Quattro interventi «pesanti» alle fognature di Trento
Presentati oggi alla stampa: Tre riguardano le acque bianche e uno le acque nere

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Sono stati approvati oggi dalla Giunta comunale di Trento quattro iniziative di una certa importanza che riguardano la rete fognaria, dei quali tre per acque bianche e una per acque nere.
Prima di passare alla descrizione delle opere, va precisato che le voci di spesa saranno finanziate dalla Provincia per il 95 percento «della spesa ammessa», l’entità della cui ammissibilità non è nota al momento dell’approvazione.
Per quanto riguarda la rete fognaria per le acque nere del Centro storico della città, la cui mappa è rappresentata nella foto sotto il titolo, i lavori nascono in seguito al una verifica dello stato della rete effettuato dall’Amministrazione comunale dopo un piccolo cedimento accaduto in Via Manci.
Le verifiche erano state fatte con l’aiuto di telecamere guidate da remoto, che avevano messo in evidenza come i collettori (realizzati nel 1927) avessero bisogno di urgente manutenzione.
Tali lavori avverranno per tempi successivi, in modo da non creare problemi alla popolazione del centro. I singoli tratti non saranno più lunghi di 30 metri e gli interventi avverranno con l’aiuto di attrezzature robotizzate che consentiranno di realizzare le applicazioni senza dover fare scavi di sorta.
I dettagli del «relining» nell’articolo dedicato.
Tre interventi alle fognature bianche…
La città di Trento è fornita per quasi tutta la sua estensione di infrastrutture per lo smaltimento delle acque di tipo duale, e cioè una rete di collettori per le acque meteoriche e una rete nera per le acque reflue.
Parte della rete bianca è stata costruita negli anni sessanta e ora presenta in alcuni tratti delle criticità dovute alla vetustà dei collettori o per il loro insufficiente dimensionamento dovuto all'aumento della superficie permeabile a seguito di nuove edificazioni o di pavimentazioni stradali che hanno determinato un maggior apporto di acque meteoriche alla rete.
A pié di pagina si trovano le schede dei progetti dei tre interventi che riguardano le fognature bianche nella circoscrizione di Meano, in quella del Bondone e in varie vie della città specificate nelle schede.
…E uno alle fognature nere
In seguito ad un intervento di riparazione effettuato sulla rete nera del centro storico di Trento nel corso dell'anno 2010, a causa del collasso strutturale di un tratto di tubazione in via Manci, è stata pianificata ed eseguita un'approfondita campagna di video-ispezione della rete fognaria del centro cittadino, dalla quale è emerso il diffuso stato di degrado in cui versa buona parte delle tubazioni.
In considerazione delle difficoltà tecniche, degli elevatissimi costi e dei disagi per il cittadino che si dovrebbero affrontare nel caso si volesse intervenire mediante escavazione diretta, si è deciso di procedere mediante relining delle esistenti condotte fognarie.
Tale tecnica, in sostanza, consiste nel realizzare un rivestimento interno alla tubazione in materiale plastico termoindurente, il quale risulta in grado, da un lato, di ripristinare la corretta funzionalità delle condotte, e dell'altro di aumentarne la durabilità nel tempo, andando a costituire – a tutti gli effetti – una nuova tubazione all'interno di quella pre-esistente.
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1. VIGO MEANO
Il territorio cittadino è servito nella quasi totalità da un’adeguata e funzionale rete di fognatura nera, alla quale, tuttavia, in parecchie situazioni, non è affiancata da un’altrettanto efficiente rete di fognatura bianca.
L’allontanamento delle acque piovane dalle superfici urbane e agrarie, non solo consente un ordinato svolgimento delle attività ed evita dannosi ruscellamenti soprattutto in zone con particolare acclività, ma impedisce anche che tali acque vengano immesse abusivamente nella rete di fognatura nera.
L'immissione abusiva di acque meteoriche in collettori di fognatura nera comporta l’instaurarsi di carichi idraulici elevati in corrispondenza di eventi meteorici significativi, generando in tali circostanze picchi di portata per i quali detti collettori – in origine progettati per il collettamento delle sole acque reflue – non risultano adeguatamente dimensionati.
