Rincari energia e industria locale – Di Maurizio D. Bornancin
L’aumento dei prezzi dell’energia, quanto incide sull’attività dell’industria e sul sistema economico trentino?
Per approfondire quest’argomento abbiamo fatto un confronto con Federico De Col, referente tecnico di ASSOENERGIA e funzionario del team di CONFINDUSTRIA, che si occupa delle industrie a forte consumo di energia, studiando e individuando le migliori strategie di acquisto per le proprie associate; diciamo pure un esperto in materia, preparato e impegnato nel suo operare.
Dall’incontro è emerso un quadro chiaro e complesso della situazione attuale del caro energia che in questi ultimi mesi, e fino a quando nulla è dato a sapere, ha colpito famiglie e imprese.
L’impennata dei prezzi ha costretto al fermo alcune industrie a livello nazionale e, purtroppo, sono a rischio anche aziende operanti nel territorio locale.
Per l’energia elettrica il prezzo unico nazionale nella prima decade di marzo ha avuto oscillazioni da 250 €. MWh ad addirittura 587 €. MWh in alcune ore. Per il Gas da 1,2 € Smc, a 2,2 euro Smc.
Un aumento di queste due fonti di approvvigionamento che oscilla tra il 300% e il 400%, un incremento stimato per il gas del 420% in un anno e per l’energia del 360%.
Tutto questo desta molte preoccupazioni per le imprese, che così vengono a subire una nuova crisi, in un momento che vedeva l’avvio di una buona ripresa per tutti i settori del sistema produttivo italiano e anche trentino.
Rincari, che incidono sui costi di produzione e che nel tempo possono erodere il patrimonio aziendale.
La spesa industriale a livello nazionale, ha raggiunto i 28 miliardi di euro nel 2021.
A fine anno le previsioni sul 2022 davano una stima di spesa di 37 miliardi: con lo scenario attuale la cifra è quasi raddoppiata. Insostenibile per tutti.
Nello stesso periodo sono rincarati anche i prezzi di gran parte delle materie prime come l’acciaio, il ferro, il legno, il rame, ma anche il cartone, la plastica, indispensabili per ogni attività produttiva.
In Trentino siamo davanti ad una situazione anomala: vi sono nuovi ordini e commesse in atto, ad esempio nel manifatturiero sono in crescita, ma la produzione costa molto, con prezzi energetici in continua salita, tali da portare le aziende a procedere verso approfondite valutazioni, caso per caso, che possono sfociare a fermare temporaneamente le produzioni.
Una crisi che non si è mai vista nella storia. Confindustria ha assistito e informato le aziende con aggiornamenti costanti sull’evolversi della situazione venutasi a creare e sui prezzi delle materie prime e dei valori energetici.
Questa circostanza è esplosa nel settembre 2021. Confindustria e Assoenergia hanno monitorato da subito e con attenzione l’evolversi di questa inaspettata nuova emergenza, sollecitando nuovi aiuti straordinari, sia a livello nazionale che locale, per sostenere il sistema produttivo.
Nel Trentino le imprese hanno comunque continuato a lavorare, mettendo maggior attenzione ai costi, e con un rinnovato impegno, per confermare la qualità delle produzioni.
Gli imprenditori trentini, tuttavia, sono fiduciosi e pronti a perseguire gli obiettivi e le linee guida indicati dal Piano Energetico Provinciale, documento che prevede finanziamenti per applicazioni nel sistema produttivo d’impianti con energia alternativa, come gli impianti fotovoltaici, per l’autonomia energetica delle attività aziendali e per una nuova forma di risparmio energetico.
I dati attuali confermano una grande preoccupazione, che può incidere sulla tenuta delle aziende già in difficoltà e molte imprese si sono associate al Consorzio delle aziende industriali Assoenergia, per provare a ridurre i costi dell’energia delle proprie strutture produttive, con approvvigionamenti in comune.
Il Consorzio Assoenergia ha già acquistato partite di energia, per conto delle proprie aziende socie, a prezzi più bassi e a lungo termine (max due anni). Un agire in anticipo a favore delle imprese. Sistema questo, che porta vantaggi sulle spese generali sulla struttura aziendale, oltre al discorso di creare una massa critica, che dovrebbe coprire tutto il 2022.
È necessario valutare attentamente l’evoluzione nel 2023 perché, se la crisi durasse molto e i prezzi dei prodotti anche di largo consumo continuassero a salire, il potere d’acquisto delle aziende, ma anche delle famiglie, andrà a diminuire con la messa a dura prova del sistema produttivo complessivo.
Assoenergia, è impegnata a rilevare giornalmente la fluttuazione dei costi delle fonti energetiche e ad acquistare in comune energia con strategie mirate; si è anche perfezionato un piano operativo e politico per far fronte a questa emergenza. Confindustria Trento ha, allo scopo, attivato una collaborazione con Prometeia, società di consulenza e ricerca economica, nonché di analisi dei mercati.
Dal mese scorso nell’ambito dell’organizzazione di Confindustria è nato un nuovo servizio per le aziende associate: la piattaforma digitale APPIA (analisi e previsioni dei prezzi degli input aziendali), per dare la possibilità alle imprese di prevedere l’andamento dei prezzi di commodities, con dati e report continui.
Un approfondimento delle dinamiche di mercato immediatamente fruibili, un reale aiuto per la quotidiana funzione aziendale, attività questa necessaria per definire ed aggiornare i propri piani industriali con azioni efficaci.
Elemento che fa ben sperare sul futuro dei costi è la prevista stabilizzazione e diminuzione nell’anno in corso, del prezzo del petrolio.
L’impegno di Confindustria Trento e di Assoenergia è di continuare ad operare in stretta sintonia, per aiutare le aziende a migliorare la propria attività e a non soffrire ulteriormente, trovando percorsi condivisi e utili al sistema produttivo trentino.
Ora più che mai è necessaria una consapevolezza nel ricercare misure idonee e strutturali, come ad esempio una forte spinta sulle rinnovabili, su nuove fonti di energia, non dimenticando la possibilità di aumentare la produzione di gas nazionale.
Il gas naturale è infatti riconosciuto dall’UE come veicolo per la transizione ecologica.
Ricordiamo che un aumento di produzione non significa nuove perforazioni, ma potenziare gli impianti esistenti, come d’altronde già avviene sull’altra sponda dell’Adriatico con le stazioni croate.
In altri termini è necessario che l’Italia e l’UE costruiscano un Piano energetico nazionale o europeo importante e fattibile, per ridurre lo sbilanciamento complessivo in essere rispetto agli altri Paesi d’Europa compresi quelli da poco entrati nella Comunità europea.
Infine cercare di essere più autosufficienti aiuta ad affrontare meglio la competitività.
Confindustria Trento ed Assoenergia sono infatti promotori di un grande progetto per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici sulle coperture industriali.
Già diverse aziende sparse sul territorio stanno eseguendo studi preliminari.
Vi saranno inoltre importanti agevolazioni sia dalla PAT che dal PNRR.
Non dipendere da altri Paesi anche per le scelte energetiche, vuol dire lavorare per il sistema economico – produttivo, ma anche per il bene della comunità.
A cura di Maurizio Daniele Bornancin.