Il 9 ottobre di 40 anni fa veniva ucciso in Bolivia «Che» Guevara

Aveva solo 39 anni Era diventato il nostro eroe nel '68, È tornato ad esserlo per le nuove generazioni. «Hasta Sempre», la canzone scritta e interpretata per lui da Carlos Puebla


«Ti ricordi il Che? - Mi chiese un giorno Mauro Marcantoni alla fine degli anni '80.
«Altrochè! - gli risposi. - Come si fa dimenticare il nostro Che Guevara?»
Cantavamo spesso la sua canzone, «Hasta Siempre». Anzi, gli chiedevo di cantarla insieme con sua moglie Lucia Maccani nei momenti politicamente meno corretti. E loro me la cantavano. (A pié di pagina il testo in lingua spagnola con italiano a fronte)
«Sì. - riprese con amarezza. - Hai visto che adesso nessuno sa neanche che sia mai esistito?»
Ma non dovevamo essere stati gli unici a fare quella osservazione, perché nel giro di pochi mesi, improvvisamente, come se ci fossimo silenziosamente messi d'accordo tutti insieme, la figura leggendaria del Che tornò alla memoria, alla storia e perfino alla moda. Riscoprirono le sue canzoni, tornarono le magliette con la sua barba inconfondibile, tornò ad occupare il suo grande posto nella memoria di noi ormai quarantenni che avevano visto in lui il sogno realizzabile di una rivoluzione globale, ma soprattutto entrarono nel vissuto collettivo dei nuovi giovani, quelli che erano nati quando lui era morto.

Nel '68 consideravamo Che Guevara l'esempio da seguire, l'uomo che tutti avremmo voluto essere - romanticamente, senza volerci sporcare le mani di sangue - e indipendentemente dalla fede politica che avevamo, per la semplice ragione che lui si era ribellato e aveva scelto di fare il rivoluzionario. Lo chiamavamo confidenzialmente il «Che», come se fosse amico e compagno di scuola. Eppure, nel 1968 Che Guevara era già morto da un anno, ucciso con una raffica di mitra mentre, prigioniero, stava seduto in una panchina in Bolivia. Ora in Bolivia hanno eretto un monumento al Che, e questo restituisce un po' di onore alla storia del nostro eroe.
Ma non era affatto un coetaneo di noi 20eni sessantottini, dato che era nato a Rosario (Argentina) nel 1928. Nel 2008 avrebbe compiuto 80 anni. Quando morì, esattamente 40 anni fa a La Higuera (Bolivia), aveva solo 39 anni. Entrò nella leggenda, mentre noi lasciavamo la Piazza per inserirci nella vita civile di un'Europa che era ben lontana dai problemi per cui il Che aveva combattuto ed era morto. Certamente anche noi avremmo cambiato il mondo, ma avremmo dovuto impiegare 20 anni prima che cadesse il Muro di Berlino.

Il suo nome esatto era Ernesto Rafael Guevara De la Serna. Il soprannome «Che», per esteso «Che Guevara», che gli venne attribuito dai suoi compagni di lotta cubani in Messico, perché Guevara, come tutti gli argentini, pronunciava spesso l'allocuzione «che», quello che in italiano sarebbe stato «Ehi!». Curiosamente, in veneto si usa spesso l'interlocuzione «Ciò» per chiamare una persona di cui non ti viene il nome, proprio come faceva lui.
Era il primo dei cinque figli di Celia de la Serna ed Ernesto Guevara Lynch. Trascorse i primi due anni di vita nel Nord dell'Argentina, nella sperduta e selvaggia zona di Misiones. Soffriva di una forma cronica di asma.
Nel 1930 la famiglia si trasferì sulla Sierra di Alta Gracia, vicino a Córdoba e poi, nel 1951, si trasferì a Buenos Aires. A 23 anni iniziò a lavorare come impiegato municipale, pur frequentando la Facoltà di Medicina. Compie il primo viaggio di 4.500 km in motocicletta insieme al suo miglior amico Alberto Granado.

Per due anni viaggiò nel Cile e poi dal Sud America si porta fino in Florida. Nel 1953 si laureò e partì per un terzo viaggio attraverso il Sud America, questa volta in compagnia di un altro amico, Carlos Calica Ferrer. Iniziò ad interessarsi di politica e si avvicinò al comunismo.
Nel 1954 conobbe la giovane peruviana Hilda Gadea che sposerà nel '56. Da lei ebbe una figlia, Hildita. Si trasferì a Città del Messico, dove conobbe Fidel Castro, giusto in tempo per essere arrestato assieme con altri cubani. Venne liberato dopo circa due mesi di prigionia.
Nel 1957 partecipò come «medico-guerrigliero» all'invasione della Sierra Maestra all'Avana e alla Battaglia di Santa Clara al fianco di Fidel Castro.
(Nella foto sopra, con Fidel Castro; nella foto di fianco la sua effige su una banconota da 3 pesos)
Guevara fu membro del Movimento della rivoluzione cubana, al termine della quale assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza al solo Fidel Castro. Nella prima metà del 1959, mentre rivestiva tale ruolo, decise la condanna a morte per fucilazione di circa 55 prigionieri. Secondo gli osservatori dell'epoca, tuttavia, Guevara fece osservare tutte le regole di un giusto processo, tanto da farsi accusare di aver voluto «eccessivi elementi probatori» solo per rallentare i processi. Secondo gli storici, vennero condannati solo coloro che si erano resi responsabili di torture e assassinii durante la dittatura di Batista.
Nel 1959 divenne cittadino cubano ed entrò a far parte del governo castrista come ministro dell'Industria e presidente della Banca Nazionale. Sposò Aleida March da cui avrà quattro figli (Aleidita, Camilo, Celia, Ernesto).