Tale situazione determina inoltre cospicui sovraccarichi all'impianto di depurazione finale, il quale, in più di un'occasione, ha registrato valori di portata in arrivo corrispondenti a oltre il doppio di quella che si registra nei periodi asciutti (51.000 mc/giorno, contro i circa 20.000 mc/giorno), con evidenti ripercussioni sull'intero processo depurativo. Per le suddette motivazioni, già nel corso degli anni passati, l'Amministrazione Comunale ha investito ingenti risorse nell'intento di realizzare un sistema di fognatura di tipo duale con raccolta separata tra acque meteoriche e reflue.
In relazione a quanto sopra esposto, il presente intervento riguarda l'ampliamento dell'esistente rete di fognatura bianca nell'abitato di Meano, mediante la realizzazione di due nuovi ramali: uno lungo via Vecchie Pontare e uno in Via dei Palustei.
INTERVENTI PREVISTI
Il progetto prevede l'intervento in due diverse parti dell'abitato di Meano e più precisamente:
Via Vecchie Pontare
Il suddetto intervento consiste nella realizzazione di un nuovo ramale di fognatura bianca della lunghezza di circa 400 m lungo via Vecchie Pontare, zona provvista al momento della sola fognatura nera. Il recapito della nuova tubazione PP DN/DE 315 mm sarà nel collettore esistente in via Ca' Rossa (tubazione PE DN/DE 500 mm), realizzato durante i lavori di urbanizzazione dell'area edificabile in Loc. El Nogarè.
Nello specifico il collettore ricevente inizia poco più a monte dell'incrocio con Via Vecchie Pontare per proseguire per circa 500 m lungo la strada provinciale S.P. 131 fino allo scarico nel Rio dell'Asino.
Via dei Palustei
La zona individuata da via dei Palustei (da civico 41 a 73), dotata della rete di fognatura nera, risulta sprovvista di una adeguata rete di smaltimento delle acque meteoriche Per tale motivo si prevede la posa di una nuova tubazione PP DN/DE 315 mm, la quale andrà a scaricare nel collettore esistente lungo via dei Palustei in prossimità del civico 41 (tubazione CLS DN/DI 300 mm), realizzato recentemente nell'ambito dei lavori di costruzione del marciapiede e che recapita le acque direttamente nel Rio dell'Asino, presente poco più a valle.
Come evidenziato nella planimetria di progetto allegata, la tratta da realizzare si sviluppa su due ramali in modo da racchiudere ad anello la zona alta di via dei Palustei, in particolare il primo ramale ha una lunghezza di circa 115 m mentre il secondo di 310 m.
Per la definizione delle superfici scolanti ed il relativo coefficiente di deflusso si sono considerati come elementi predominanti l'orografia del territorio, il grado di antropizzazione e la natura litologica del terreno, fattori fondamentali per la definizione del coefficiente di deflusso. Nella tavola di progetto n. 3/2 è mostrata graficamente la definizione delle suddette superfici, il cui risultato di calcolo della portata affluente ai collettori è riportato nella seguente tabella:
Le opere in oggetto non necessitano del requisito della conformità con gli strumenti di programmazione urbanistica adottati e vigenti ai sensi dell'art. 59 comma 7 del Testo Unico Provinciale sulla tutela dell'ambiente dagli inquinamenti, approvato con D.P.G.P. 26/01/1987 n. 1-41/Leg..
Tutti gli interventi previsti in questo progetto non necessitano di asservimento o esproprio di particelle private, in quanto il passaggio dei collettori o la costruzione di manufatti insiste su proprietà comunali. Il tempo utile per la realizzazione delle opere sarà di un anno.
La gestione della rete fognaria è affidata alla Dolomiti Reti s.p.a. con contratto di servizio del 19 ottobre 1998 e non sono previsti oneri per questa Amministrazione.
La Società trattiene infatti per intero il canone per i servizi di raccolta e allontanamento delle acque di rifiuto.
