Cordoglio per la scomparsa di Bruno Fronza

È stato tra i fondatori dell’associazione Trentini nel mondo. Il ricordo delle Acli e del Consiglio provinciale

Si è spento nel pomeriggio di mercoledì 23 novembre, all’età di 98 anni, Bruno Fronza, fondatore nel 1957 dell’Associazione Trentini nel mondo e suo presidente onorario.
Dal 1957 al 1978 ne era stato il vice presidente e dal 1978 al 1994 il presidente.
Sono un centinaio i Circoli trentini che ha contribuito a fondare in Svizzera, Germania, Belgio, Nord e Sud America ed Australia.
Forte è stato il suo impegno per favorire dei diritti degli emigranti.
 
Ha avuto una intensa vita politica e sociale e la sua biografia è ricchissima, anche al di fuori del settore emigrazione. Laureato in economia e commercio, commercialista di professione, è stato esponente di spicco delle Acli trentine, delle quali entrò a far parte nel 1945: nel marzo 1949 venne eletto Presidente, incarico che mantenne per i dodici anni successivi.
Fra il 1952 ed il 1974 stato più volte consigliere regionale e provinciale, eletto nel partito della Democrazia Cristiana, ricoprendo anche incarichi assessorili (lavori pubblici, finanze, protezione civile, enti locali, sanità e previdenza).
 
È stato tra i fondatori dell’associazione «Italia - Georgia», con la quale ha realizzato numerosi progetti nel paese caucasico, come case per anziani, attivazione di scuole professionali apertura di ambulatori medici.
Sposato nel 1950 con Lidia Osele, scomparsa nel 2001, ha avuto due figlie Maria Teresa e Lucia.
Per la Trentini nel mondo ha sempre rappresentato un fulgido esempio di impegno ed amore per gli emigrati.

Anche le Acli ricordano Bruno Fronza, «un esempio per il Trentino»
Bruno Fronza è considerato unanimemente un padre delle Acli trentine avendo svolto incarichi di rilievo fin dalla fondazione dell’associazione.

Martedì prossimo, il presidente del Consiglio Provinciale di Trento chiederà un minuto di silenzio per onorare la figura di Bruno Fronza
«Un uomo dalla vita lunga e feconda, dedicata al sociale, ai deboli, agli stranieri.»