Sfilata e serata in piazza, Cembra abbraccia agli atleti del curling
Amos Mosaner con Mattia Giovanella e Sebastiano Arman. Fugatti e Failoni: il Trentino con le sue piccole comunità sa costruire i successi – Il filmato
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Abbraccio ideale ieri sera della comunità di Cembra agli atleti che hanno dato riconoscimento in tutto il mondo alla fucina dei talenti del curling, proprio nel territorio che è diventato punto di riferimento nazionale e non solo per la disciplina.
Il campione olimpico Amos Mosaner, assieme ai compagni di squadra dell’Italcurling, Mattia Giovanella e Sebastiano Arman, poco prima presenti alla cerimonia in Sala Depero a Trento, sono stati protagonisti di una bella serata nel centro del paese.
Arrivati nella sfilata aperta dalla fanfara degli alpini di Cembra, i tre sportivi hanno trovato tantissima gente ad accoglierli e sul palco allestito in piazza hanno raccontato le loro Olimpiadi, ricevendo anche un riconoscimento da parte del Comune.
Come hanno sottolineato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale allo sport Roberto Failoni negli interventi ufficiali, il loro è certamente l’esempio della capacità del Trentino, con i suoi territori e le sue piccole comunità, proprio come Cembra, di lavorare sapendo costruire, nel tempo, i successi.
A partire dallo sport, che è un ambito sul quale tutta la provincia punta molto attraverso la preparazione per le prossime Olimpiadi invernali 2026 e i grandi eventi quali il Festival dello sport.
Alla serata hanno partecipato anche la presidente del Coni Trento Paola Mora, il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, il sindaco di Cembra-Lisignago Alessandra Ferrazza. In piazza tra gli altri il vicesindaco di Cortina d’Ampezzo Luigi Alverà, in segno dell’amicizia che lega le due comunità: fu nella perla delle Dolomiti infatti che negli anni Settanta un gruppo di amici di Cembra scoprì la disciplina delle stones, fino ad allora praticamente sconosciuta in Trentino, e decise di portarla in valle.
Dando vita a un’esperienza che ha portato, 50 anni più tardi, alla consacrazione dell’oro olimpico vinto proprio da Mosaner in coppia con Stefania Constantini.