QUADRO ECONOMICO
L’importo della spesa complessiva dell’opera ammonta ad Euro 575.000,00 ed è così ripartita:
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2. BONDONE
Gran parte delle reti di fognatura nera o mista attualmente presenti sul territorio del Comune di Trento – in particolare quelle afferenti all’impianto di depurazione di Trento-Nord – presentano rilevanti criticità, anche a prescindere dall’incremento delle portate indotte dallo sviluppo urbanistico di questi ultimi decenni, o previsto dal PRG.
In proposito, appare opportuno evidenziare che le situazioni in grado di mettere in crisi la rete delle acque nere non sono attribuibili alle portate dei reflui da questa veicolate, ma sono piuttosto imputabili agli sversamenti abusivi di acque meteoriche all’interno dei medesimi collettori delle acque nere.
Tale situazione, oltre ad essere difficilmente monitorabile, comporta l’instaurarsi di carichi idraulici elevati in corrispondenza di eventi meteorici significativi, generando in tali circostanze picchi di portata per i quali detti collettori – in origine progettati per il collettamento delle sole acque nere – non risultano adeguatamente dimensionati.
Questo è il motivo per il quale si verificano tracimazioni in occasione di eventi meteorici di un certo rilievo. Tale situazione, oltre a comportare criticità a carico della rete di fognatura, determina altresì cospicui sovraccarichi all'impianto di depurazione finale.
Per le suddette motivazioni, già nel corso degli anni passati, l'Amministrazione Comunale ha investito ingenti risorse nell'intento di realizzare un sistema di fognatura di tipo duale.
La parte progettuale-realizzativa, tuttavia, deve necessariamente essere affiancata da una scrupolosa attività di controllo e monitoraggio tecnico-amministrativo.
Il presente progetto preliminare prevede quindi lavori per la costruzione di nuovi collettori in alcune zone della circoscrizione del Bondone dove si sono verificati problemi di smaltimento delle acque meteoriche dovuto sopratutto all'aumento di superfici impermeabili per nuove pavimentazioni stradali pubbliche o per opere legate alla nuove edificazioni.
In queste zone si è appunto verificato che nei periodi di pioggia, anche non particolarmente intensa, si manifestano soventi ruscellamenti lungo le strade comunali che poi si riversano nelle proprietà private a valle con conseguenti danni alle stesse. Questo è causato appunto per la mancanza di una rete di raccolta dell'acqua piovana tramite caditoie e di un collettore adeguato per l'allontanamento della stessa.
Il progetto ha lo scopo di risolvere le problematiche sopra esposte in due precisi luoghi individuati nel sobborgo di Cadine sulla strada per Tez in località Coltura e a Sopramonte in via al Maso Banal .
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Cadine, Strada per Tez.
La strada per Tez parte da via della Coltura e porta ad una zona scarsamente edificata a Est della località Coltura. Per tutta la sua lunghezza è pavimentata in asfalto ed è priva di un collettore per l'allontanamento delle acque meteoriche.
L'acqua meteoriche ora scorre lungo una canaletta posta sul lato a monte per poi disperdersi nei pressi dell'incrocio con via di Coltura, nelle campagne adiacenti. Nei periodi di prolungate piogge l'incrocio e soggetto ad allagamenti pericolosi per la circolazione creando inoltre difficoltà alle persone che devono transitare a piedi per raggiungere le abitazioni.
Il progetto prevede quindi di realizzare una tubazione che sarà collegata alla rete già funzionante in via di Coltura e interesserà la strada per una lunghezza di circa 400 m. con pozzetti muniti di caditoie per la raccolta delle acque collegati al ramo principale.
Con i lavori si da la possibilità di allacciare anche le acque provenienti dai tetti e piazzali di alcune abitazioni poste lungo la via e che attualmente scaricano direttamente sulla sede stradale.
Sopramonte, Via al Maso Banal.
La via al Maso Banal parte dalla strada Provinciale e da l'accesso a diverse abitazione del luogo. Anche qui l'acqua di precipitazione, per l'assenza di una rete bianca, non è opportunamente raccolta e si riversa nelle proprietà sottostanti o direttamente sulla strada provinciale. Si prevede dunque la posa di un collettore che sarà collegato ad un rio che attraversa la zona e che fa capo poi al rio alle Gole che si trova più a valle nei pressi dell'abitato di Sopramonte.
