Un libro per l’estate: «La bambina che trovava le cose perdute»
Da Patrizia Emilitr la storia di una bambina speciale, capace di ritrovare gli oggetti più cari o preziosi che la gente smarrisce e di intrecciare così desideri e destini
Titolo: La bambina che trovava le cose perdute
Autrice: Patrizia Emilitri
Editore: Sperling & Kupfer 2018
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Pagine: 280, Rilegato
Prezzo di copertina: € 16,90
Il contenuto
Ognuno di noi ha un dono. Perché tutto è un dono. Il corpo, l'anima, l'amore.
A Vier, un piccolo borgo sospeso nello spazio e nel tempo in provincia di Trento, Noemi Rainer possiede una graziosa vineria, il Rosa Bianca - dove vende composte, sciroppi, uvetta sotto spirito, oltre, naturalmente, al vino - e nasconde un segreto.
Un dono che per anni ha chiuso in un angolo del suo cuore, ma che ora, in una mattina di primavera che già profuma d'estate, torna a bussare prepotente nella sua vita.
Il segnatempo che domina da più di trent'anni la piazza del paese, infatti, tutt'a un tratto è scomparso.
I vieresi ci passano davanti ogni mattina e lo guardano ammirati.
Qualcuno dice che è magico, qualcun altro, più devoto, è convinto che sia benedetto. Ma, si sa, ognuno vede quel che vuol vedere e ognuno crede ciò che vuol credere.
Negli anni, però, a Vier si sono convinti in molti che quella scultura porti davvero fortuna, come promesso dal suo creatore.
E ora va assolutamente ritrovata. C'è solo una persona che può farlo ed è lei, Noemi, la bambina, ormai adulta, con il dono: quello di ritrovare le cose perdute.