Nel 2018 nasce FisioScience – Di Nadia Clementi
Innovazione nel mondo della formazione in fisioterapia ne parliamo con il fondatore dottor Stefano Diprè
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In un’epoca in cui internet è il principale veicolo di informazione, scegliere le proprie fonti individuando quelle attendibili non è sempre così facile, sopratutto nel mondo della divulgazione scientifica.
Ecco perché anche in fisioterapia serviva un cambiamento più orientato verso la scienza.
Nel 2018 nasce FisioScience, una startup innovativa che ha rivoluzionato la formazione in fisioterapia, creando il «Netflix per fisioterapisti» fino ad arrivare alla casa editrice ed alle lezioni all’Università italiana ed estera.
Il tutto è partito dalla passione del giovane fisioterapista trentino, Stefano Diprè, che insieme ai colleghi Niccolò Ramponi, Valerio Barbari, Giandomenico Campardo e Paolo Torneri hanno sentito l’esigenza di condividere le proprie conoscenze e competenze nel settore della riabilitazione, in modo rapido e veloce, attraverso una piattaforma community di fisioterapisti.
Con il tempo il progetto è diventato un lavoro, con l’organizzazione di corsi formativi, prima in modalità residenziale e poi online causa Covid-19 fino a progetti più innovativi, che hanno cambiato il modo con cui i fisioterapisti possono formarsi e documentarsi.
Noi, per saperne di più, di questo loro ambizioso progetto, abbiamo intervistato il fondatore di FisioScience, Stefano Diprè, fisioterapista-OMPT specializzato nei disturbi muscolo-scheletrici degli arti e della colonna.
Chi è il dott. Stefano Diprè Diprè Stefano è un fisioterapista che si è laureato nel 2014 a Rovereto, sede distaccata dell’Università degli studi di Verona. Da subito ha iniziato a lavorare in Trentino offrendo la sua professionalità, dal 2014 al 2018, presso due RSA, a Pinzolo e Spiazzo. Nel frattempo, volendo ampliare le sue conoscenze in ambito ortopedico traumatologico, si è iscritto al master universitario dei disordini muscolo scheletrici di Savona dove nel 2018 ha conseguito il secondo titolo di Laurea. Nel 2018 si è trasferito a Milano dove ha iniziato a lavorare per dei centri medici specializzati in ambito traumatologico sportivo. |
Dott. Diprè perché ha scelto di specializzarsi in fisioterapia?
«La scelta di specializzarmi in fisioterapia è nata davanti a una pizza. Ricordo quel giorno come fosse ieri, mi trovavo con i miei e amici al ristorante e parlando di scelta universitaria, ero molto intenzionato ad iscrivermi a Scienze e tecniche biomolecolari. Ma poi, tra un discorso e l’altro ricordo che dissi: «ma perché non provare fisioterapia!». Ed ecco che quella sarebbe stata la mia scelta di vita, diventare fisioterapista.»
Ci racconta com’è nata FisioScience?
«Fisioscience nacque quasi per gioco, come un passatempo. Ricordo che durante il periodo accademico del master io e i colleghi, Valerio e Niccolò, parlavamo di come sarebbe bello cambiare il pensiero comune in ambito fisioterapico, sia per noi specialisti che per i pazienti. Da quel momento abbiamo pensato a una strategia per divulgare in maniera efficiente, informazioni utili e con evidenza scientifica; per questo motivo, aprimmo una pagina facebook ed un profilo instagram.
«Iniziammo a sviluppare delle infografiche molto semplici ma d’impatto, riportando le fonti dello studio medico da cui estrapolavamo le informazioni.
«Da lì a poco le persone iniziarono a seguirci, ma per sviluppare ancora di più questo sogno, avevamo bisogno di una mano.
«Ecco che in quel primo periodo conoscemmo Paolo e Giandomenico, gli altri due soci di questa attività. I mesi passavano e il progetto si ingrandiva tanto che le persone volevano collaborare con noi; per questo iniziammo a far entrare in questo progetto anche altri collaboratori sparsi in tutta Italia.»
Quali sono i principali scopi e progetti di FisioScience?