I lavori prevedono di collegare delle caditoie esistenti su un tratto di strada che attualmente disperdono l'acqua nel sottosuolo e si prevede inoltre di intercettare la roggia deviandola nel nuovo collettore che sarà posato sulla strada comunale ed eliminare così il tracciato che attualmente attraversa gli scantinati di una casa nonché piazzali e giardini di proprietà private. La deviazione è necessaria per poter intervenire facilmente per eventuali lavori di manutenzione della condotta.
Infrastrutture
Per quanto riguarda le infrastrutture che verranno realizzate a servizio dei nuovi collettori sono previsti pozzetti per la raccolta delle acque meteoriche della strada e camerette con i relativi chiusini per l'ispezione e la manutenzione della nuova rete di fognatura bianca.
SCELTA DEI MATERIALI
I collettori adottati per i vari interventi sono previsti in cemento armato turbocentrifugato con diametri interni da 30 cm, 40 cm, cm e 50 cm, con giunto a bicchiere e guarnizione in poliuretano che garantisce una perfetta tenuta idraulica.
Il piano di posa delle tubazione sarà costituito da un massello in calcestruzzo dosato a ql. 1.5 di cemento per mc d’impasto dello spessore medio di cm 15.
Il ritombamento delle tubazione verrà eseguito con il materiale di scavo, se ritenuto idoneo dalla D.L., altrimenti sarà sostituito con materiale calcareo misto di cava vagliato.
Agli incroci cambiamento di direzione e livelletta, sono previste delle camerette d’ispezione in calcestruzzo con chiusino circolare in ghisa che permette l’accesso agli operai addetti ai lavori di manutenzione e spurgo del collettore.
Gli allacciamenti di caditoie esistenti o nuove saranno eseguiti con tubi e pezzi speciali in PVC tipo SN 4 per fognatura stradale.
QUADRO ECONOMICO
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CENTRO STORICO, PIEDICASTELLO E SAN GIUSEPPE, SANTA CHIARA
La città di Trento è fornita per quasi tutta la sua estensione, di infrastrutture per lo smaltimento delle acque di tipo duale e cioè una rete di collettori per le acque meteoriche e una rete nera per le acque reflue.
Parte della rete bianca è stata costruita negli anni sessanta e ora presenta in alcuni tratti delle criticità dovute alla vetustà dei collettori o per l'insufficiente dimensionamento degli stessi dovuto all'aumento della superficie permeabile a seguito di nuove edificazioni o di pavimentazioni stradali che hanno determinato un maggior apporto di acque meteoriche alla rete.
Questo progetto prende in esame alcune zone della città dove questo problema si è recentemente aggravato e a seguito di controlli, sui ramali presi in esame, si è appurato che questi necessitano di un urgente intervento di adeguamento che impone la sostituzione dei vecchi collettori con altri opportunamente dimensionati.
Gli interventi sono stati individuati nelle Circoscrizioni n. 11 "San Giuseppe, Santa Chiara e n. 12 "Centro Storico, Piedicastello" e più precisamente interessano le seguenti vie: via Giovanni Segantini, via Antonio da Trento, via Damiano Chiesa, via Ergisto Bezzi, via Don Narciso Sordo e via S.S. Cosma e Damiano.
PROGETTO PRELIMINARE
Realizzazione ed estensione reti di fognatura bianca nelle circoscrizioni Centro Storico, Piedicastello e San Giuseppe, Santa Chiara
LOCALIZZAZIONE TERRITORIALE
Via Giovanni Segantini
E' una via pressoché pianeggiante con una sede stradale di circa 10 metri servita da caditoie 25x50 cm poste ogni 10 metri su entrambi i lati. Attualmente per lo smaltimento delle acque piovane è presente un vetusto tubo ovoidale di altezza 35 cm con camerette di ispezione ogni 100 metri. Per garantire un regolare deflusso del carico idraulico è necessario sostituire il collettore presente con una tubazione di diametro e pendenza maggiore. Lo scarico della nuova condotta sarà nel Lavisotto che passa (tombinato) in prossimità del parco di Piazza Centa.
