Elisoccorso e volo libero, amicizia che deve «mantenere le distanze»

Una campagna per sensibilizzare parapendisti e deltaplanisti ad adottare comportamenti corretti in cielo

Sono indubbiamente «compagni del cielo» piloti d'elisoccorso e piloti di volo libero, perché in comune hanno la passione per il volo, una passione che vede i primi ai comandi di macchine sofisticate, mentre i secondi, parapendisti e deltaplanisti, nel modo più naturale che è concesso ad un essere umano veleggiano liberi a caccia della termica perfetta.
Sono amici per la pelle, ma per continuare a esserlo devono «mantenere le distanze».
 
E va da sé che a dover fare strada, specie quando è in corso un'operazione di elisoccorso in montagna, scegliendo un'altra fetta di cielo, sono i piloti di volo libero.
Ai quali, in primis, è destinata la campagna «For your Fun and Safety» promossa dalla Provincia autonoma di Trento, Soccorso alpino, Nucleo Elicotteri e Federazione Italiana Volo Libero, in collaborazione con la Sitc (Società incremento turistico Canazei).
 
Obiettivo, sensibilizzare i sempre più numerosi amanti del volo libero, in particolare quelli stranieri, che scelgono il Trentino e le Dolomiti come emozionante palestra di volo e di libertà affinché adottino alcune fondamentali regole di sicurezza e di buon senso che, se osservate, possono evitare di ostacolare o mettere a repentaglio un'operazione di elisoccorso e la vita stessa dei piloti, sia quelli d'elicottero che "para" e "delta".
 
Per scendere nel dettaglio, è bene precisare ormai da qualche stagione che per gli elicotteri dell'elisoccorso trentino è diventato particolarmente difficile lavorare. Un po’ come i surfisti di Torbole e l’aliscafo di linea.
I cieli della Val di Fassa, in particolare, ma sempre più spesso anche quelli di altre zone del territorio provinciale, sono infatti sempre più affollati.
Possiamo solo immaginare la tensione di un equipaggio di elisoccorso quando si trova a dover effettuare un intervento di recupero di un infortunato circondato da centinaia di vele, talvolta manovrate da piloti che quasi cercano il «contatto» con l'elicottero, che incuranti dei rischi si avvicinano (o che non si allontanano velocemente), magari per scattare una foto in volo agli amici piloti dell'elisoccorso.
 
È accaduto ancora che si siano create delle «quasi prossimità» con i parapendii e che alcuni interventi di soccorso siano stati pesantemente condizionati da comportamenti incredibilmente avventati.
Nel corso del 2011 il Nucleo Elicotteri di Trento ha dovuto segnalare ben 4 «eventi di sicurezza» e condizionamenti di interventi di soccorso per il volo delle vele troppo in prossimità dell'elicottero. Cioè quattro ingorghi a un ingorgo a rischio incidente.
 
Con l'enorme aumento del numero di appassionati del volo libero (la sola funivia del Col Rodella, in Val di Fassa, arriva in una domenica di ottobre anche a oltre mille risalite di piloti), sono aumentati anche gli incidenti occorsi a parapendii e deltaplani (oltre 40 lo scorso anno), spesso provocati da imperizia, imprudenza, sopravvalutazione delle proprie capacità, o dalla poca esperienza di chi pratica il volo libero.
Veleggiare troppo vicini ad un elicottero, oltretutto, rappresenta un rischio mortale: i rotori d'aria prodotti dalle pale dell'elicottero, infatti, possono perdurare sensibilmente nella zona di passaggio del mezzo e far «scompigliare» la vela del parapendio.
 
Da qui la campagna «For your Fun and Safety» [per voi divertimento e sicurezza] che è stata presentata oggi dai responsabili del Nucleo Elicotteri - l'accountable manager Vittorio Cristofori, il comandante Bruno Avi, la safety manager Elvira Widmann - affiancati dal presidente della Federazione Italiana Volo Libero (FIVL), Luca Basso, e dal fassano Jimmy Pacher, campione mondiale di parapendio.
Una campagna mirata all'informazione, preventiva e il più capillare possibile, che si propone di migliorare la cultura aeronautica e l'attenzione alla sicurezza da parte dei piloti di volo libero, nonché il rispetto delle necessità operative dell'elisoccorso.
Nella foto che segue vediamo Luca Basso, Jimmy Pacher e Elvira Widmann.
 
 
 
Dal punto di vista normativo non è possibile limitare i voli in funzione della capacità dei piloti, in quanto l'attestato di volo libero non prevede diversi livelli di esperienza.
Non volendo però chiedere o promuovere forme di limitazione del volo libero sul nostro territorio, nella convinzione che non possano portare ai risultati auspicati, non resta dunque che cercare di sensibilizzare i praticanti del volo libero chiedendo la loro collaborazione e disponibilità.
 
