Le nuove generazioni non dimentichino la Shoah

Eravamo riusciti a cacciare l'inciviltà della morte di massa del Secolo Breve. Non fatela tornare. Ad ogni costo

Il nostro pensiero non è molto lontano da quello del presidente Dorigatti (vedi).
Forse perché entrambi siamo nati all’albore della nuova civiltà, quella del dopoguerra, abbiamo imparato che indietro non si torna. Non si deve tornare. Non si può tornare.
Non dimenticheremo mai il clima che respiravamo nelle nostre case negli anni 40 e 50, quando si aveva paura per tutto. Quando la dispensa aveva sempre un sacco di farina e uno di zucchero, perché la fame sofferta durante la guerra era difficile da dimenticare dai nostri genitori. Ora ce n'era per tutti, ma era meglio essere prudenti e avere scorte...
Quando ogni volta che chiedevi qualcosa era no. Quando non potevi uscire dagli schemi. Quando il pollo lo si mangiava solo la domenica.
Quando entrò in casa il primo frigorifero. Quando andavamo a vedere la TV al bar…
 
E quando sentivamo parlare dei milioni di ebrei uccisi, non ci credevamo. Perché forse la gente non lo sa, ma prima che si diffondesse la reale consapevolezza di quanto accadde durante la Seconda guerra mondiale, passarono anni.
Dovemmo scoprire da soli la sciagura della generazione che ci ha preceduti, perché era una vergogna che cercava di nascondere.
Ma certo che è una vergogna!
Una vergogna di tutti, che tutti sentivamo. Non c’era destra o sinistra che non dovesse vergognarsi. Era giunto il momento di dire basta ed è da lì che è nato lo spirito che nel ’68, quando avevamo 20 anni. Divenne ribellione generazionale. Il passato andava condannato, era ora di ricominciare daccapo.
E ci eravamo arrivati, al punto che quando la nostra generazione giunse ai quarant’anni, siamo perfino riusciti a far cadere il Muro di Berlino.
 
Sembrava che lo spettro del passato, quello della Seconda Guerra dei Trent’anni, fosse stato scacciato.
La nostra generazione, la Beat generation, poteva avviarsi alla quiescenza in tutta serenità, sapendo che – come aveva predicato John lennon, – non c’erano più ragioni per cui valesse la pena morire, né ragioni per cui valesse la pena uccidere.
E invece, ecco lo spettro di quei cialtroni che hanno fatto della fede il sostituto di ciò che eravamo riusciti a cancellare dal mondo occidentale del ’900, le ideologie.
Gli spettri stanno cercando di tornare con la presunzione di avere un dio a propria immagine e somiglianza per trovare la forza di fare nefandezze.
 
Forse noi ormai siamo vecchi e non avremo molto da dire, ancora. Ma dobbiamo invitare le nuove generazioni a non dimenticare quello che noi abbiamo respirato.
L’atmosfera di morte e di disperazione se ne era andata con il secolo breve. Non fatela tornare.
Ad ogni costo.

G. de Mozzi