Archivio della «Premiata Ditta Luigi Baisi»
Luigi Baisi nacque a Brentonico nel 1796 e vi morì nel 1887. Dal 1828 avviò un’impresa di produzione e commercio di insaccati, formaggi, vini e mostarde di frutta
Era destinato alla dispersione l’archivio della «Premiata Ditta Luigi Baisi», archivio conservato fino al 1986 dai discendenti del grande imprenditore ottocentesco nella casa di famiglia, quella frontale al più conosciuto palazzo Eccheli Baisi nel centro di Brentonico.
Gli ultimi proprietari avevano dato istruzioni ben precise all’impresario che nel 1986 comprò l’immobile per ricavarne appartamenti: l’archivio avrebbe dovuto essere distrutto.
L’impresario però, rendendosi conto che quella mole di libri e di documenti contabili potesse riservare un qualche interesse storico e culturale per Brentonico, avvisò alcuni impiegati comunali, i quali, nottetempo, trasferirono segretamente il tutto nel sottotetto del vicino Centro culturale.
Solo lo scorso anno si sono create le condizioni acché i preziosi materiali uscissero dal nascondiglio, venissero assunti a proprietà comunale, catalogati e depositati nell’archivio storico del Comune di Brentonico.
Luigi Baisi nacque a Brentonico nel 1796 e vi morì nel 1887. Titolare inizialmente di una piccola bottega, dal 1828 avviò un’impresa di produzione e commercio di insaccati, formaggi, vini, mostarde di frutta e prodotti minerari come le Terre verdi.
Queste merci venivano prodotte a Brentonico e poi vendute tramite una consistente rete di rappresentanti fino a Parigi, Berlino, Monaco, Vienna, Pola, Lipsia, Mosca e Alessandria d’Egitto.
Quinto Canali, assessore alla cultura e all’istruzione di Brentonico: «Le ingenti attività della ditta Luigi Baisi, una specie di abbiente multinazionale ante litteram, sono durate per parecchi decenni e hanno rappresentato l’unica risorsa economica veramente importante per l’Altopiano di Brentonico nel suo decadente Ottocento. Erano davvero tanti i lavoratori impiegati nei campi, nelle miniere di terre colorate e negli opifici dell’impresa.
L’archivio della ditta è ora patrimonio pubblico; è composto da ben 78 libri contabili (libri mastri, dei conti e di minute) e da alcune casse di documenti commerciali e fiscali.
Tramite il loro studio si potrà ricostruire anche minuziosamente buona parte della realtà sociale ottocentesca di Brentonico, un secolo comunque povero e triste, che verso il suo finire ha subìto l’emigrazione verso le Americhe di più di cinquecento persone.»