Europa imballaggi: salvo il vino, penalizzato l’ortofrutta

Il voto in Plenaria della Commissione Ambiente avverrà a metà novembre

La Commissione Ambiente dell'Europarlamento ha approvato il rapporto sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio che prevede il divieto di utilizzo di confezioni monouso per frutta e verdura sotto 1 kg.
La proposta non ha accolto le richieste del mondo agricolo, dell’Horeca e di tutti gli altri settori economici, recepite invece in Commissione Agricoltura.
«Questa proposta andrà ad impattare negativamente non solo su tutti i produttori di imballaggi, ma anche sui fornitori e gli utilizzatori, – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. – Esiste un rischio estremamente concreto che vengano danneggiate intere filiere strategiche della produzione e della distribuzione nazionale, a loro volta fortemente integrate su scala europea.
«A subire i danni peggiori sarebbero le imprese e le cooperative agricole e della filiera alimentare, settore trainante del nostro export.»
 
Gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso, fra i più direttamente colpiti da questo approccio, sono decisivi per la protezione e la conservazione degli alimenti, l’informazione al consumatore, la tracciabilità e l’igiene dei prodotti, riducono gli sprechi alimentari e favoriscono l’accesso al cibo, anche nelle aree più a rischio.
In particolare, le imprese della IV gamma dovrebbero ora fare fronte all'impossibilità di reperire sul mercato confezioni alternative in grado di offrire le stesse garanzie per il consumatore rispetto alla sua salute, alla perfetta conservazione e alla non contaminazione batterica degli alimenti.
Positivo invece il voto a favore dell'eliminazione dei rigidi parametri di riuso di vetro e imballaggi per i vini.
 
Impatto negativo sulla nostra economia deriva invece dalle norme sui fitofarmaci approvate dalla stessa Commissione Ambiente.
 In un momento di grande incertezza sui mercati e di approvvigionamento, è stata votata la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci di almeno il 50% a livello europeo, mentre per il livello nazionale la diminuzione varia in base all’utilizzo nel periodo 2013/2017.
Confagricoltura aveva chiesto un rigetto della proposta per la mutata situazione geopolitica mondiale, per la mancanza di alternative di protezione delle piante, e perché non tiene conto delle diverse situazioni produttive, climatiche e pedologiche di ogni singolo Stato membro.
 
«Il voto di oggi sui due dossier – evidenzia Giansanti – è in aperto contrasto con l’avvio di un dialogo strategico sull’agricoltura annunciato a luglio dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che aveva riconosciuto il ruolo strategico del settore primario e la necessità di politiche a salvaguardia delle potenzialità produttive delle imprese agricole.»
«L’intera relazione sarà votata in Plenaria a metà novembre, – conclude il presidente di Confagricoltura. – Inizia ora un percorso per ottenere in quella sede un cambio di posizione sui dossier.»