Via Antonio da Trento
Come per via G. Segantini anche questa via è attualmente servita da un tubo ovoidale che presenta alcune criticità strutturali (che hanno comportato degli interventi di manutenzione straordinaria) risultando oramai inidoneo; situazione peggiorata dal fatto che tale collettore è anche a servizio di un tratto di Lungadige Leopardi. Il Rifacimento del collettore è necessario per evitare rigurgiti durante eventi meteorologici intensi scaricando nel collettore principale che passa lungo Corso Buonarroti.
Via Damiano Chiesa
Attualmente la via alberata è servita, per lo smaltimento delle acque piovane, da bocche di lupo in pietra con pozzetto di decantazione e dispersione.
L'attuale metodo di smaltimento non è più idoneo per la presenza di alberatura il cui fogliame tende a ostruire lo scarico e dispersori oramai non più funzionanti. Il presente progetto prevede la posa di un collettore che unisce i due ramali principali che transitano per le vie Perini e Filzi.
Quindi saranno sostituite le attuali bocche di lupo con caditoie stradali 50x50 cm in ghisa D400.
Via Ergisto Bezzi
In questa via si registra un'analoga situazione descritta per via D. Chiesa.
Nel progetto è previsto un collettore che collega via Filzi con Via Veneto e la sostituzione delle bocche di lupo in pietra con caditoie 50x50 in ghisa.
Via Don Narciso Sordo
La via è stata realizzata da privati comprese anche le reti di smaltimento delle acque meteoriche e reflue e poi ceduta all'Amministrazione Comunale.
La strada ha una larghezza massima che non raggiunge i 4 metri e la presenza di molti sottoservizi
PROGETTO PRELIMINARE
Realizzazione ed estensione reti di fognatura bianca nelle circoscrizioni Centro Storico, Piedicastello e San Giuseppe, Santa Chiara interferenti implica un completo rimodernamento dei collettori di Acque meteoriche e di fognatura nera. Il progetto prevede quindi il rifacimento ad una profondità maggiore che garantisca un miglior deflusso verso i riceventi posti in via San Pio X e via Matteotti.
Via S.S. Cosma e Damiano
Il progetto prevede la realizzazione di due nuovi collettori per lo smaltimento dell'acqua piovana a servizio della strada che collega l'abitato di Vela con Piedicastello.
Un primo tratto è a servizio della parte finale di via S.S. Cosma e Damiano dove è previsto lo scarico nel dissabbiatore esistente e quindi nel rio di Piedicastello; il secondo tratto è un prolungamento di un collettore esistente e serve per scaricare le attuali caditoie a dispersioni del tratto di strada che va dal sottopassaggio autostradale al'incrocio con via S.S. Cosma e Damiano.
Tutti gli interventi previsti in questo progetto non necessitano di asservimento o esproprio di particelle private perché il passaggio dei collettori insiste su proprietà comunali.
La gestione della rete fognaria è affidata alla Dolomiti Energia S.p.a. con contratto di servizio del 19 ottobre 1998 e non sono previsti oneri per questa Amministrazione.
La Società trattiene infatti per intero il canone per i servizi di raccolta e allontanamento delle acque di rifiuto.
Le opere in oggetto non necessitano del requisito della conformità con gli strumenti di programmazione urbanistica adottati e vigenti.
L’esecuzione dei lavori a base d’appalto potrà essere affidata con il sistema dell’appalto mediante licitazione privata ( art. 31 L.P. 26/93 ) adottando i criteri di aggiudicazione di cui al comma 1 e lettera a) dell’art. 39 della L.P. 26/93.
