Il valore del patrimonio informativo pubblico digitale
Intervengono Juan Carlos de Martin, Lorenzo Dellai, Rufus Pollock, Renato Soru
Le tecnologie più recenti consentono di rendere accessibili e
utilizzare con facilità grandi quantità di dati pubblici
digitalizzati. E' una risorsa preziosa per lo sviluppo del
territorio.
Quali condizioni possono garantire che questo nuovo bene comune sia
pienamente disponibile per la società e per l'economia?
Quando si riflette sulla «economia della conoscenza» il ruolo del
settore pubblico, profondamente rinnovato dal crescente utilizzo
delle tecnologie dell'informazione, è cruciale.
Quando consultiamo una mappa, ascoltiamo le previsioni del tempo,
ci informiamo in merito allo stato del traffico, studiamo un
problema o acquistiamo un prodotto, stiamo probabilmente accedendo
a informazioni detenute dal settore pubblico.
Spesso queste informazioni non ci vengono direttamente fornite da
organismi pubblici, ma da operatori privati, che rielaborano,
combinano ed in generale danno valore aggiunto alle informazioni
che le amministrazioni pubbliche.
Le politiche volte a favorire il riuso dell'informazione del
settore pubblico possono rappresentare una risorsa straordinaria
per l'innovazione e per lo sviluppo.
Sicuramente in termini economici, perché utilizzando il patrimonio
informativo pubblico digitale è possibile fare imprenditorialità,
dalla semplice applicazione per "smartphone" che fornisce i tempi
di arrivo dei mezzi pubblici, a complessi servizi di logistica o
ambientali.
Ciò è testimoniato da numerosi studi internazionali, che mostrano
come le risorse investite in questo campo vengano moltiplicate in
termini di ricadute sulla crescita dell'economia.
Ma l'innovazione associata all'informazione pubblica è
significativa anche in termini di partecipazione dei cittadini alla
vita politica e sociale, poiché la società civile, utilizzando i
dati pubblici, può monitorare con maggiore efficacia la pubblica
amministrazione, o organizzare forme nuove di partecipazione
politica.
Infine, tali politiche concorrono sia direttamente che
indirettamente all'innovazione all'interno dello stesso settore
pubblico.
Direttamente, in quanto mettere a disposizione tali informazioni
può rappresentare un ulteriore spinta alla digitalizzazione,
all'informatizzazione ed all'adozione, in tali contesti, di
tecnologie e formati moderni ed aperti. Indirettamente, in quanto
il riuso da parte di imprese e cittadini può fornire nuovi
strumenti e stimoli che concorrono al miglioramento dell'efficacia
della Pubblica Amministrazione.
Gli Stati Uniti, con il forte impulso della amministrazione Obama,
e il Regno Unito, sono oggi i primi paesi che hanno iniziato con
determinazione a rendere disponibile il loro patrimonio informativo
pubblico come risorsa per lo sviluppo, tanto più preziosa in
relazione alla possibilità di sviluppare su questo tema politiche
pubbliche anticrisi.
Ne discutono:
Luca De Biase, il moderatore, oltre alla nota
competenza di giornalista e studioso, ha una specifica competenza
sulle opportunità di sviluppo fornite dal riuso libero del
patrimonio informativo pubblico ed ha sviluppato questi temi nel
volume Economia della felicità.
Juan Carlos De Màrtin del Politecnico di Torino, è
il direttore del centro di ricerca Nexa, che studia le implicazioni
sociali di Internet, ed è in particolare il punto di riferimento in
Italia sui temi del copyright dei contenuti digitali. Il centro
Nexa, del quale fanno parte anche autorevoli giuristi (ad. es. il
prof. Ricolfi), sta elaborando specifiche "licenze d'uso" adeguate
a rendere disponibili i dati pubblici (il cosiddetto pubblico
dominio).
Rufus Pollock è un economista inglese, ed è colui
che con più chiarezza sta elaborando modelli economici di
valorizzazione dei dati pubblici. In particolare ha lavorato
nell'ambito del progetto www.data.gov.uk, il portale inglese
che rappresenta la prima esperienza su larga scala di messa a
disposizione di dati pubblici.
Renato Soru, come presidente della Regione
Sardegna, ha portato a compimento la più significativa esperienza
europea di digital library territoriale, per rendere
disponibile a tutti in formato digitale la cultura della e sulla
Sardegna (testi, libri, immagini, film, musica, testimonianze orali
etc.).