«Bella ciao», la canzone associata alla resistenza

La versione originale era dedicata alle mondine, che speravano che un giorno avrebbero potuto «lavorare in tutta libertà»

La canzone «Bella ciao» è divenuta la canzone della resistenza e dei partigiani, anche se non è mai stata cantata durante la guerra civile italiana. È stata cantata dopo, nelle manifestazioni, diventando una canzone simbolo amata da una parte e odiata dall’altra.
In realtà, come la maggior parte delle canzoni popolari, le sue origini si perdono nella notte dei tempi.
Bella ciao potrebbe essere nata addirittura fuori dall’Italia, ma di certo è stata la canzone delle Mondine ben prima della Seconda guerra mondiale.

Il testo denunciava il duro lavoro delle mondine, sorvegliate dal «caposquadra col suo bastone, e noi curve a lavorar… Un lavoro spaventoso, durissimo, devastante, che le ragazze dovevano accettare una volta all'anno per portare a casa qualche soldo.
«Oh mamma mia/ oh che tormento/ oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao/ è così ogni doman.
«Ma verrà un giorno che lavoreremo in tutta libertà.»
Quando la stagione finiva, cantavano «Sciur padron dale bele braghe bianche/ fora le palanche che anduma a ca'».
Oggi le mondine non esistono più e la canzone Bella Ciao ben si addice bene alla versione della resistenza.
 
Sono tante le canzoni popolari che, nate in tutt’altre situazioni, sono state adattate ai momenti più difficili della vita.
La più famosa è «Ta-pum», la canzone dedicata alla battaglia dell’Ortigara.
Nata in versione popolare per piangere le vittime della miniera in Piemonte (il «ta-pum» era lo scoppio dell’esplosivo usato in miniera), trovò il giusto adattamento nella battaglia dell’Ortigara, dove perdemmo inutilmente 25.000 alpini. Una battaglia che spopolò le valli italiane della migliore gioventù.
Il «Ta-pum» era diventato quello dei cannoni. Il minatore era diventato il «soldatino non farti amazzar».
Il cimitero nella valle era uguale per entrambe le versioni.
Contrariamente al lavoro delle mondine che non esiste più, le battaglie purtroppo esistono ancora.

GdM