Dolo-Vini-Miti, il festival dei «vini verticali»
Archiviata con successo la prima edizione della manifestazione eno-culturale
Dieci giorni di kermesse, una tavola rotonda, un convegno, uno spettacolo teatrale, un cenaforum, due presentazioni di libri, due aperitivi ai piedi delle Dolomiti, tre degustazioni verticali, cinque itinerari a piedi, undici esperienze in cantina e gli eventi Wine Trekking Gourmet e Caneve en festa.
Sono davvero tanti gli appuntamenti che si sono susseguiti dal 6 al 15 ottobre tra Val di Cembra e Val di Fiemme in occasione della prima edizione di DOLO-VINI-MITI, il festival dei vini verticali.
«Un’occasione – commenta Vera Rossi, Presidente dell’Associazione Turistica Val di Cembra, che ha organizzato la manifestazione in collaborazione con ApT Fiemme-Cembra – per raccontare i due territori da diverse angolazioni e sfumature valorizzando le qualità e le caratteristiche dei rispettivi prodotti enogastronomici, creando sinergie sempre più importanti anche tra gli stessi operatori.»
«DoloViniMiti – aggiunge Paolo Gilmozzi, Presidente ApT Fiemme-Cembra – nasce di fatto dalla volontà comune di creare un prodotto legato al mondo della verticalità: concetto che riesce a raccontare al meglio non solo il territorio cembrano e i suoi vini, ma anche le vicine Dolomiti.
«Un progetto forte e dinamico in cui crediamo molto e che pensiamo abbia tutte le carte per crescere nei prossimi anni.»
Grande partecipazione non solo ad eventi già rodati, come il Wine Trekking Gourmet, raffinato pranzo stellato tra i baiti realizzato dai ristoratori della Valle di Fiemme sotto la regia dello chef Alessandro Gilmozzi, o le Caneve en festa – che hanno fatto registrare il tutto esaurito con, rispettivamente, 200 e 850 biglietti venduti – ma anche per gli appuntamenti più di nicchia, pensati per un pubblico di appassionati, come le verticali: da quella sul Pinot Nero a quella sui grandi bianchi della valle fino a quella sul Trentodoc, queste degustazioni guidate, sold-out, sono state particolarmente apprezzate e hanno contribuito a confermare ulteriormente il grande potenziale di longevità dei vini prodotti in Valle di Cembra.
Molto significativa anche l’adesione agli appuntamenti di approfondimento, come la tavola rotonda sulla verticalità, dove insieme a esperti e professionisti è stato affrontato il rapporto tra montagna e vino, e il convegno dedicato all’acqua, segno di quanto il tema dei cambiamenti climatici sia fortemente sentito sia dai viticoltori, che devono individuare le soluzioni più idonee alla migliore gestione del vigneto, sia dalla gente comune.
Contenuti costruiti nel segno della qualità, come le esperienze in cantina, che hanno evidenziato quanto le aziende della valle abbiano creduto in questa nuova opportunità di visibilità, contestualizzata tra l’altro in un periodo dell’anno sempre più strategico per il turismo come l’autunno, dove vigneti e boschi assumono tonalità davvero suggestive, particolarmente apprezzate da chi viene da fuori.
«Tutti gli incontri in calendario – conclude Vera Rossi – hanno fatto emergere come la Valle di Cembra non sia solo territorio ma anche e soprattutto terroir, con la sua specifica identità storica, culturale, paesaggistica, geologica, climatica e sociale: una serie di caratteristiche che la rendono unica anche dal punto di vista enologico e che vanno sempre più valorizzate e rafforzate.»