PROGETTO PRELIMINARE
Realizzazione ed estensione reti di fognatura bianca nelle circoscrizioni Centro Storico, Piedicastello e San Giuseppe, Santa Chiara
QUADRO ECONOMICO
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RETE FOGNARIA CENTRO STORICO (ACQUE NERE)
In seguito ad un intervento di riparazione effettuato sulla rete nera del centro storico di Trento nel corso dell'anno 2010, cagionato dal collasso strutturale di un tratto di tubazione sulla Via G. Manci, è stata pianificata ed eseguita un'approfondita campagna di video-ispezione della rete fognaria del centro cittadino, dalla quale è emerso il diffuso stato di degrado in cui versa buona parte delle tubazioni costituenti la rete, la quale è stata realizzata nel corso del secondo decennio dello scorso secolo. In occasione del rifacimento dell'arredo urbano delle vie del centro storico della città non si era infatti pianificato il rifacimento della rete fognaria in quanto, in tale circostanza, si era supposto che il suo stato di conservazione e funzionamento fossero decisamente migliori.
In considerazione delle difficoltà tecniche, degli elevatissimi costi e degli ingenti disagi per il cittadino che si dovrebbero affrontare nel caso si volesse intervenire mediante escavazione diretta, si è deciso di procedere mediante relining delle esistenti condotte fognarie.
Tale tecnica, in sostanza, consiste nel realizzare un rivestimento interno alla tubazione in materiale plastico termoindurente, il quale risulta in grado, da un lato, di ripristinare la corretta funzionalità delle condotte, e dell'altro di aumentarne la durabilità nel tempo, andando a costituire – a tutti gli effetti – una nuova tubazione all'interno di quella pre-esistente.
Con il presente progetto preliminare si è valutato di intervenire su quella parte di rete che, in base alle video ispezioni, più ha necessità di risanamento e sopratutto dove i collettori interessano strade che hanno una pavimentazione di pregio realizzata con le opere di arredo del centro storico di Trento.
Lo scopo quindi è quello di iniziare a bonificare la rete del centro storico partendo con interventi sui rami principali per poi proseguire, negli anni futuri, su quelli meno importanti e più periferici.
Il presente progetto preliminare riguarda i primi interventi di cui si intende dare corso nelle vie indicate nella planimetria allegata con le priorità che, in fase di progettazione definitiva, saranno meglio valutate a seguito di un esame delle video ispezioni già in possesso e da una ispezione rigorosa fatta direttamente sul posto delle tratte di fognatura da risanare.
Fasi operative di relining
I lavori di risanamento delle condotte fognarie con la tecnica di relining comportano le
seguenti fasi operative:
- installazione di by-pass per raccogliere le acque del pozzetto a monte e trasportarle in quello a valle della condotta da risanare;
- la pulizia della condotta necessaria per rimuovere tutti i depositi, sedimenti ed incrostazioni in essa presenti per permettere la successiva ispezione e intervento di risanamento;
- ispezione televisiva che ha la funzione di verificare la buona esecuzione della pulizia, lo stato della condotta, la presenza di eventuali allacci ecc.;
- l'impregnazione della guaina con resine e l'inserimento della guaina all'interno della condotta mediante l'uso di attrezzatura specifica;
- polimerizzazione della resina mediante riscaldamento e successivo raffreddamento per il suo indurimento;
- al termine del raffreddamento taglio e sigillatura dei terminali e dei passaggi nei pozzetti nonché riapertura con frese speciali degli allacci laterali;
- ispezione televisiva del tratto rivestito e rimozione del by-pass.
Importo della spesa
L’ammontare della spesa prevista è di 750.000,00 € e risulta suddivisa come esposto nel seguente quadro economico:
QUADRO ECONOMICO
A) LAVORI A BASE D'APPALTO
1) Importo dei lavori soggetti a ribasso d'asta € 633.000,00
2) Oneri della sicurezza € 20.000,00
Totale importo lavori a base d'appalto € 653.000,00
B) LAVORI IN ECONOMIA PER OPERE PROGETTUALIZZABILI
da affidare alla stessa Ditta appaltatrice: € 5.000,00
C) LAVORI IN ECONOMIA IN DIRETTA AMMINISTRAZIONE
per spostamento sottoservizi ed allacciamenti, da affidare agli Enti proprietari degli stessi € 5.000,00