Federazione e credito cooperativo, le dimissioni dal CdA sono tre
Il vicepresidente Marco Misconel, dimesso venerdì scorso, ha spiegato oggi al cda le proprie motivazioni: «Un passo indietro per farne due avanti»
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Oggi si è tenuto in Federazione della cooperazione un CdA per discutere sulle dimissioni di Marco Misconel dalla vicepresidenza.
La discussione non ha portato a nulla di nuovo. Anzi, adesso i dimissionari sono tre perché si sono aggiunti altri due rappresentanti del credito, Antonio Pilati e Arnaldo Dandrea. E così il settore del credito cooperativo esprime ora un solo consigliere di amministrazione, Emiliano Trainotti.
«È un passo indietro nella speranza di farne due in avanti, – ha detto il dimissionario. – «Un passo indietro per stimolare una ampia riflessione nel credito cooperativo trentino sui principali temi che riguardano il futuro delle Casse Rurali.
«Ho ritenuto necessario dare un segnale forte al movimento di credito cooperativo per rilanciare il ruolo delle Casse Rurali e della Federazione che le rappresenta.»
Sulle motivazioni del gesto di Misconel, seguito da Pilati e Dandrea, in realtà non ci sono versioni ufficiali, salvo le solite formule che servono per mantenere le porte aperte da entrambe le parti.
Sono evidenti tuttavia molte situazioni che possono aver esasperato il clima nei rapporti tra il credito e la cooperazione. A Partire dalla fusione delle casse rurali di Trento, Lavis, Mezzocorona e Valle di Cembra, che ha suscitato le perplessità a scoppio ritardato della Provincia autonoma di Trento. Ma è probabile che alle Casse Rurali del Trentino e in particolare la Cassa Centrale Banca vadano stretti gli spazi della Federazione.
Insomma, è possibile che i due passi avanti del credito cooperativo siano dall'altro lato di Via Segantini.
È così che interpretiamo la battuta della Presidente della Federazione Marina Mattarei riportata dall’Ufficio stampa nel comunicato sul CdA: «L’unità del movimento cooperativo trentino è un valore da difendere con i denti.»
L’argomento, dunque, riguarda soprattutto il ruolo della Federazione come ente di rappresentanza istituzionale delle Casse Rurali trentine.
Da partte sua, Marco Misconel ha spiegato le motivazioni della sua decisione per rilanciare un dialogo a 360 gradi sul futuro del movimento di credito cooperativo.
«Il ruolo associativo non è venuto meno con la riforma, – ha proseguito Mattarei. – Anzi, riteniamo ci sia oggi più che mai la necessità di considerare le Casse rurali come parti fondamentali di un ampio e unitario sistema territoriale cooperativo.»
Il consiglio di amministrazione ha ribadito l’importanza di lavorare al fianco dei presidenti delle Casse Rurali, individuando insieme il percorso da sviluppare per rafforzare la coesione del sistema.