«FisioScience ha all’attivo tanti progetti: primo fra tutti, e progetto madre del nostro percorso, la formazione dei fisioterapisti, sia in presenza che in digitale. L’evoluzione della formazione dei fisioterapisti ha visto la sua concretizzazione anche diventando la prima casa editrice indipendente in fisioterapia, pubblicando a fine 2020 il primo libro sul dolore (Scienza e Clinica del Dolore), suscitando l’interesse di più di 1000 colleghi nei primi due mesi; a breve, il secondo progetto editoriale. Per chiudere il cerchio, FisioScience estende la formazione anche all’interno delle Università italiane: coinvolgendo studenti di tutto il Paese.»
In che modo l’emergenza sanitaria dovuta al covid ha cambiato l’attività della vostra professione?
«Probabilmente l’emergenza sanitaria ha modificato più la qualità del nostro lavoro, piuttosto che la quantità.
«L’impatto sociologico e psicologico che ha avuto su di noi e sui nostri pazienti è stato molto grande (distanziamento, disinfezione, allontanamento sociale e così via) e, per il lavoro che facciamo, è sicuramente un aspetto negativo.
«Superata questa difficoltà, e presa maggiore dimistichezza con le piattaforme digitali, è stato possibile seguire i nostri pazienti anche a distanza.
«Di certo, vuoi per la chiusura delle palestre, vuoi per la maggiore sedentarietà e la minore possibilità di movimento in generale, il lavoro, come quantità, non ha subito variazioni così significative o che si discostassero così tanto da altri momenti storici.»
Ci parla della collaborazione con l’Università italiana?
«La collaborazione è nata nella primavera 2020 quando abbiamo tenuto la prima lezione sul dolore agli studenti del corso di laura in fisioterapia, è stato il punto di partenza per le successive decine di incontri formativi online nelle Università di tutta Italia.
«Ed oggi, attraverso l’approfondimento di temi quali dolore, sport ed esercizio terapeutico, la collaborazione è attiva anche per tutto il 2021 forte dell’apprezzamento di tutti i coordinatori didattici.»
In che modo avete deciso di diffondere al meglio la fisioterapia scientifica?
«Vivendo nel primo ventennio degli anni 2000 a stretto contatto con i social network, sono stati la nostra base di partenza per divulgare riassunti di pubblicazioni scientifiche e articoli di blog scritti da professionisti laureati ed esperti del settore.
«Attraverso una costanza giornaliera, siamo riusciti a raggiungere un numero ingente di colleghi e altri professionisti dell’ambito della salute (psicologi, dietisti, medici di medicina generale e medici specialisti) che hanno apprezzato il nostro lavoro.
«La naturale evoluzione del progetto si è poi concretizzata in un sito ben costruito che ha lo scopo di incamerare tutte le informazioni che, a oggi, sono alla portata di tutti.
«Ecco la base per tutto il processo di formazione che si è susseguito successivamente, come abbiamo detto prima.»
Com’è nato il portale FisioScience Medical e con quale obiettivo?
«Coinvolti i professionisti e gli studenti nel nostro progetto divulgativo, non potevano mancare i pazienti.
«L’enorme quantità di informazione che internet propone, purtroppo, fa sì che i filtri di qualità che dovrebbero caratterizzare le informazioni inerenti alla salute vengano meno.
«Attraverso le stesse modalità (piattaforme social come Instagram, Facebook e LinkedIn e un sito ad hoc) proponiamo informazione di qualità – su base scientifica – a tutti i pazienti.
«Lo scopo di FisioScience Medical è proprio quello di promuovere una corretta informazione alla salute accessibile a tutti»
A fine 2020, FisioScience sbarca nel settore dell’editoria. Con quale mission e risultati?
«La mission è quella di creare una formazione permanente e creare un punto di riferimento di qualità per i professionisti dell’ambito della salute.
«Al suo fianco, la vision è quella di sognare un miglioramento delle competenze attraverso dei trattati che sono ben diversi dagli articoli scientifici (che sono la base dei nostri libri), ma sono delle vere e proprie trattazioni che uniscono le competenze e le conoscenze di diversi professionisti (come ad esempio fisioterapisti, psicologi, medici del dolore e ortopedici nel caso del nostro primo libro sul dolore).
«E - il libro è proprio il mezzo più giusto in questo senso - infatti, dopo due mesi dalla pubblicazione del primo libro, Scienza e Clinica del Dolore, sono più di 1000 i professionisti che lo hanno acquistato, probabilmente forte dell’interesse suscitato dall’argomento e dalla sua importanza nel nostro lavoro.»
In che modo FisioScience è segnato da un’apertura verso la divulgazione scientifica ai pazienti?
