Così si aggiunge valore all’integrazione – Di Nadia Clementi
Magi Euregio sponsorizza e sostiene la squadra di basket Spinning Goose
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Sono molte le attività svolte dall'associazione Albert Schweitzer, che è stata fondata anni fa dal dottor Matteo Bertelli sull’esempio della prossimità idealistica e valoriale ispirata dalla professoressa Rita Levi Montalcini.
La professoressa aveva infatti creato una fondazione per aiutare le donne in Africa, sogno che risaliva all’incontro della stessa con Albert Schweitzer che la invitò da giovane a seguirlo in Africa.
La professoressa Montalcini ricordava spesso la poliedricità del dottor Albert Schweitzer che fu un medico, ricercatore in malattie tropicali, musicista, musicologo, filosofo, teologo luterano e massone.
Qualità che le permisero di realizzare in tempi difficili, in una «geografia di nascita» difficile, un’opera efficace per lo sviluppo dell’Africa.
In questo contesto, la cooperativa Magi Euregio ha deciso, come peraltro noto da qualche tempo (https://www.biotecnologie-news.it/2020/12/18/basket/), di sponsorizzare e sostenere il team degli Spinning Goose, squadra di basket che si allena e gioca presso il palasport di San Felice del Benaco, comune del bresciano.
Si tratta di un team di giocatori strutturato anche attorno all'integrazione tra provenienze ed esperienze diverse che l’ultima domenica di ottobre 2021 ha vinto la prima sfida del campionato amatoriale a cui è iscritto.
Un esordio vincente, quindi, a condire un'iniziativa che merita di fare scuola in tutto il belpaese.
Il dottor Matteo Bertelli, patron del gruppo MAGI e presidente del team cestistico, ha messo a disposizione della squadra possibilità che prima non risultavano essere di semplice reperibilità.
Del resto, è questo il modo che le aziende che riconoscono il loro ruolo sociale per favorire l'integrazione tra giovani professionisti che esprimono la volontà di misurarsi pure con la contesa sportiva.
Trattasi, peraltro, del primo team cestistico al mondo che gioca nel nome e per il settore biotech, un ambito che sta modificando il palcoscenico dello sviluppo mondiale e che, dal basso di un'organizzazione sportiva locale, può iniziare pure ad affacciarsi nell'universo sportivo di primo piano.
Sarebbe importante se, nel tempo, anche le squadre nazionali guardassero con interesse alle biotecnologie in merito a sponsorizzazioni economiche e idealistiche.
Nell’ultimo anno e mezzo, il vaccino per il COVID, le soluzioni per il disinquinamento discusse al G20 derivano per lo più da questa branca specialistica di cui l’Italia è ricca di piccole aziende Spin-Off Universitarie.
Nella squadra presieduta dal dottor Bertelli, a titolo puramente esemplificativo, giocano ben quattro persone che provengono dalle periferie del mondo, così come le chiama papa Francesco. Sono quelle persone che la cronaca chiama «paesi poveri».
Ragazzi giovani che hanno trovato nello sport un viatico per l'integrazione, che è poi una delle finalità perseguite dall'Associazione Albert Schweitzer sempre fondata dal dottor Matteo Bertelli su consiglio della Professoressa Rita Levi-Montalcini per affiancare la sua fondazione nelle attività internazionali.
Vale la pena sottolineare come alcuni dei cestisti dei Goose siano passati anche da fasi storiche cruciali per l'epoca contemporanea: un giocatore croato, per dire, ha voluto raccontare di aver visto amici morire per via della guerra, oltre che la propria abitazione familiare sottoposta a bombardamenti.
Poi c'è anche chi, come un giocatore africano, ha voluto rimarcare quanto sia stata essenziale la partecipazione all'attività sportiva per entrare a far parte della comunità: «senza questa squadra – ha detto – forse in paese nessuno mi avrebbe salutato».
Parliamo di un ragazzo che è laureato presso l'università di Brescia, nello specifico alla facoltà di Economia.
Tutti i giocatori dei Goose, tra cui figurano anche persone di origine somala ed eritrea, sono lavoratori assunti a tempo pieno molto stimati dalle aziende per cui lavorano e molto rispettosi della comunità in cui abitano. La maggior parte di questi, peraltro, ha intrapreso un percorso di studi attraverso cui sono state conseguite lauree, in biotecnologie (2 giocatori), economia (1 giocatore), scienze politiche (1 giocatore), ingegneria (1 giocatore), mediatore culturale (1 giocatore), psicologia con approfondimento in sindrome post bellica (1 giocatore).
Fondamentale a supporto della squadra la Fotografa Arianna Mirandi che accompagna sempre la squadra.
La Goose gioca per sensibilizzare in materia di biotech quale strumento per risolvere i problemi attuali (sviluppo dei paesi poveri, fame nel mondo, epidemie, clima, inquinamento), ma anche per dimostrare quanto e come sia possibile favorire l'integrazione per mezzo della passione sportiva agonistica e in tutto questo il gruppo Magi e la associazione Albert Schweitzer vogliono rendersi partecipi.
Nadia Clementi - [email protected]
Dott. Matteo Bertelli - [email protected]
Matteo Bertelli - Medico Genetista, Presidente Magi Euregio, Bolzano
MAGI Euregio S.c.s. - Via Maso della Pieve 60/A - Pfarrhofstraße 60/A
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