«Il Concilio a Trento: i luoghi e la memoria»
Presentata in Comune un'importante iniziativa sull'evento che ha consegnato la nostra città nella storia del mondo
L'assessore alla Cultura Lucia
Maestri e lo storico dell'arte Roberto Pancheri hanno presentato
alla stampa un'iniziativa molto importante sia dal punto di vista
storico che e culturale e turistico, intitolata «Il Concilio di
Trento: i luoghi e la memoria». Sono stati definiti gli itinerari
storico-artistici da suggerite innanzitutto ai nostri cittadini, ma
anche e soprattutto ai numerosi turisti che ogni giorno di
presentano nella nostra città per sapere qualcosa di più sul più
importante evento della Contro Riforma.
Ma andiamo per gradi.
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PREMESSA
Se la città di Trento ha un suo nome in tedesco (Trient,
pronunciato con l'accento sulla I in Austria e con l'accendo sulla
E in Germania) e in francese (Trente), è perché l'evento che ha
reso nota la città nel mondo, il XIX Concilio Ecumenico, ha segnato
la storia del mondo. Non c'è dunque da meravigliarsi se la città ha
mantenuto profonde tracce nel tessuto urbano e nella sua stessa
identità civica.
Indetto dalla Chiesa di Roma il 13 dicembre 1545,
Santa Lucia, il sinodo tridentino si concluse solennemente, dopo
due interruzioni e alterne vicende, il 4 dicembre 1563. Per la
politica europea furono anni di terribili guerre e profonde
lacerazioni religiose, mentre per la capitale del piccolo
principato alpino si trattò del periodo più luminoso della sua
lunga storia.
Senza con questo voler mescolare il sacro con il profano, più di un
osservatore sostiene che Trento ha avuto due momenti luminosi, il
Concilio di Trento (quando la città è stata arricchita di
affreschi), e la Provincia autonoma di Trento (quando quegli stessi
affreschi sono stati riportati al loro antico splendore).
Trento era stata scelta come sede conciliare già nella bolla di
indizione del 1542, quando papa Paolo III la definì «sito commodo,
libero e a tutte le Nationi opportuno». Intendeva dire che la sua
posizione geografica la rendeva un ideale ponte tra l'Italia e il
mondo tedesco, mentre il suo peculiare statuto politico - una città
governata da un vescovo vassallo dell'imperatore - offriva garanzie
sia al Papato sia all'Impero. Il principe vescovo Bernardo Cesio si
adoperò per organizzare il Concilio e divenne personaggio di
levatura storica proprio per aver dedicato la sua vita a preparare
logisticamente (e non solo) l'evento, del quale non poté vedere la
luce in quanto morì (di morbo gallico) poco prima del suo
inizio.
La straordinaria assise, che negli auspici doveva tentare di
riconciliare le Chiese riformate di Germania con la Santa Sede, si
concluse sul piano dei risultati con un nulla di fatto, ma condusse
a una profonda riforma interna della Chiesa cattolica che la
rilanciò per i tempi da venire. Per almeno due secoli i decreti
tridentini esercitarono un'influenza decisiva non solo sulla vita
religiosa, ma anche sulla cultura e su molti aspetti del vivere
civile dell'Europa cattolica.
Durante le sessioni conciliari, diluite nell'arco di diciotto anni,
Trento ospitò 284 prelati e numerosi altri delegati provenienti da
tutta Europa, assumendo di fatto il ruolo di capitale del
cattolicesimo. Per far fronte a questo compito la città, che
all'epoca contava meno di diecimila abitanti, fu mobilitata a tutti
i livelli, sotto l'abile guida del principe vescovo Cristoforo
Madruzzo. Cardinali, vescovi, generali di ordini, teologi e
ambasciatori, spesso accompagnati da folto seguito, furono ospitati
nei principali palazzi e nei conventi, mentre le principali
congregazioni preparatorie si tennero nella chiesa di Santa Maria
Maggiore. Le sessioni ufficiali, così come le cerimonie di apertura
e chiusura, si svolsero nel duomo di San Vigilio. Molti di questi
luoghi conservano ancora oggi testimonianze e memorie di quegli
avvenimenti: un itinerario storico-artistico predisposto dal
Servizio Cultura e Turismo del Comune di Trento si propone di
riscoprirle.
È alla riscoperta di quegli eventi che è stato articolato il
percorso.
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L'ITINERARIO
Si tratta di un percorso storico-artistico attraverso i luoghi
della città di Trento che ospitarono avvenimenti e personalità del
Concilio, nell'arco temporale compreso tra il 1545 e il 1563.
L'itinerario si snoda tra le vie e le piazze del centro storico e
comprende le sedi dei lavori conciliari (Santa Maria Maggiore e il
Duomo) e le abitazioni dei principali protagonisti di quell'evento
epocale. Particolare attenzione viene riservata ai siti normalmente
non inseriti negli itinerari turistici. Le visite sono organizzate
periodicamente dal Servizio Cultura e Turismo del Comune di Trento
e sono affidate a storici dell'arte appositamente formati: la
partecipazione è libera e gratuita.
A sussidio della visita guidata viene messo a disposizione di
ciascun visitatore un pieghevole informativo gratuito, con la mappa
del percorso e brevi schede relative ai singoli siti. Il sussidio è
stato curato dallo storico dell'arte dott. Roberto Pancheri e dal
fotografo Gianni Zotta. Nel pieghevole sono segnalati anche altri
siti visitabili autonomamente e con regolare orario di apertura,
come il Palazzo delle Albere, il Castello del Buonconsiglio e la
Villa Margone a Ravina.
