Bambini e ragazzi: lunedì 21 tutti al cinema con FFDL+
Con la terza giornata del Film Festival della Lessinia iniziano i pomeriggi di animazioni per piccoli e adolescenti – La rassegna prosegue tra Parole Alte ed eventi speciali
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Terza giornata di proiezioni al Film Festival della Lessinia. E spazio al cinema per bimbi e ragazzi con la rassegna FFDL+, al via a Bosco Chiesanuova.
Ai più piccoli sono dedicati anche i laboratori didattici che, ogni mattina alle 10, trovano spazio nella Piazza del Festival. È però alle 16 che il grande schermo del Teatro Vittoria si illumina e colora per una serie di avventure che hanno come protagonisti animali, paffuti personaggi e ragazzini di terre lontane.
Arriva dalla Svizzera «Der kleine vogel und die raupe – L’uccellino e il bruchetto» (Svizzera 2017) in cui Lena von Döhren narra di un uccellino che coltiva amorevolmente le foglioline su un ramo, ma un bruchetto vuole rosicchiarle.
«Ekaterina Filippova propone Kozly – Caprette» (Russia 2016) in cui un treno sfreccia nella campagna e dal finestrino si affacciano due simpatiche capre alle quali fanno gola le fresche chiome degli alberi.
A seguire «Prebúdza – Lo svegliatore» (Repubblica Ceca 2017) di Filip Diviak; «Ruhe, zum donnerwetternocheinmal! – Silenzio, miseriaccia!» (Germania 2015) di Kai Pannen.
È una storia di amicizia quella tra un uccello bianco e l’amico Bufalo nell’animazione Sabaku (Paesi Bassi 2016) di Marlies van der Wel; Les Warlis, tribu adivasi indienne - I Warli, tribù adivasi indiana (Francia 2016) di Noëlie Delesse mostra gli evocativi disegni della tradizione dei Warli, a testimoniare che le bugie di un uomo presuntuoso hanno le gambe corte. Si prosegue con le vicende animate di altri curiosi animali: La licorne - L’unicorno (Belgio, Francia 2016) di Remi Durin, Podlasca - La donnola (Slovenia 2016) di Timon Leder, Our wonderful nature.
The common chameleon – Natura meravigliosa. Il camaleonte mediterraneo (Germania 2016) di Tom Eshed, infine Medo trapavko – L’orsetto (Croazia 2017) di Tomislav Gregl.
Eventi speciali. Alle 11, al Teatro Vittoria, si ritorna sulle tracce dei banditi con il film-inchiesta Salvatore Giuliano (Italia 1962) del maestro della cinematografia italiana Francesco Rosi.
L’opera inizia con il ritrovamento nel 1950 del corpo morto di Giuliano e intreccia flashback sulla sua vita.
Assoldato dai separatisti siculi nel 1945 per la causa dell'indipendenza della Sicilia, diventa bandito, dedito a omicidi e sequestri, fino a rendersi responsabile della strage di Portella della Ginestra, nel 1947.
Ignorato dalla commissione di selezione della Mostra del Cinema di Venezia, il film fu presentato in concorso nel 1962 a Berlino, dove vinse l'Orso d'Argento per la miglior regia.
Parole Alte. Alle 16.30, in Sala Olimpica, ritorna Parole Alte con l’incontro promosso in collaborazione con l’Università di Verona.
Paola Favero conduce in Nepal, nella profonda e misteriosa valle di Naar e Phu: stretta in una morsa di alberi appesi a pareti incombenti, è percorsa da un fiume che ne scava sempre più il fondo.
Di tanto in tanto, le sue alture sono punteggiate da piccoli kharka, alpeggi, dove qualche abitazione fronteggia freddo e sole, solitudine e dimenticanza.
Il racconto conduce fino ai villaggi oltre i 4mila metri e, seguendo gli yak all’alpeggio, fino ai 7.126 metri della cima dell’Himlung Himal.
Ridiscesa verso Naar, passando dal monastero di Phugaon, Favero ha condiviso la vita dei pastori, ha convissuto con le capre e le vacche che abitano le case, ha sentito il suono della pani, l’acqua che scorre solo verso le dieci del mattino dopo che il sole l’ha liberata dalla morsa del gelo.
Ha incontrato gli uomini che macinano il sale, le donne che tessono i tappeti, le vecchie che pestano l’hennè.
Montagne italiane. Regista, cantante, compositore e organizzatore di eventi, Alessandro Scillitani è nuovamente ospite della rassegna con Ritorno sui monti naviganti (Italia 2017).
Itinerario nei luoghi dell’Italia minore che lo scrittore Paolo Rumiz, nel 2006, affrontò a bordo di una Fiat Topolino e descrisse nel libro La leggenda dei monti naviganti.
A dieci anni di distanza, i due autori fanno ritorno su quelle alture in cambiamento, in bilico tra terremoti e dissesti geologici, per osservarne la quotidianità e la rinascita.
È un viaggio tra incontri che parlano di resistenza ed energie positive; delle piccole grandi vite di chi con la semplicità, il contatto con la natura e la terra, le idee e la voglia di immaginare e costruire un mondo diverso e migliore, rappresenta la speranza e il futuro della spina dorsale del Paese.
Concorso. Guarda al declino di un mondo umile e silenzioso il film in programma alle 21, per la sezione Concorso: «Die einsiedler – Gli eremiti di Ronny Trocker» (Austria, Germania 2016).
Dopo un tragico incidente in montagna, Albert è rimasto l’unico figlio di Rudl e Marianne, un’anziana coppia che vive in un maso sulle Alpi altoatesine.
La madre, consapevole che il maso non ha futuro, lo spinge a lavorare a valle, in una cava di marmo.
Il legame profondo con la sua infanzia e il senso di responsabilità verso l’anziana portano in un primo momento Albert a ritornare al maso, ma gli eventi gli apriranno gli occhi, spingendolo a voltare pagina.