L’autonomia del Trentino oggi – Di Mauro Marcantoni – 33
Note di contesto: gli assetti politici degli anni Novanta
Gli anni Novanta segnano il decisivo passo indietro della Democrazia Cristiana, che nel collegio di Trento, alle regionali del 1993, si ferma al 24,09% e nel collegio di Bolzano al 4,43%. Sarà l’ultima volta che lo scudo crociato si presenterà al giudizio degli elettori.
La SVP, invece, dal 56% dell’1988 si porta a 52,04% nel 1993 per poi risalire a quota 56,6% nel 1998. Parimenti, il PATT cresce fino al 20,15% nel 1993, seguito dalla Lega Nord locale al 16,24%.
Ma è il 1998 a segnare il maggiore cambiamento, soprattutto per l’elettorato trentino di centro-sinistra e centro-destra, dato che al posto della Democrazia Cristiana si presentano: la Civica Margherita, che conquista subito il 22%, e Forza Italia che alleata al CCD-Centro Cristiano Democratico raggiunge l’11,71%.
Segno del cambiamento dei tempi, di una politica nuova, più aggressiva, che intende imporsi sui grandi schieramenti del passato, presentando nuove sfide anche al Partito Autonomista Trentino Tirolese, attestato al 12,39%.
Nel 1993 il Partito Democratico della Sinistra, che aveva raccolto l’eredità del Partito Comunista Italiano, ottenne a Trento il 6,28% e nel 1998, con la nuova denominazione Democratici di Sinistra del Trentino raddoppiò il risultato (13,39%).
Rielaborazione giornalistica dei contenuti del volume di Mauro Marcantoni STORIA, della Collana Abitare l’Autonomia - IASA Edizioni, Trento. |