Benabou: «Attenzione alle illusioni collettve»

Il docente di Princeton illustra una road map per evitare di fallire clamorosamente come Lehman Brothers e City Group

Il professor Roland Jean Marc Benabou, docente di Economia e affari pubblici alla Princeton University, lo avevamo intervistato stamattina (vedi).
Oggi pomeriggio a Palazzo Geremia è intervenuto nella sezione «Alla frontiera» per dare un'interpretazione dal punto di vista cognitivo del crollo dei mercati e delle bolle speculative, principali fattori scatenanti dell'attuale crisi economica.

Introdotto da Cristopher Gilbert, docente di econometria della facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Trento, Roland Benabou ha voluto dare centralità al fattore psicologico nelle scelte finanziarie di aziende e banche.
«Il Nobel Gary Becker - ha affermato Gilbert nella sua introduzione - è stato tra i primi a mettere in evidenza l'influenza dei sentimenti umani nelle scelte economiche e su come questi possono influenzare decisioni di macroeconomia.»

Benabou ha proseguito affiancando alle illusioni umane anche l'effetto negativo di credenze assolute, di religioni ma anche di fiducia cieca sul successo di un governo piuttosto che di un altro.
«Si tratta - ha affermato il docente di Princeton - di Group Think, gruppi di pensiero che vanno distinti dalle ideologie.»

Con dati alla mano prodotti da una serie di inchieste si è visto come nei paesi dove la fiducia e la credibilità nel libero mercato è alta come negli USA e in Canada, ma anche adesso in Cina, dove il 74% della popolazione crede nel liberismo, l'economia è meno regolata da norme politiche, mentre in Paesi come Russia o Francia in cui si propende all'intervento dello Stato allora l'economia è soggetta a norme protezioniste.
Da cosa originano queste convinzioni? Sicuramente fanno parte del nostro patrimonio innato ma variano da Paese a Paese perché il realismo oppure la negazione della realtà sono percezioni psicologiche che si propagano collettivamente. Il ruolo dato alla fortuna oppure alla credibilità o ancora al merito e agli sforzi fatti per ottenere il benessere economico dipendono anche dall'orientamento politico di un Paese, quindi cambiano da uno Stato all'altro del mondo.
Ad esempio, se è preponderante la convinzione che la ricchezza dipende dalla fortuna allora si vede una migliore distribuzione del reddito, se invece si affida al merito la causa della ricchezza ecco avere un restringimento della spesa sociale.

Una branca dell'economia è concentrata proprio sullo studio degli effetti negativi dati da comportamenti umani irrazionali: Roland Benabou ha citato due esempi clamorosi di casi in cui i dirigenti non hanno voluto vedere né ascoltare gli allarmi.
Uno è quello dell'esplosione dello Space Shuttle. In questo caso i dirigenti si sono rifiutati anche solo di vedere le immagini dei danni per poter dedurre le cause solo in base alle loro astrazioni o opinioni personali.
Il secondo è quello della società statunitense Enveron. Nel periodo del massimo rischio il manager pare giocasse a golf in tranquillità convinto che la situazione si sarebbe risolta positivamente.

È insito nell'essere umano rifiutare il pensiero di un tracollo e se gli effetti non sono da subito devastanti si tende a continuare sullo stesso percorso.
Benabou cita anche l'economista Greenspan dicendo che anche se allertato da un suo funzionario non ha voluto riconoscere il grado di rischio del settore dei mutui immobiliari. Sembra che una visione assennata della realtà , definita empirica e illuminista da Benabou, sia meno contagiosa di quella eccessivamente ottimista e baldanzosa.
Le illusioni, o meglio le percezioni distorte seguono infatti un andamento gerarchico. In un'azienda, ma anche nel governo di un Paese, il modo di affrontare e di interpretare la realtà del leader influenza direttamente la visione dei dipendenti come dei cittadini. Per Benabou tutto è interdipendente.

In genere i manager di un'azienda tendono a comunicare ottimismo perché così i lavoratori rendono meglio, se invece l'atteggiamento dirigenziale è orientato al timore o all'incertezza necessariamente il clima che si genera sarà pieno di stress e di preoccupazione. Ma poi il verdetto del mercato arriva sempre, prima o poi, e qui si faranno i conti con il comportamento: se è stato più emotivo o razionale. Guardare le cose con gli occhiali rosa fa bene sul momento ma se si mette la testa sotto la sabbia troppo a lungo il fallimento è inevitabile.
«La certezza irreale di raggiungere profitti sempre maggiori ha causato il crollo di gruppi come Lehmann Brothers e City Group» - conclude senza mezzi termini Benabou.

Essendo la nostra visione del mondo interdipendente, è fondamentale monitorare l'uso del potere oggi a tutti i livelli . Il compito principale degli economisti sarà ora quello di tutelare le «cassandre» ovvero tutti coloro che avvertono del potenziale rischio insito in operazioni eclatanti da un punto di vista di mercato.
I mutui subprime sono uno degli effetti devastanti di una psicosi collettiva: l'arricchimento ad infinitum.