Quegli obici italiani FH70 inviati in Ucraina
Sono armi di primissima qualità, contrariamente a quanto dicono alcuni detrattori italiani che li definiscono «fondi di magazzino» per screditare il Governo
La notizia doveva restare segreta ma, visto che gli obici FH70 sono inviati in Ucraina in bella vista su autosnodati, tutti sanno che almeno 10 unità sono state consegnate.
Il munizionamento deve essere trasportato segretamente e sotto scorta, ma non ce ne è stato bisogno perché sono compatibili con una decina di obici prodotti da altri stati.
Purtroppo qualcuno ha aggiunto che abbiamo mandato fondi di magazzino, il che farebbe pensare a uno Stato poco serio. E allora spieghiamo un paio di cose.
Una decina di anni fa il Ministero della Difesa decise di ritirare dalle caserme di artiglieria la maggior parte di questi obici, lasciandone solo alcune unità ai fini di addestramento.
Questo perché al momento non era ipotizzabile che l’Italia venisse coinvolta in una guerra, per così dire, tradizionale, con carri armati, semoventi, cannoni e quant’altro. Sono custoditi in magazzini sicuri e sono soggetti a regolare manutenzione ordinaria.
Lo sappiamo perché eravamo stati invitati a vedere gli obici prima che se ne andassero a riposo.
Gli obici FH70 da 155 millimetri, dal peso di 7,8 tonnellate, sono in grado di sparare tre colpi al minuto a una distanza che può superare i 25 chilometri.
Il funzionamento è servo-assistito da un motore a scoppio.
La precisione del cannone è più che apprezzabile e deriva da anni e anni di esperienza, tanto vero che sono considerate armi più che affidabili.
Poi è scoppiata la guerra Russo-ucraina e, quando il governo ha deciso di aiutare lo stato aggredito con l’invio di armi, la prima delle opzioni sul tavolo è stata l’invio degli obici in quesitone.
Ovviamente abbiamo inviato anche altri tipi di armamenti, sulla cui natura è sceso il silenzio, anche se gli esperti hanno fatto più di una ipotesi.
Si parla di moderni sistemi di difesa antiaerea, coprodotti con la Francia.
A questo punto vogliamo fare una considerazione.
Si può essere favorevoli o contrari all’invio di armi italiane in Ucraina, ma affermare che il nostro Paese abbia inviato fondi di magazzino mal funzionanti e obsoleti è del tutto lontano dalla realtà e decisamente offensivo nei confronti dei cittadini italiani.
E personalmente ci infastidisce che dei concittadini vogliano far passare l’Italia come una sorta di pataccaro da strada.
GdM