«Come detto, la divulgazione avviene attraverso le piattaforme social e un sito web. Il vero fiore all’occhiello del progetto rivolto ai pazienti è l’unione che fa la forza.
«Siamo riusciti a coinvolgere, oltre a noi fondatori, anche tutti i colleghi che credono fortemente in una divulgazione di qualità e nella sensibilizzazione delle persone alla salute.
«Unendo le forze, stiamo riuscendo a creare una costanza tale da giungere all’attenzione delle persone che già poco dopo aver aperto i nostri canali, ha richiesto consulenze e visite con i colleghi che collaborano con questo progetto (attualmente sono più di 200!).»
Quali sono le vostre più grandi soddisfazioni professionali?
«La nostra più grande soddisfazione professionale è il riscontro positivo per quello che facciamo. Nei nostri ambulatori, il benessere dei pazienti è quello che ci motiva a non fermarci; per FisioScience, invece, la più grande soddisfazione è data dai numerosi feedback positivi non solo dei colleghi, ma anche degli altri professionisti (medici, psicologi o altre figure sanitarie): questo è quello che conta davvero per noi.»
Oggi si fa molto ricorso alla fisioterapia: a suo avviso, quali sono i campi in cui si possono avere maggiori risultati e quali sono le tecniche più efficaci?
«La fisioterapia è il mezzo più efficace per raggiungere il benessere fisico delle persone che hanno problematiche a carico del proprio corpo (dolore, rigidità o altre sensazioni) o che hanno subito traumi o interventi chirurgici, ad esempio.
«I campi di applicazione in cui la fisioterapia risulta più efficace sono proprio questi e, a dire la verità, me ne vengono in mente due in particolare: l’ambito sportivo (traumi, distorsioni) e l’ambito del dolore (mal di schiena, cervicalgia, dolore di spalla o artrosi).
«Le tecniche di cui si avvale il fisioterapista sono sia manuali sia inerenti all’esercizio (la vera medicina della fisioterapia) ma la fisioterapia più efficace è data dalle tecniche manuali per ridurre il dolore con esercizi specifici (movimenti con l’aiuto e supervisione del fisioterapista) è senz’altro la terapia più mirata per mantenere i risultati nel tempo!»
Come si evolverà la fisioterapia nei prossimi anni e quali saranno le nuove frontiere?
«La nuova frontiera della fisioterapia esiste già oggi: l’esercizio terapeutico. In sostanza, si tratta di esercizi specifici che la scienza ci dice essere il mezzo più efficace per combattere le problematiche del nostro corpo!
«Il fisioterapista, che oggi è formato per essere in grado di identificare le esatte cause dei problemi delle persone (come il dolore), ha un bagaglio culturale molto più evoluto rispetto agli anni precedenti.
«Può sembrare una banalità ma la nuova frontiera è proprio la formazione specialistica: la prima visita e il trattamento basato sulle evidenze scientifiche».
Quali sono le strade nuove da percorrere per migliorare l’efficacia delle cure fisioterapiche?
«Riprendendo obbligatoriamente le righe sopra, l’efficacia delle cure fisioterapiche è veicolata solo ed esclusivamente dalle evidenze scientifiche.
«Cosa intendo? Studio, aggiornamento continuo e tanta buona volontà di tenersi al passo coi tempi. Non dimentichiamoci dell’informazione ai pazienti: per questo FisioScience Medical vuole arricchire anche la conoscenza dei pazienti. Pazienti più aggiornati significa pazienti più consapevoli e pronti ad intraprendere il percorso di fisioterapia, perché di pillole magiche, ahimè, non ne esistono.
«Dopo questa stretta di mano ideale tra paziente e fisioterapista (che si tiene aggiornato attraverso, come detto, le evidenze scientifiche), sbagliare è impossibile, la strada non cambia: tecniche manuali ed esercizio specifico ma… non è fitness!»
Cosa consiglierebbe a chi volesse intraprendere una carriera lavorativa come la sua?
«La prima cosa da fare è circondarsi di persone che condividono la stessa visione. La mia? Sogno una fisioterapia migliore per un maggiore benessere delle persone: ecco la vera intersezione tra FisioScience e FisioScience Medical.
«Condire il tutto con tanta buona volontà e, soprattutto, costanza, per creare la ricetta perfetta per intraprendere una strada che arricchisce umanamente, non solo professionalmente: ambulatorio, progettualità e organizzazione, formazione, divulgazione, rapporti sociali e, perché no, anche un pizzico di imprenditoria»
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