Crimi: «Carta stampata destinata a nicchia per approfondimenti»

In 15 anni erogati 4 miliardi usati per ristrutturazione finanziaria e non industriale. Gli Stati generali dell’informazione dovrebbero partire a metà marzo

Gli Stati generali dell'informazione dovrebbero partire a metà marzo e «non saranno dei finti Stati Generali».
A dirlo, ribadendo quanto annunciato già nelle scorse settimane, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Vito Crimi.
«Sarà un confronto a 360 gradi, che coinvolgerà tutte le componenti del settore: dagli editori ai giornalisti, parlando del loro status ontologico e stipendiale», – ha spiegato l'esponente grillino, intervenendo alla firma del protocollo d'intesa tra il Dipartimento per l'informazione e l'editoria del Consiglio dei ministri alla commissione della Regione Lazio per la vigilanza sul pluralismo dell'informazione.
 
«Fra i temi principali ci saranno i cittadini e il loro diritto di essere informati, la tutela dalle fake news, l'informazione primaria, il ruolo delle agenzie e come deve essere sviluppato – ha anticipato Crimi, – mettendo sul piatto anche la questione relativa al ruolo dell'Ordine dei Giornalisti.
«Personalmente ritengo che la professione del giornalista debba essere liberata e non vada imbrigliata da un Ordine. Ma questa è la mia opinione, il tema sarà oggetto di discussione ampia negli Stati generali dell'informazione», – ha chiosato. 
 
Fondi al settore. Nel suo intervento Crimi ha parlato anche dei fondi erogati al settore negli anni scorsi.
«Tutti i sistemi hanno bisogno di soldi, ma l'editoria deve recuperare anche proprie risorse per sopravvivere.
«In 15 anni sono stati stanziati quasi 4 miliardi di euro nel settore. E come sono stati utilizzati? Per ripianare bilanci e i prepensionamenti.»
 
(Primaonline)