Educa: presentato il programma della X edizione
Si svolgerà dall’11 al 14 aprile a Rovereto e si articolerà in 90 appuntamenti, 42 laboratori e 20 animazioni
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Dall’11 al 14 aprile a Rovereto si parlerà di relazioni scuola-famiglia e della necessità di ritrovare un’alleanza educativa.
Più di 90 gli appuntamenti in calendario fra cui grande spazio all’esperienza con 42 laboratori e 20 attività animative.
Tra gli ospiti: gli scrittori Michela Murgia, Eraldo Affinati e Giacomo Mazzariol, i professori Umberto Galimberti, Francesco Profumo, Chiara Maria Bove e Gianluca Argentin, gli sportivi Giorgio Cagnotto e Josefa Idem.
Si intreccerà con il festival anche «EDUCA Immagine», la nuova rassegna sull’audiovisivo con proiezioni di film e laboratori didattici. Oggi si è tenuta la conferenza stampa, che ha visto la presenza di Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro; Paola Venuti, direttrice del Dipartimento di Psicologia e scienze cognitive dell’Università di Trento; Cristina Azzolini, assessore all'istruzione del Comune di Rovereto; Roberto Ceccato, dirigente del Dipartimento istruzione e cultura.
Presenti anche, per la rassegna Educa Immagine, Francesca Gennai, vicepresidente di Consolida e il direttore artistico Luca Ferrario di Trento Film Commission.
In apertura l'assessore Spinelli ha puntato l'accento sul tema scelto, che ci invita a una «riflessione sul rapporto fra scuola e famiglia» e ha quindi ribadito l'importanza per il territorio provinciale di un Festival che ogni anno sa rinnovarsi e guardare a nuovi ambiti, come l'ultimo con la rassegna dedicata all'audiovisivo.
Quindi l'assessore del Comune di Rovereto Azzolini, ha spiegato come: «Oltre alla scuola e alla famiglia esiste anche un territorio che si deve assumere la responsabilità di quella grande avventura umana che è l'educazione».
Media, social e dibattito pubblico ci restituiscono con sempre maggior frequenza episodi di scontro, se non persino di violenza verbale e fisica, che si verificano nel mondo della scuola.
Casi limite che però sono il sintomo più evidente del venir meno dell’alleanza educativa fra genitori, studenti e insegnanti.
EDUCA proporrà dall’11 al 14 aprile a Rovereto, una riflessione costruttiva al fine di riannodare su base fiduciaria la relazione tra scuola e famiglia. Si parte, come da consuetudine il venerdì mattina con una serie di appuntamenti riservati alle scuole (informazioni e iscrizioni su www.educaonline.it), per poi proseguire dal pomeriggio fino a domenica con una ricca offerta di incontri, dialoghi con esperti, focus, laboratori e attività animative aperta a tutti.
«Un buon gioco di squadra – afferma Paola Venuti, coordinatrice scientifica del festival - è un’alchimia difficile da tradurre in una formula esatta. Di certo, però, lo sport ci insegna che contando solo sui propri talenti si può vincere al massimo qualche partita ed è solo con la forza del gruppo che si conquistano i campionati. Lo spirito di squadra è armonia delle imperfezioni, è diluire i difetti di ciascuno nell’abbraccio di molti, ma è anche amplificare le capacità dei singoli nello sforzo unisono di un obiettivo comune.
«La scuola, da questo punto di vista, non fa eccezione. Troppo spesso, però, capita che si percepisca come avversario chi invece dovrebbe essere considerato come un compagno di squadra. E questo è un pericoloso cortocircuito.
«La letteratura scientifica in merito ci dice infatti che tanto più gli studenti percepiscono come coerenti i diversi stili educativi degli adulti di riferimento, tanto più l’apprendimento e la formazione sono efficaci.»
Una relazione, quella fra scuola e famiglia, entrata in crisi anche per i profondi cambiamenti sociali in atto. I mutamenti infatti nel campo del lavoro, della comunicazione e la crisi delle tradizionali agenzie di socializzazione si riflettono in generale sulla capacità di trasmettere valori ed esperienza da parte del mondo degli adulti e più in particolare sul ruolo degli insegnanti e dei genitori nel delicato processo educativo.
Essere genitori oggi
Molti gli appuntamenti che affronteranno il tema della genitorialità proprio in relazione alle grandi trasformazioni che la nostra società globalizzata e iperconnessa sta attraversando. Venerdì 12 aprile il filosofo Umberto Galiberti, con la sua lectio magistralis, proporrà spunti di riflessione sul mondo dell’adolescenza, sui silenzi che sembrano contraddistinguere questa generazione.
Silenzi che, se «ascoltati» nel modo opportuno, possono però trasformarsi in voce condivisa, in nuova relazione.
