Risposta del MUSE alla protesta pilot MUSE CGIL
FP CGIL ha indetto il presidio e l’assemblea sindacale del personale che opera al MUSE tramite appalto di servizi
Pubblichiamo qui di seguito il comuniciato inviato dal MUSE alle redazioni per rispondere alla nota che il sindacato aveva a sua volta inviato alla stampa in merito agli appalti di alcuni servizi. |
In riferimento alle motivazioni per le quali FP CGIL ha indetto il presidio e l’assemblea sindacale del personale che opera al MUSE tramite appalto di servizi, desideriamo precisare che compito di questo museo è interpretare la natura con gli strumenti e le domande della ricerca scientifica, cogliendo le sfide della contemporaneità, per sollecitare la curiosità scientifica e condividere il piacere della conoscenza dei fatti, dei progressi dell'innovazione e contribuire alla realizzazione di un presente e un futuro sostenibili.
Per realizzare ciò, abbiamo assunto come obiettivo prioritario quello di diffondere la conoscenza scientifica al più ampio numero di persone possibile e – di conseguenza - è essenziale che garantiamo facile accesso a ogni iniziativa e libera partecipazione a tutti.
È così che da anni il museo si offre come spazio di dialogo, di aggregazione culturale e sociale: qui le persone trovano centinaia di proposte organizzate nei giorni feriali e anche in quelli festivi, in orari diurni e anche - saltuariamente - serali e notturni. Chi frequenta i musei, sa che il nostro non è un caso particolare: ovunque funziona così. Di conseguenza, anche chi sceglie di lavorare in un museo sa che dovrà lavorare anche nei giorni di festa e in orari serali e notturni.
Riguardo alla protesta per i turni dati all’ultimo minuto, desideriamo specificare che quest’anno la programmazione degli eventi di tutta l’estate 2022 – doverosamente concordata con le cooperative - è stata comunicata a inizio giugno, mentre quella riguardante le attività educative dell’autunno è stata fornita a fine giugno.
Preme precisare che la demonizzata esternalizzazione ha comunque permesso l’assunzione a tempo indeterminato del personale e la garanzia di diritti fondamentali quali congedi ed altri aspetti contrattuali salvaguardati.
I commenti che denunciano un eccessivo turnover - quasi una grande fuga di decine e decine lavoratrici e di lavoratori che hanno lasciato il museo - trascurano di dire che non tutti lo hanno fatto per motivi di conciliazione famiglia/lavoro o di condizioni lavorative insopportabili. Sappiamo che molti di loro hanno trovato altre occupazioni o collocazione in enti culturali e altre istituzioni o posizioni più gratificanti e remunerative dal punto di vista professionale o della logistica personale.
Per loro l’esperienza al MUSE ha svolto una funzione di credito professionale qualificato, di intervallo di lavoro dopo gli studi in attesa di intraprendere una propria e diversa carriera professionale; molti poi sono entrati nel mondo della scuola.
Preme informare in conclusione che grazie ad un comune convincimento tra PAT e MUSE, la dotazione organica del museo si è arricchita di ulteriori trenta posizioni professionali per le quali l’esperienza del personale di cui si parla è valutata con un particolare peso.