Franca Desilvestro, «Ascoltami, ti racconto» – Di Daniela Larentis
Nel volume, nuove storie affidate alla penna dell’autrice da Arturo, libraio di strada: il racconto di un anno fra ricordi, pandemia e molto altro – L’intervista
Arturo Osti è protagonista del libro scritto da Franca Desilvestro, dal titolo «Ascoltami, ti racconto», Scripta edizioni.
La sua storia è davvero singolare, a cinquant’anni lascia un lavoro remunerativo per intraprendere un mestiere particolare, quello del libraio di strada.
La sua attività a cielo aperto è «l’Isola di Arturo», nome che prende ispirazione dal celebre libro di Elsa Morante.
La sua è una scelta coraggiosa che gli dà modo di mettersi in gioco, grazie alla sua grande capacità di relazionarsi con la gente che gli passa accanto: Arturo è una persona empatica, positiva, dotato di una grande umanità.
Nel suo negozio senza pareti, diventa infatti depositario di moltissime storie che affida alla penna e alla sensibilità di Franca Desilvestro per essere raccontate. Lei lo ascolta, affascinata da quei racconti di vita, appuntando pensieri e riflessioni personali.
Dalla loro amicizia prende vita «Arturo libraio di strada. Cinquanta racconti», scritto da Franca Desilvestro (Edizioni Reverdito, 2020), a cui segue «Ascoltami,ti racconto», un volume che raccoglie nuove storie e che ripercorre le vicissitudini di una città, fra ricordi lontani e vicini: è la cronaca di un intero anno, il 2021, fra pandemia, ritorno alla vita, emozioni, voglia di riscatto e molto altro.
Alcune note biografiche prima di passare all’intervista.
Franca Desilvestro è nata a Predazzo nel 1962. Da quarant’anni abita e lavora a Trento. Ha lavorato da sempre nel sociale: prima nelle comunità con adolescenti e poi nei servizi all’infanzia.
Da vent’anni si occupa di Nidi familiari - servizio tagesmutter. Educatrice, amministratrice, pedagogista, counselor, formatrice, direttrice della rivista Smile, componente del direttivo dell’Associazione Donne in cooperazione. Pratica Nordic Walking, ama stare nella natura, leggere e scrivere.
Fra le sue pubblicazioni, «Arturo libraio di strada» (Edizioni Reverdito, 2020).
Arturo Osti nato nel 1965 vive da sempre a Spormaggiore. Ha lavorato per trent’anni come agente di commercio e da cinque gestisce il suo negozio senza pareti, itinerante.
Interessato fin da piccolo al collezionismo e agli oggetti d’altri tempi, è appassionato di telemark, prima disciplina sciistica dalle origini nordiche – libera il tallone libera la mente – che lui vive intensamente, vestendo capi e usando accessori d’epoca, in armonia con il Gruppo goliardico «le Zoste della Paganella».
Nel poco tempo libero ama vagabondare con la sua vecchia moto Guzzi California II.
Abbiamo avuto il piacere di porgere a Franca Desilvestro alcune domande.
Franca Desilvestro.
Il volume mette in scena nuove storie legate ai racconti di Arturo. A che periodo sono afferenti?
«Ascoltami, ti racconto si sviluppa cronologicamente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021. Nel libro, gli incontri del libraio si intrecciano con la vita sociale, culturale e sportiva della città di Trento, in un anno incredibile, da ricordare. Ma è anche la narrazione della vita personale di Arturo Osti dalla nascita, alle elementari, al ragazzo vivace e impegnato nel lavoro stagionale, al militare e infine all’uomo maturo. Una vita riassunta in 365 giorni.»
Quali sono i luoghi principali che fanno da teatro alla narrazione?
«I luoghi principali che fanno da teatro ai racconti sono le suggestive vie e piazze di Trento, D’Arogno e Fiera, ma anche località turistiche quali Molveno, Cavareno, Rabbi, Malè. Lo sfondo è comunque la strada che si presenta come una scenografia naturale su cui sorge il sole, cade la pioggia e si dipanano storie di umanità, più o meno visibile, ma portatrici di riflessioni sul senso della vita.»
Con che criterio sono state selezionate le storie raccolte?
«Le storie da me ascoltate sono state accolte come doni preziosi per intraprendere viaggi introspettivi, sollevando interrogativi: chi sono, come è stata la mia nascita, chi è davvero importante nella mia vita, cosa è per sempre?
«Il criterio adottato per costruire la trama del libro è stato quello di affidarmi alla potenza dell’ascolto e del non giudizio, tenendo in mano un filo invisibile che mi portava ad esplorare le vite di tante persone a cui vorrei dire grazie.
«Tra queste, persone sconosciute e famose, alcune passate come meteore mentre altre, invece, come stelle brilleranno per sempre. Una di queste è Gino Strada, fondatore di Emergency, manifesto pubblico di impegno sociale e in prima linea contro la guerra.»
Il libro affronta anche il tema della disabilità. Vorrebbe condividere un pensiero a tale riguardo?
«In questo libro nulla è inventato, anche perché la realtà è sorprendentemente varia, e alcune storie sono davvero potenti se le ascolti con il cuore. In particolare mi riferisco ai passaggi in cui il libraio si rapportava con la disabilità.
«Qui il sentire da parte mia andava a toccare la sofferenza delle mamme e dei padri, ma anche la loro formidabile forza, la potenza, la fragilità nel sapersi indispensabili e forse, a volte, soli.»
Cosa ha significato per Lei scrivere questo libro?
«Scrivere questo libro per me è stato come aver percorso un cammino, il Cammino del Silenzio. Ho avuto modo di ascoltare e tradurre in parole le vicende, i sospiri, le esclamazioni, gli occhi lucidi, le emozioni. Passo dopo passo ho attraversato vite e paesaggi, sono entrata nelle mie stanze poco frequentate e ho aperto cassetti socchiusi.
«Ho pianto! Grazie ai racconti ho liberato alcune paure, ho salutato con coraggio ricordi scomodi e, lasciandoli andare, ho reso più leggero quello zaino invisibile che chiedeva di essere alleggerito.
«Ogni racconto è stato prezioso e la fiducia che Arturo ha riposto in me, rendendomi depositaria delle sue storie, mi ha lusingata, in quanto ne ho avvertito l’autenticità.
«Una vocina mi sussurrava, giorno dopo giorno, di affidare a questo libro il compito di essere testimone di un NOI, e così è stato. Infatti, tra le pagine vi sono i nomi di 112 persone, inoltre hanno dato il loro prezioso contributo Maurizio Menestrina - Mene, Carlo Martinelli, Gilberto Bonani, Carla Delpero, Manuela Toto, Anna Ceschini, Serena Osti, la Fondazione Trentina Alcide Degasperi e Eleonora Daronco con la casa editrice Scripta.»
Progetti futuri/sogni nel cassetto?
«Sono una scrittrice fantasma, una sorta di ghostwriter in attesa di altre storie da ascoltare…»
Daniela Larentis – [email protected]