Se da una parte il mondo dell’adolescenza sembra essere in balia di un grande sonno che investe le relazioni con il mondo degli adulti, dall’altra non è mai stata così grande e viva, come nell’epoca in cui viviamo, l’attenzione al bambino nella prima infanzia.
Dai genitori agli psicologi, passando per i legislatori e gli educatori, tutto il mondo adulto sembra voler operare nell’interesse dei più piccoli. Ma qual è il bambino che hanno in mente? Come funziona il «cervello genitoriale»? Quali sono i fattori di fragilità che portano a costruire una visione distorta del rapporto?
Sempre venerdì, insieme a Giampaolo Nicolais e a Paola Venuti - autori rispettivamente del Bambino capovolto e di Basi biologiche della funzione genitoriale - si cercheranno le risposte a questi e a molti altri interrogativi da differenti punti di vista.
Una famiglia e una genitorialità che sta cambiando anche nella definizione dei ruoli che la compongono.
Nell’incontro di sabato 13 aprile dal titolo «Non più mammo ma papà!», si analizzerà la funzione dei padri sia nella relazione con i figli, sia all’interno della gestione del nucleo familiare, cercando di andare al di là di facili stereotipi.
Mentre nella giornata di domenica, la scrittrice Michela Murgia rifletterà in particolare sul senso del femminile nella società di oggi, e su quanto sia influenzato dalla rappresentazione della donna nella letteratura e nei media.
Si parla inoltre spesso di crisi di valori, di emergenza educativa. Sembra che le relazioni intergenerazionali non funzionino più come un tempo e la possibilità stessa di educare sia svanita nella complessità dell’era digitale e di un mondo troppo veloce, in bilico fra tradizione e innovazione.
Nella giornata conclusiva del festival Paolo Segnana e Johnny Dotty cercheranno di accompagnare il pubblico alla ricerca di bussole e strumenti conoscitivi in grado di orientare in un mare magnum che sembra spesso di difficile navigazione, mentre Docenti senza frontiere onlus proporrà il laboratorio Alleanza a tre - genitori, docenti e figli, - una riflessione pratica sui diversi ruoli e le specifiche responsabilità necessarie per la costruzione di un patto educativo.
Il ruolo dei docenti tra relazione e comunità
Nella profonda trasformazione in atto, per alcuni antropologica, e nel tentativo di ridefinire un’alleanza che sembra sempre più necessaria con le famiglie, anche gli insegnanti stanno tentando di ridefinire il proprio ruolo.
Nell’appuntamento curato da IPRASE, Le relazioni a scuola, si rifletterà ad esempio sul ruolo dei docenti quale cardine per il successo dei sistemi educativi.
Con le loro competenze relazionali rappresentano infatti un fattore cruciale non solo nella qualità dell’insegnamento, ma anche nel favorire il benessere nelle classi.
Federazione trentina della cooperazione, Fondazione Bruno Kessler e Consiglio nazionale forense, cercheranno invece di mostrare come le scuole da luoghi formativi per gli studenti possano diventare spazi generativi di inclusione e solidarietà, sostenibilità e civismo per tutta la comunità. Non mancheranno poi le esperienze di frontiera raccontate negli incontri organizzati da Fondazione Demarchi con Eraldo Affinati nel suo nuovo libro Via dalla pazza classe, Mario Caroli con Il vento di Barbiana - La scuola «rossa» di Mori e con il maestro siriano Sheik Abdo Hsyan.
Fondamentale, all’interno del patto educativo che una comunità può stringere, il ruolo del mondo dello sport, partendo in primis dalla figura degli allenatori. La cronaca riporta sempre più spesso, infatti, casi di genitori che da tifosi dei propri figli si trasformano in irosi ultrà. Nell’incontro Famiglie a bordocampo, in programma per domenica, due campioni assoluti di sport e sportività come Giorgio Cagnotto e Josefa Idem dialogheranno col pubblico sull’importanza di ricostruire con le famiglie valori e sodalizi educativi spesso precari.
Anche i mezzi di informazione giocano un ruolo decisivo nella diffusione di buone prassi e di immaginari condivisi che sono alla base di qualsiasi patto sociale. Con Francesco Profumo nell’incontro Come salvarci dalle fake news si proverà a riflettere sull’importanza di promuovere una cultura dell’informazione che sia consapevole della propria responsabilità educativa.
Un patto che non può essere fragile
Quando si è di fronte a situazioni di fragilità – come la disabilità e i bisogni educativi speciali – c’è ancora più bisogno di una relazione forte fra scuola e famiglia, ma anche con le molte altre organizzazioni coinvolte, come quelle sociali e sanitarie.
E a EDUCA saranno numerosi gli interventi e i laboratori che affronteranno questo tema. In Etichette sociali, un incontro con il professor Ivo Lizzola dell’Università di Bergamo, a partire da esperienze di vita e professionali si cercherà ad esempio di capire come accompagnare bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali o con disabilità in un percorso di crescita in cui le loro condizioni di fragilità non si tramutino in marchi indelebili e non determinino percorsi forzati.
