Thailandia, salvati i primi quattro ragazzi
I soccorsi riprendono la mattina di lunedì, verso mezzanotte ora italiana
I primi quattro ragazzi dei 13 rimasti intrappolati nella grotta di Tham Luang, situata nella parte settentrionale della Thailandia, sono stati portati in salvo. Tre stanno bene, uno ha avuto bisogno di cure in ospedale. Per tutti è previsto comunque un accurato servizio di riadattamento alla vita normale, perché un po’ tutte le funzioni sensoriali sono rimaste seriamente provate.
Anche le condizioni fisiche in generale sono delicate per la mancanza di cibo, l'inattività forzata e l'aria non proprio salubre. Le foto mostrano infatti dei ragazzi con le gambe magrissime anche se si tratta di giovani calciatori.
In realtà il lavoro di recupero è ancora molto duro, sia perché la pioggia continua ad alimentare le caverne della grotta, sia perché si tratta di percorrere chilometri per raggiungere i ragazzi con lunghi tratti angusti e sotto acqua.
Il personale addetto al recupero dei ragazzi è formato da una novantina di subacquei ad alta specializzazione, dei quali 40 thailandesi e 50 provenienti da paesi di tutto il mondo.
Ne serviranno due per ogni ragazzo perché pochi di loro hanno esperienza con l’acqua e un tragitto così lungo sotto acqua può provocare crisi di panico.
Immaginiamo che i ragazzi vengano sedati prima di essere avviati all’uscita, ma si tratta comunque di un’esperienza assurda che ricorderanno per tutta la vita.