E proprio questo resta dunque l'obiettivo dell'iniziativa, che si articola nella diffusione anzitutto di un depliant multilingue italiano, tedesco, inglese (anche se le lingue degli appassionati superano ormai la ventina) con poche informazioni basilari di sicurezza e comportamento in caso di incidente o intervento dell'elisoccorso.
Ma anche nella posa di cartelloni e locandine in prossimità dei decolli e atterraggi più frequentati, nei nodi degli impianti di risalita, presso gli uffici delle Aziende per il turismo e nei locali pubblici, coinvolgendo la Federazione Italiana Volo Libero (FIVL), le federazioni di volo europee, i club di volo libero locali, e promuovendo la pubblicazione di annunci dedicati sui siti internet turistici istituzionali.
 
La Fivl, in particolare, ha fattivamente partecipato al tavolo di lavoro alla base di questa iniziativa insieme ad alcuni piloti di volo libero e a rappresentanti della Val di Fassa e del Soccorso alpino e in occasione dell'avvio della stagione autunnale, la più calda per il volo libero, ha già pubblicato attraverso il proprio sito internet la campagna «For your Fun and Safety» nonché promosso la sua diffusione tramite tutte le altre Federazioni di volo libero europee.
 
L'impegno per educare i piloti di volo libero e favorire altresì gli interventi di soccorso agli stessi in caso di incidente è ulteriormente testimoniato dalla decisione della Provincia autonoma di Trento di mettere gratuitamente a disposizione dei parapendisti e deltaplanisti trentini due fumogeni.
Uno di colore rosso e uno verde.
Il primo va acceso dal pilota coinvolto, se ne è in grado (visto che appunto è coinvolto), in un incidente o dai piloti in volo più vicini al luogo dell'infortunio per segnalare la necessità di un intervento di soccorso.
Il secondo per segnalare la non necessità di assistenza di carattere medico ed evitare così soccorsi inutili.
«Basterebbe un solo fumogeno verde acceso – ha tra l'altro spiegato la pilota Elvira Widmann – per farci risparmiare, evitando di alzarci in volo inutilmente, i costi dell'intera campagna, che è decisamente low cost.»
  
Sempre con l'obiettivo di prevenire gli incidenti, la Provincia ha provveduto anche a installare sul Col Rodella una centralina meteo con la quale si potranno fornire a tutti i piloti di volo libero (ma anche alla rete di Meteotrentino ed agli stessi piloti dell'elisoccorso) le informazioni meteo in tempo reale e la situazione video sui 360° scaricabili da qualunque pc o smartphone dal sito di Meteotrentino.
L’alta Fassa è il punto più nevralgico della campagna informativa e le informazioni meteo consentiranno ai piloti di volo libero di valutare la fattibilità del volo in funzione delle proprie capacità prima di prendere gli impianti di risalita.

 
Nelle foto qui sopra, la pilota Elvira Widmann e il comandante Bruno Avi.
Quanto segue è il testo in italiano del volantino distribuito presso deltaplanisti e parapendisti, redatto con il loro aiuto.
 
BENVENUTI!
Volare in Trentino e nelle Dolomiti è un’esperienza unica, di grande emozione, che può essere però molto impegnativa. E’ importante che tutti rispettino alcune regole fondamentali di sicurezza e buon senso:
• conosci le tue capacità e quelle dei tuoi amici: è sconsigliato ai meno esperti il volo in termica vicino agli ostacoli e nelle ore più calde della giornata
• è assolutamente sconsigliato il volo con vento forte
• è consentito il volo solo ai piloti con l’attestato per il volo libero
 
IN CASO DI INCI DENTE:
Se hai bisogno di aiuto:
• chiama il 118 per soccorso sanitario e/o tecnico 
• se puoi, accendi il fumogeno ROSSO
Se non hai bisogno di aiuto:
• accendi il fumogeno VERDE
• chiudi la vela a fiocco
• avverti il 118 per interrompere l’emergenza ed evitare inutili soccorsi
Se interviene l’elisoccorso:
• interrompi i decolli
• in volo allontanati dal luogo dell’evento di almeno 2 km, l’elicottero ha bisogno di spazio di manovra
• avverti dell’emergenza gli altri piloti via radio e/o facendo le orecchie alla vela*
• evita di volare dove è passato l’elicottero perché la sua
turbolenza di scia può rimanere alcuni minuti
• se l’elicottero è nella tua zona di atterraggio, cerca un’alternativa e atterra il più lontano possibile
 
* Nota: Fare le orecchie alla vela significa azionare i cordini in modo che la tela si incurvi, posizione che si assume quando si atterra e quando si deve segnalare un pericolo.

Tramite questo link, il PDF del volantino di campagna.