I nostri amici a quattro zampe/ 3 – Di Fabrizio Tucciarone
Le Zecche del cane e del gatto: cosa fare e come combatterle
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Oggi affrontiamo un problema che forse molti sottovalutano e che comunque conoscono poco: le zecche dei cani e dei gatti.
Le «parassitosi esterne» del cane e del gatto sono uno dei problemi più frequenti. Le pulci e le zecche, come anche gli acari e i pidocchi, sono i parassiti più comuni e più problematici per i nostri amici a quattro zampe.
Le infezioni da ectoparassiti sono sempre più frequenti a causa dell’aumento della popolazione canina e felina nell’ambiente urbano.
Queste infestazioni sono importanti in quanto:
- possono causare lesioni cutanee;
- possono indurre una risposta immunopatologia;
- possono veicolare agenti patogeni:
- possono fungere da agenti di zoonosi o contribuire alla loro trasmissione.
Le zecche del cane e del gatto appartengono alla famiglia Ixodidae, dette anche «zecche dure».
Le zecche femmine appartenenti a questa famiglia durante il pasto di sangue aumentano il loro peso di circa 120 volte per poi staccarsi e iniziare la fase di deposizione delle uova.
Quando è completamente matura la femmina può assumere la forma di un piccolo fagiolo e misurare circa un centimetro in lunghezza.
Le zecche presenti in Europa sono zecche a tre ospiti o trifasiche e ogni stadio (larva, ninfa e adulto) si alimenta su ospiti differenti.
Le zecche in ciascuno stadio di sviluppo, effettuano il pasto di sangue su un ospite diverso dopo averlo «attivamente cercato» arrampicandosi, ad esempio, sulle foglie di piccoli arbusti o sui d’erba.
Le zecche sono parassiti ematofagi «temporanei» che trascorrono solo una parte della loro vita su di un ospite.
Ogni stadio si alimenta sull’ospite solo per un periodo di tempo variabile da una a due settimane.
Generalmente il loro ruolo come vettori di patogeni (virus, batteri, protozoi e nematodi) riveste maggiore importanza rispetto alla loro azione ematofaga. La trasmissione dei patogeni avviene generalmente con la saliva inoculata dalle zecche durante il pasto di sangue, anche se in alcuni casi avviene per ingestione accidentale della zecca da parte dell’ospite.
Le zecche possono essere rinvenute su tutte le aree del corpo degli animali, esistono tuttavia delle aree preferenziali caratterizzate da una minore presenza di peli e dal minore spessore della cute quali il muso, le orecchie, le regioni ascellari, interdigitali e perineali.
L’azione ematofaga delle zecche, in casi di infestazioni massive o con particolari condizioni concomitanti, può essere causa di anemia.
La lesione causata dalla puntura della zecca può infettarsi o è possibile che si sviluppi una reazione microascessuale nel caso in cui la zecca è stata rimossa meccanicamente e la parte buccale della stessa sia rimasta infissa nella cute.
I segni clinici delle malattie trasmesse possono insorgere sia quando le zecche sono ancora presenti sull’animale, sia successivamente.
La trasmissione di agenti patogeni è senza dubbio l’aspetto sanitario di maggior rilevanza. Le zecche trasmettono un complesso e variegato range di malattie definite con il termine anglosassone di tick-borne diseases (TBDs).
La diagnosi di infestazione da zecche si basa essenzialmente sula visualizzazione diretta dei parassiti sugli animali.
Tuttavia, mentre è relativamente facile apprezzare la presenza di stadi adulti, la presenza di forme immature (larve e ninfe) è più difficile da riconoscere.
È possibile inoltre osservare segni di dermatite o reazioni cutanee (nodulari o microascessuali) causate dalla puntura delle zecche.
Se l’infestazione non viene diagnosticata rapidamente la possibilità di trasmissione di patogeni aumenta e la loro diagnosi non è sempre agevole a causa della poca specificità dei sintomi.
In caso di infestazione, tutte le zecche visibili dovrebbero essere rimosse in modo appropriato e il più rapidamente possibile per ridurre il rischio di trasmissione di TBD.
La rimozione meccanica delle zecche dalla cute può essere effettuata mediante l’uso di pinzette appositamente concepite (ne esiste una grande varietà in commercio), senza mai ricorrere all’ausilio di oli, alcool o altri prodotti.
Come sempre al termine dei nostri servizi, suggerisco di telefonarmi se ci sono problemi o dubbi sull’argomento trattato: 0461 1840085.
Fabrizio Tucciarone
Ambulatorio veterinario Trentovet