Noi ne pubblichiamo alcune immagini ma, giocoforza,
non rendono onore allo stampato. Non appena saremo in grado di
metterlo a disposizione con maggiore definizione, lo pubblicheremo
nuovamente.
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PRIMO CICLO DI VISITE
GUIDATE: «LE DIMORE DEI PADRI CONCILIARI»
Il primo ciclo di visite guidate prenderà in considerazione le
dimore dei Padri Conciliari. Le visite avranno luogo tutti i sabati
e le domeniche di novembre, con partenza dalla chiesa della Trinità
(sabato alle ore 15; domenica alle ore 10 e alle ore 15). La durata
complessiva di ogni visita è di circa 2 ore e 30 minuti.
Nella prima parte, l'itinerario ripercorre il percorso della
processione inaugurale del Concilio, evocata da un moderno affresco
di Luigi Bonazza visibile sotto una loggia di Palazzo a Prato
(l'attuale Palazzo delle Poste). Sul lato opposto della via sorge
la medievale Torre del Massarello, così chiamata perché fu abitata
da Angelo Massarelli, segretario e cronista del Concilio. Si giunge
quindi a Palazzo Roccabruna, splendida dimora nobiliare del
Cinquecento, dove fu ospitato e morì il conte di Luna, ambasciatore
di Spagna. La successiva tappa del percorso è costituita da Palazzo
Calepini, che in età conciliare ospitò l'abate di Pomposa.
L'itinerario prosegue attraverso via Garibaldi fino a piazza Pasi,
dominata dalla facciata rinascimentale di Palazzo Ghelfi: qui nel
1552 dimorò il delegato spagnolo Gutierre de Vargas Carvajal,
vescovo di Plasencia. Si giunge così in via Oss Mazzurana, che si
percorre fino a Palazzo Cazuffi, visibile solo all'esterno: la
dimora, decorata da affreschi di gusto tardomanierista, ospitò
Catalano Trivulzio vescovo di Piacenza. Attraversando via delle
Orne si giunge quindi in via Belenzani, l'antica Contrada Larga:
qui la visita prende in considerazione Palazzo Quetta
Alberti-Colico, dove abitarono i cardinali Gerolamo Seripando e
Bernardo Navagero; Palazzo Thun, che ospitò il cardinale di Mantova
Ercole Gonzaga e il cardinal legato Giovanni Morone; e Palazzo
Geremia, sede del cardinal legato Ludovico Simonetta, vescovo di
Pesaro. Durante il Concilio i tre edifici erano collegati tra loro
con ponti di legno. Attraversato il portico e i cortili interni di
Palazzo Geremia si giunge in via delle Orfane e quindi in piazzetta
Diego Lainez, teologo del Concilio, da dove si può ammirare
l'esterno della basilica di Santa Maria Maggiore, attualmente
chiusa per restauri. La visita guidata si conclude a Palazzo
Pretorio, in piazza del Duomo, sede del Museo Diocesano Tridentino,
che ospita alcune importanti testimonianze pittoriche legate alla
memoria del Concilio.
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IN PREPARAZIONE: GUIDA
ILLUSTRATA AI LUOGHI DEL CONCILIO
È in corso di realizzazione, sempre a cura del Servizio Cultura e
Turismo del Comune di Trento, anche una pubblicazione monografica
interamente dedicata alle memorie visive del Concilio esistenti a
Trento e nelle immediate vicinanze. In essa, accanto alle chiese e
agli altri siti accessibili al pubblico, verranno presi in
considerazione anche luoghi e testimonianze non inseriti
nell'Itinerario: edifici non più esistenti o radicalmente
modificati, dipinti e sculture che hanno cambiato collocazione,
lapidi funerarie ed epigrafi commemorative ubicate in angoli della
città difficilmente raggiungibili. Il volume, di formato
maneggevole, si aprirà con un saggio introduttivo di taglio storico
e si articolerà in un ricco apparato di schede di approfondimento
relative ai singoli siti. Testi di Roberto Pancheri, immagini di
Gianni Zotta.
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CALENDARIO
VISITE
Ritrovo chiesa della Trinità (via s.s. Trinità). Partecipazione
libera e gratuita (non serve prenotazione)
SABATO 3 NOVEMBRE | ORE 15.00 | ROBERTO PANCHERI |
DOMENICA 4 NOVEMBRE | ORE 10.00 e ORE 15.00 | ROBERTO PANCHERI |
SABATO 10 NOVEMBRE | ORE 15.00 | CHIARA MOSER |
DOMENICA 11 NOVEMBRE | ORE 10.00 e ORE 15.00 | KATIA MALATESTA |
SABATO 17 NOVEMBRE | ORE 15.00 | CHIARA MOSER |
DOMENICA 18 NOVEMBRE | ORE 10.00 e ORE 15.00 | NICOLA ARTINI |
SABATO 24 NOVEMBRE | ORE 15.00 | ELISA NICOLINI |
DOMENICA 25 NOVEMBRE | ORE 10.00 e ORE 15.00 | SALVATORE FERRARI |
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PARTNER
«Il Concilio a Trento: i luoghi e la memoria» è un progetto culturale realizzato in collaborazione con il Museo Diocesano Tridentino. Le visite guidate sono rese possibili grazie alla disponibilità dei seguenti enti:
APT di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento
Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
Poste Italiane, Filiale di Trento