In ricordo della poesia di Miledy Baldo Barducchi
Disposta nella Biblioteca Civica di Rovereto una mostra dedicata alla nota poetessa. Di Paolo Farinati
È stata disposta in Biblioteca civica Girolamo Tartarotti di Rovereto, in prossimità dell’entrata alla stessa, una bella semplice quanto significativa mostra dedicata alla poesia di Miledy Baldo Barducchi, poetessa roveretana scomparsa sei anni fa.
La signora Miledy scrisse poesie sia in italiano che in dialetto trentino, ricevendo molti meritati riconoscimenti sia in città che fuori provincia.
Ha saputo cantare in versi i suoi sentimenti, spesso scrivendo attorniata felicemente dai colori e dai profumi della sua storica fioreria sita all’inizio di via Mercerie.
Grande è sempre stato il suo amore ispiratore per la vita e per la bellezza della natura. Il suo innato spirito osservatore e la sua acutezza ci hanno regalato molte parole toccanti. Le sue poesie sono spesso brevi, talvolta persino ermetiche, ma sempre lineari, chiare e scorrevoli.
Leggere parole come: «...presente e passato si mescolano in screpolature bizzarre, mentre la sera si attarda in silenzio».
Ovvero: «I vecchi hanno il coraggio di essere stanchi. Sanno che per ognuno c’è un tempo per riposare».
E ancora: «La not l’è come la zent, la me se volta contro»,
significa gustare la dolcezza dell’anima che sa parlare al cuore.
La mostra è stata inaugurata giorni fa, alla presenza del marito di Miledy Fulvio e della figlia Monica.
La professoressa Donata Los ha letto alcune liriche della poetessa roveretana, emozionando non poco tutte e tutti i presenti, dandone un’interpretazione appropriata e suggestiva allo stesso tempo.
Anche la Vice Sindaco Giulia Robol ha avuto in quella circostanza grande ammirazione per Miledy Baldo Barducchi, aggiungendo parole di sprone verso i giovani, affinché si avvicinino ancor più alla poesia, spesso ritenuta, a torto, un genere letterario difficile e quindi lontano se non secondario.
La mostra è visitabile tutti i giorni fino a martedì 14 giugno.
Un sentito grazie, per l’accurato allestimento, a Sara Frapporti e ad Antonella Corrain, autentiche stimate colonne della Biblioteca cittadina di Rovereto.
Paolo Farinati