Sostegno di «Mafalda Donne Trento» a EUcraina

Offerto uno spontaneo e generoso contributo per l’acquisto di un generatore

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Con l’autunno, come abbiamo già testimoniato su questo giornale, i club e le associazioni si mettono in movimento… qualche giorno fa (8 novembre) l’Associazione Mafalda Donne Trento ha riunito, presso il Grand Hotel Trento, le socie, capeggiate dalla presidente Ilda Salerno Iannuzzi, con amici e simpatizzanti, per sostenere l’Associazione di volontariato EUcraina Odv, nata nel 2022 con lo scopo di aiutare il popolo ucraino in seguito all’invasione russa.
 
Ne hanno parlato due dei fondatori, il dottor Gianni Kessler, presidente, e il giornalista Paolo Ghezzi, che hanno raccontato l’attività dell’associazione, hanno descritto le missioni effettuate e hanno messo in evidenza le esigenze di una popolazione stremata da una guerra che sembra non dover finire mai, eppure ancora determinata a difendere la propria identità e indipendenza.
 
Sono stati portati in Ucraina con sette missioni sia aiuti medici di primo soccorso che beni di prima necessità, per rendere meno difficile la vita segnata da distruzione, fughe, bombardamenti, carenza di elettricità e tanto altro, seguendo la consolidata tradizione che vuole i trentini sempre in prima fila quando si tratta di manifestare la solidarietà a un popolo così duramente provato.
 

 
Le parole di Kessler e di Ghezzi hanno colpito e commosso i numerosi ospiti, che hanno mostrato di apprezzare l’attività di Eucraina offrendo uno spontaneo e generoso contributo per l’acquisto di un generatore.
Kessler e Ghezzi hanno confessato di sentirsi a casa, fra amici, hanno mostrato immagini di dolore e di morte, di distruzione ma anche di coraggio, di capacità insperata di resistere oltre ogni limite.
 
Alla serata hanno preso parte anche dei testimoni che dall’Ucraina sono arrivati a Trento: don Augustyn Babiak, parroco dei greco-cattolici che intorno a lui si ritrovano alla Badia di San Lorenzo, Oleksandra di «Rasom», Associazione cristiano-culturale degli Ucraini in Trentino, e Anzhela di «Aiutiamoli a vivere».
L’atmosfera di dolore condiviso è stata per così dire alleggerita dalle esibizioni degli allievi della scuola di danza Ritmomisto che hanno messo in mostra la loro elegante agilità, frutto di una disciplina severa che educa la mente prima ancora che il corpo.
 
Con le loro esibizioni, alcune delle quali dedicate alla luce e alla cura, hanno incantato ed emozionato tutti i presenti che li hanno a lungo applauditi (e che sperano di rivederli!).
Grazie, signore di «Mafalda», generose e sempre pronte a mettersi in gioco per aiutare chi vive in condizioni difficili.

Luciana Grillo