Quei carri armati che la Germania non vuole dare all’Ucraina
No anche a missili a lunga gittata. Il messaggio a Mosca è chiaro e forte: non si vuole allargare il conflitto, la Bielorussia non scenda in campo
I Leopard 2.
La Germania ha confermato la propria opposizione alla cessione all'Ucraina dei carri armati Leopard 2, che ha prodotto e venduto nel mondo per 3.600 unità.
E, visto i contratti con i quali li ha venduti, nessuno stato può cederli ad altri paesi senza il benestare della Germania. Questo per evitare triangolazioni pericolose e impedire che possano un giorno finire nelle mani degli avversari.
Per questo motivo la Polonia, che ha acquistato molti carri Leopard 2, non può cederli all’Ucraina senza il permesso della Germania.
Permesso che Scholz ha negato anche ieri alla conferenza di Ramstein dove si sono radunati una cinquantina di paesi per discutere sugli aiuti militari da dare all’Ucraina.
Zelensky aveva chiesto espressamente la consegna di carri pesanti per fronteggiare il pericolo di una probabile controffensiva russa verso la primavera, ma la Germania ha detto no.
Preferisce dare un aiuto in denaro per un miliardo di euro.
La ragione del no è presto spiegata: la Germania non vuole che si allarghi il conflitto. Una cosa è fornire armi da difesa, un’altra è fornire armi da offesa, cioè d’attacco.
In altre parole, però, si tratta di una minaccia ben precisa nei confronti della Russia: se dovesse scendere in guerra la Bielorussia a fianco di Mosca, allora i carri potrebbero essere inviati a Kiev.
Nel qual caso la guerra, ora «per interposta persona», diverrebbe reale e mondiale.
Per lo stesso motivo, anche gli USA hanno detto no alla fornitura di missili a lunga gittata, in grado cioè di colpire la Crimea, mentre la Danimarca ha detto sì alla cessione di missili anti nave.
Anche se pare che ci siano le prove (con tanto di foto della CIA) che la Russia usi missili costruiti in Corea del Nord, la Nato vuole evitare che l’Ucraina ceda alla tentazione di attaccare a sua volta la Russia fuori sul suo territorio.
Il tutto si basa dunque ancora una volta sull’equilibrio sostenuto da vere e proprie minacce. L’equilibrio delle forze - secondo gli alleati - dovrebbe portare al tavolo delle trattative di pace.
L’Italia, a Ramstein rappresentata da Crosetto, ha confermato di dare all’Ucraina un forte aiuto. Ma non precisamente in termini strettamente militari.
L’Italia dispone di un sofisticato sistema di difesa antiaereo, sviluppato insieme con la Francia. Ma nelle intenzioni italiane, almeno per ora, c’è molta prudenza.
Quello che si potrebbe fare sarebbe di consegnare alla Slovacchia i nostri sistemi antiaerei, in modo che quel paese possa consegnare all’Ucraina i Patriot di produzione USA che i militari ucraini stanno imparando a usare.
In realtà, quello che oggi inviamo in Ucraina (e che Kiev sembra gradire particolarmente), sono armi leggere e mezzi logistici, come ospedali da campo, generatori di energia elettrica, ecc.
Pr eventuali altre forniture si deciderà nel prossimo Decreto del governo, il quinto sulla guerra Russo-ucraina.
L’Italia non ha carri armati tedeschi Leopard 2, avendo deciso di produrseli in proprio. E i propri carri, cingolati o su gomma, che possiede, non intende inviarli.
Scheda: il Leopard 2 Il Leopard 2 è il principale carro armato da combattimento delle forze armate della Germania. Immesso in servizio a partire dal 1979, il Leopard 2 è stato continuamente aggiornato per mantenerlo al passo con gli sviluppi tecnologici e operativi ed è stato esportato in molti paesi del mondo. Il battesimo del fuoco su un vero campo di battaglia è stato effettuato dalla Turchia in Siria nel 2017. Almeno 14 Leopard sono andati distrutti da missili controcarro e IED improvvisati. È nato da un programma congiunto tra lo stato tedesco e gli Stati Uniti d'America, ma in seguito a forti polemiche scoppiate tra i due paesi entrambi decisero di sviluppare autonomamente i propri carri. Il Leopard 2 è il miglioramento del Leopard 1, rispetto al quale ha maggiore potenza di fuoco, velocità e corazzatura. È prodotto dall'azienda tedesca Krauss-Maffei Wegmann, e dal 2003 è prodotto su licenza dalla compagnia spagnola Santa Bárbara Sistemas. Sviluppato durante gli anni '70 per rimpiazzare il Leopard 1, ne sono stati prodotti all'incirca 3480. Ha una corazza composita, migliorata di serie in serie, un pezzo da 120 mm Rheinmetall ad anima liscia da 44 calibri (55 nella versione A6) dotato di un sistema elettro-idraulico con una riserva di 42 munizioni e motore da 1500 hp turbodiesel: tutte caratteristiche divenute standard di riferimento. Dal 1979 il mezzo è stato più volte ammodernato, anche perché lo sviluppo del successore Leopard 3 è stato cancellato. Il carro è molto evoluto tecnologicamente, in quanto possiede un sistema di controllo di tiro EMES 15 con visore termico, per colpire obiettivi mimetizzati e sul lato destro del cannone è situato il sensore di allineamento, inoltre il miglioramento a questo e ad altri apparecchi ha aumentato le possibilità offensive dei Leopard 2, ad esempio il telemetro laser è stato modificato per accogliere non solo la seconda (come un tempo) ma anche la prima eco del laser conferendogli la capacità di abbattere anche elicotteri in volo a bassa quota. Questo mezzo è considerato uno tra i migliori carri armati odierni, data la sua grande velocità su ogni terreno, il potente e avanzato cannone (dotato della considerevole velocità iniziale di 1750 m\s) e gli ottimi sistemi di puntamento dello stesso. Sono attualmente in corso nuove modifiche del Leopard 2 assimilabili nel progetto tedesco di rinnovamento. L'alta qualità del carro è testimoniata dall'elevato volume di vendite in tutto il globo, riguardanti la maggior parte delle versioni (A1, A2, A3, ma soprattutto A4, A5 e A6, e anche il nuovo modello A7) e agevolate dall'enorme surplus di carri tedeschi dopo la scomparsa della minaccia costituita dai carri sovietici alla fine della Guerra Fredda, che provocò una notevole diminuzione dei prezzi. Utilizzatore principale è Germania. Altri utilizzatori sono Austria Canada Cile Danimarca Finlandia Grecia Indonesia Paesi Bassi Portogallo Qatar Singapore Spagna Svezia Turchia Svizzera Ungheria Ucraina. Anche l'Italia pensò di acquistare 300 Leopard 2 dalla Germania, ma il progetto non venne concluso per dare la precedenza allo sviluppo del carro da combattimento nazionale C1 Ariete. |