Titolo del convegno: «Affrontare la violenza sulle donne»

Erickson Trento: secondo Convegno Internazionale, venerdì 18 e sabato 19 ottobre

«Affrontare la violenza sulle donne» è il titolo del secondo Convegno Internazionale organizzato da Erickson nella sede di Trento, venerdì 18 e sabato 19 ottobre.
Un convegno di due giorni che ha come obiettivo quello di trasmettere gli strumenti per affrontare la violenza contro le donne, veicolando un approccio utile sia alle iniziative di prevenzione della violenza, sia agli interventi delle operatrici e degli operatori.
Uno sguardo a 360° grazie ai diversi punti di vista – psicologico, sociale, giuridico, sanitario, educativo – offerti da professionisti che da anni lavorano sul campo in tutto il territorio nazionale.
La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani; una forma di discriminazione comprendente tutti gli atti di violenza che provocano sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica, comprese le minacce: sono stralci degli articoli della Convenzione di Istanbul, da cui il convegno trae ispirazione.
 
Tra il 2000 e il 2018 in Italia si sono verificati 3.100 casi di femminicidio, in media 3+ a settimana, con il 72% delle vittime uccise da un parente, da un partner o da un ex partner. Il 25% per liti o dissapori, il 22,2% per disturbi psichici, il 12% per disabilità della vittima, il 30,6% per possesso/motivi passionali (fonte Eures 2018)
È una cruda realtà non più tollerabile che va affrontata con serietà e determinazione.
Spesso al tema della violenza contro le donne viene associato un altro fenomeno, ovvero la «crisi del maschile», secondo cui l’uomo è oggi intimorito e minacciato dai cambiamenti sociali e culturali, privato del proprio ruolo e della propria autorità, e che tutto questo abbia un impatto significativo nell’agire la violenza.
In che modo questi aspetti si legano tra di loro? In che senso la violenza è frutto di un certo tipo di «cultura virile» diffusa? Come può l’uomo costruire una propria identità di genere oltre lo stereotipo del maschile?
 
Fra i temi affrontati, anche la violenza contro le donne disabili, che rischia di rimanere troppo spesso invisibile.
I dati provenienti dalla ricerca dell’associazione Differenza Donna, rivelano che le donne con disabilità vittime di violenza dalla metà del 2014 ad oggi sono 98 e hanno un’età media di 36 anni, in un range dai 18 ai 67 anni.
Il 97% di quelle accolte e/o ospitate presso Centri Antiviolenza e Case rifugio sono italiane.
Il 27% ha subito maltrattamenti in famiglia, dal marito, compagno, fidanzato, genitori, mentre il 73% ha subito violenza sessuale da familiari, conoscenti e sconosciuti.
Alcune donne hanno subito molteplici forme di violenza, tra queste 3 donne hanno subito matrimonio forzato e 7 sono state indotte alla prostituzione coatta.
Tra le donne con disabilità seguite, il 65% presenta una disabilità cognitiva/intellettiva, il 25% una disabilità fisica, l’8% una disabilità fisica e intellettiva e il 7% una disabilità psichiatrica.
 
L’obiettivo sarà quello di fornire strumenti e indicazioni utili a riconoscere la violenza, proponendo azioni di prevenzione, sensibilizzazione e intervento volti a promuovere una maggior consapevolezza della violenza nella donna e nei professionisti che si occupano di disabilità.
Saranno numerosi gli interventi dei relatori nazionali e internazionali della più varia estrazione, psicologi, psicoterapeuti, criminologi, avvocati, formatori, ricercatori, che porteranno al convegno le loro visioni e saperi diversi e offriranno spunti e riflessioni.
Fra questi segnaliamo Susan Brison, Paola Di Nicola Travaglini, Christina Olsen, Stefano Ciccone, Linda Laura Sabbadini, Sandro Raimondi, Claudia Pecorella, Silvia Brena, Elena Tebano, Monica Lanfranco e molti altri.
Un modo di fare rete, condividere esperienze e cercare di metterle in pratica per affrontare concretamente un problema sociale e culturale ancora radicato nel nostro Paese.