Una forte alleanza educativa è necessaria anche quando si parla di autismo, come racconteranno esperti e testimoni degli incontri organizzati da Il Ponte insieme al Laboratorio di Osservazione, ricerca e formazione dell’Università di Rovereto.
Mentre nell’incontro Diversamente fratelli, Giacomo Mazzariol racconterà di come da un semplice video finito su Youtube fatto a Giovanni, il fratello con sindrome di down, sia nata una storia irresistibilmente virale tanto da trasformarsi in un libro e in un film. Insieme a lui lo scrittore Stefano Maldini.
Nel mondo della prima infanzia
Non potevano mancare appuntamenti che declinassero il tema di questa edizione rispetto al mondo dell’infanzia, dove la relazione fra scuole dell’infanzia e famiglie diventa anche metodo e prassi per impostare il dialogo nelle tappe successive del cammino dei bambini. Anche qui, diversi per tipologia e approccio saranno i laboratori e gli incontri per genitori e bambini curati in particolare dal terzo settore e dalla cooperazione sociale.
In Famiglie e Servizi all’infanzia promosso dall’Ufficio infanzia della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con la Federazione Scuole Materne e le cooperative La Coccinella e Pro.Ges, la professoressa Chiara Bove insieme a realtà private e pubbliche dei servizi all’infanzia in Trentino presenterà alcune progettualità innovative volte alla costruzione del legame fiduciario fra scuola e famiglia.
Molti anche i laboratori in cui bambini, genitori ed educatori potranno mettersi in gioco in modo divertente. Tra questi: ne Il gioco del Bambino nello sguardo dell’adulto a cura di Città Futura, si imparerà a comprendere come le scelte fatte dagli adulti non siano mai neutre, mentre in Primi passi fra le pagine e le Emozioni e Che materia! a cura di Coop Sociale Bellesini e del Servizio Istruzione del Comune Rovereto si darà spazio ai sentimenti e alla creatività e alla necessità di ripensare modi e materiali del gioco.
Animazione, letture e gran festa finale
L’intera durata del festival sarà accompagnata dalle attività animative di corso Bettini, dove si potranno trovare quest’anno anche i laboratori creativi ed educativi dei 5 Musei della città.
Ad attendere grandi e piccini lungo il viale del centro storico, l’Artbus dello Studio d’Arte Andromeda e la roulotte sociale della Giacomella (due magici luoghi a quattro ruote dove dar sfogo alla propria creatività), i laboratori di stampa urbana a cura dell’associazione Alchemica, l’Orto per bimbi di Donne in Campo, i laboratori di editoria artistica a cura della Mucca Gialla, gli esperimenti ottici di Luce delle mie brame, le incredibili macchine trasforma plastica a cura di Artico, l’attività per piccoli artisti di Limes e MAR Ravenna, e ancora un gioco per imparare l’importanza della mobilità sostenibile guidato dagli educatori di Kaleidoscopio e le attività per conoscere se stessi e il lavoro di squadra a cura degli Scout CNGEI di Rovereto.
Tornerà anche l’apprezzatissimo Una domenica al Parco ai Giardini Perlasca promosso dal Comune di Rovereto dove - per la gioia di grandi e piccoli – si potrà fare la conoscenza di asini, pecore, capre, galline, oche, conigli.
Ma all'interno del Parco le sei circoscrizioni cittadine cureranno anche la proposta gastronomica con piatti tipici della cultura locale e con la voglia di mettere a disposizione la consolidata bravura dei quartieri per realizzare una festa per la Città.
Non mancherà per tutta la durata del festival l’Edulibreria con i libri degli ospiti del festival e una curata selezione di opere per bambini e ragazzi. Gran finale poi nella piazza del Mart con lo spettacolo «Il sogno: bubble & clown show», realizzato con il sostegno di oom+ delle Casse Rurali Trentine.
Da non perdere anche l’anteprima Aspettando EDUCA: domenica 7 aprile al Teatro Zandonai a partire dalle 18 le scuole musicali della Vallagarina si alterneranno sul palco per offrire al pubblico un preludio musicale alla X edizione.
Grande novità della decima edizione del festival sarà l’intreccio con EDUCA IMMAGINE: la nuova rassegna dell’audiovisivo realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema a Scuola promosso dal MiBACT e dal MIUR, che a partire da giovedì 11 aprile alternerà proiezioni di film riconosciuti dai principali festival internazionali a laboratori e incontri con esperti per approfondire l’utilizzo del linguaggio cinematografico (ma non solo) come supporto alla didattica.
I promotori
Il festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento, l’Università degli studi di Trento e il Comune di Rovereto, organizzato da Consolida con il supporto scientifico di Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Demarchi e Iprase e il sostegno di Federazione trentina della Cooperazione e delle Casse Rurali Trentine.