Dal 1961 al 1964 compì vari viaggi diplomatici all'estero, partecipò alla conferenza degli stati americani a Punta del Este. Venne posto al comando della Difesa durante la crisi della «Baia dei Porci». Incontrò ad Algeri Ben Bella, partecipò a Mosca ai festeggiamenti per il 47° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, intervenne a New York all'assemblea dell'ONU (nella foto qui a sinistra). In questa circostanza pronunciò alla televisione americana un durissimo discorso in cui riaffermava la propria posizione anti-capitalistica.

A marzo del 1065 rientrò a Cuba ed apparve per l'ultima volta in pubblico. Il 1° aprile, in una lettera a Castro, annunciò le sue dimissioni da ogni carica e da cittadino cubano. Il mese successivo si recò segretamente in Congo per aiutare militarmente i rivoltosi durante la crisi del Congo. Vi resterà fino a novembre quando fece rientro a Cuba (clandestino). Assieme ad un gruppo di fedeli preparò un piano di guerriglia per portare la rivoluzione in Bolivia.
Nel novembre 1966 si recò sotto falso nome in Bolivia. Nel 1967, alcuni delatori denunciarono alle autorità la sua possibile presenza in Bolivia, ma ciononostante riuscì a ottenere ampi successi. In realtà però la sua azione non incontrò l'appoggio desiderato. L'opposizione di alcuni membri del partito comunista boliviano, la scarsa adesione delle popolazioni contadine, la cattura e la successiva delazione di alcuni membri della guerriglia, vanificarono l'azione del Che. L'esercito aveva ripreso e consolidato le posizioni sicché, tra l'agosto e il settembre di quell'anno, oramai braccato da forze molto superiori, la sua presenza venne segnalata da alcuni contadini nelle vallate tra il Rio Grande e Pucarà. L'8 ottobre in uno scontro a fuoco venne ferito alle gambe e catturato nella «quebrada del Yuro».
Il giorno dopo venne ucciso a sangue freddo nella scuola del villaggio de La Higuera per ordine di Barrientos. Felix Rodriguez, agente della CIA di origine cubana, consigliere militare dell'esercito boliviano, scatterà le ultime foto in vita del Che.

(Nella foto qui sopra, quando è stato cattturato. Nelle foto sotto, a destra il cadavere e a destra il monumento)



HASTA SIEMPRE COMANDANTE!

SEMPRE CON TE COMANDANTE!

Carlos Puebla, 1965

Aprendimos a quererte
desde la histórica altura
donde el sol de tu bravura
le puso un cerco a la muerte.

Aquí se queda la clara,
la entrañable transparencia,
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Tu mano gloriosa y fuerte
sobre la historia dispara
cuando todo Santa Clara
se despierta para verte.

Aquí se queda la clara,
la entrañable transparencia,
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Vienes quemando la brisa
con soles de primavera
para plantar la bandera
con la luz de tu sonrisa.

Aquí se queda la clara,
la entrañable transparencia,
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Tu amor revolucionario
te conduce a nueva empresa
donde esperan la firmeza
de tu brazo libertario.

Aquí se queda la clara,
la entrañable transparencia,
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Seguiremos adelante
como junto a ti seguimos
y con Fidel te decimos:
hasta siempre Comandante.

Aquí se queda la clara,
la entrañable transparencia,
de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Imparammo ad amarti
dalla storica cima
da dove il sole del tuo coraggio
tenne la morte in iscacco.

Qui indugia la chiara
e pregnante trasparenza
della tua amata presenza,
Comandante Che Guevara.

La tua mano gloriosa e forte
spara dall'alto della storia
quando tutta Santa Clara
si desta per poterti vedere.

Qui indugia la chiara
e pregnante trasparenza
della tua amata presenza,
Comandante Che Guevara.

Chi mandò la brezza
col sole di questa primavera
per piantare la bandiera
con la luce del tuo sorriso?

Qui indugia la chiara
e pregnante trasparenza
della tua amata presenza,
Comandante Che Guevara.

Il tuo amore rivoluzionario
ti porta a nuove imprese,
dove c'è bisogno della forza
del tuo braccio liberatore.

Qui indugia la chiara
e pregnante trasparenza
della tua amata presenza,
Comandante Che Guevara.

Marceremo, sempre avanti,
ti seguiremo da vicino
e con Fidel diciamo:
Sempre con te, Comandante

Qui indugia la chiara
e pregnante trasparenza
della tua amata presenza,
Comandante Che Guevara.

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