Nuovo logo per il Museo etnografico trentino San Michele
Bisesti: «Massima soddisfazione, il METS sta giocando un ruolo importante»
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Alla presenza dell'assessore alla cultura Mirko Bisesti è stato presentato ieri nel tardo pomeriggio il nuovo logo del METS-Museo etnografico trentino San Michele.
Con il presidente del Museo Ezio Amistadi, sono intervenuti il direttore della sede museale Armando Tomasi, il grafico Richard Ferrari autore del nuovo logo, l'architetto Roberto Festi che, con il conservatore del Museo Luca Faoro, ha curato una piccola mostra in omaggio al grande maestro Remo Wolf autore della xilografia da cui era stata tratta l'insegna esterna del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.
L'insegna sarà musealizzata e godrà di nuova vita e prestigio. Anche la sindaca del Comune di San Michele, Clelia Sandri, ha portato il saluto dell'Amministrazione che con il Museo ha in essere un fattivo accordo di programma.
«Dopo la nuova denominazione, ora c'è il nuovo logo – ha detto l'assessore Bisesti – un logo moderno che va a rilanciare quello che è il METS-Museo etnografico trentino San Michele.
«Il lavoro che si sta portando avanti sta dando i suoi frutti, peraltro siamo in un momento molto bello e particolare per tutto il sistema museale trentino e il Museo di San Michele sta giocando un ruolo importante.
«Su questo la massima soddisfazione per tutte le attività fatte, pensiamo solo alla rassegna che sta valorizzando il canto popolare con gruppi vocali che arrivano dall'ambito internazionale, come la Giorgia, e che concluderà in questi giorni l'iniziativa Discanto.
«C'è un logo nuovo che però valorizza anche il passato perché il logo vecchio, realizzato da una xilografia dell'artista Remo Wolf, rimarrà in Museo e godrà di nuova vita e prestigioso.
«Il nuovo logo sta ad indicare un ulteriore sforzo di comunicazione per far sì che il Museo di San Michele sia sempre più quella Casa dei Trentini che c'eravamo prefigurati alcuni anni fa, quando abbiamo deciso di fare veramente il possibile per rilanciare questo Museo.
«Siamo assolutamente soddisfatti per il lavoro che il cda, il direttore e tutti i funzionari stanno portando avanti per questo Museo al quale i Trentini sono affezionati», – ha concluso l'assessore provinciale.
Nella piccola mostra omaggio al «maestro assoluto» Remo Wolf ci sono alcune opere che la famiglia ha concesso in prestito, e la serie di dieci xilografie in seppia, di proprietà del Museo, raffiguranti le principali maschere del carnevale piemontese (Gianduia e la moglie Giacometta), bergamasco (Arlecchino e Brighella), veneziano (Pantalone e Colombina), bolognese (Balanzone), fiorentino (Stenterello) e siciliano (Peppe Nappa).
Sono stampe di piccole dimensioni eseguite nel 1939 dove la figura si scrive in una quinta teatrale mentre sullo sfondo si intravede il profilo di un celebre edificio di ciascuna città/regione cui si riferisce la maschera (per Gianduia, per esempio, la Mole Antonelliana). La piccola mostra rimarrà visibile al pubblico fino al 10 settembre.