Approvato il programma di nuova generazione del lanciatore Vega

Secondo il Consiglio Ministeriale dell’Ente Spaziale Europeo si tratta di un passaggio storico per le attività spaziali

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Si è chiusa oggi in Lussemburgo la Conferenza dei ministri degli Stati membri dell’Agenzia Spaziale Europea: la delegazione italiana è stata guidata dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston.
Il Consiglio ha assunto una decisione storica, approvando un programma pluriennale di sviluppo di una nuova generazione di lanciatori europei (Ariane 6 e VEGA C).
Grazie a questa decisione l’Europa continuerà ad avere una capacità autonoma di accesso allo spazio per i lanci istituzionali e anche un lanciatore più competitivo che potrà assicurarsi una fetta importante del mercato commerciale. Una nuova organizzazione industriale consentirà inoltre una gestione più efficiente del programma lanciatori e un risparmio importante per gli stati membri dell’ESA.
 
«Il Consiglio Ministeriale dell'ESA è stato un successo pieno per l'Europa e per l'Italia – ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini – per la definizione del futuro percorso delle attività spaziali europee.
«L'Italia, oggi, si è affermata come mediatore tra i principali players nel settore spaziale. Questo è anche un risultato importante per gli effetti che porterà a livello economico, con ricadute industriali notevoli, con posti di lavoro e crescita di conoscenza e tecnologica.
«La ricerca spaziale si conferma fattore chiave per affrontare le grandi sfide della globalizzazione ed elemento fondamentale per supportare la crescita economica europea.
«È importante sottolineare la decisione legata alla nuova generazione di lanciatori Ariane 6 e Vega C, che permetteranno al nostro continente di restare indipendente in questo settore. Entrambi i lanciatori avranno un unico motore, di produzione italiana: questo porterà all'industria del nostro Paese oltre dieci anni di attività produttiva di alta tecnologia.»
 
Il nuovo programma assicura importanti vantaggi per l’Italia grazie a una forte sinergia tra Ariane 6 e VEGA-C, un programma a leadership italiana, centrata in particolare sui motori P120C che saranno impiegati sia per i vettori Ariane, sia per il Vega. Il VEGA-C diventa così un componente fondamentale della nuova famiglia di lanciatori, un ruolo riconosciuto anche dalla Germania che proseguendo nell’impegno assunto a Napoli nel 2012 ha deciso di investire ulteriormente nel programma.
Per l’Italia si tratta di un risultato molto importante che assicura uno sviluppo decennale delle capacità industriali italiane, la salvaguardia di posti di lavoro qualificati e l’ulteriore valorizzazione e crescita delle nostre capacità tecnologiche.
 
«Vega diventa grande – ha dichiarato il presidente dell'ASI, Roberto Battiston – la Ministeriale ESA 2014 affrontava un programma strategico per i nuovi lanciatori per l'Europa, in questo contesto l'Italia con Vega fornisce una competenza centrale per tutta la famiglia dei lanciatori Ariane e Vega.
«Grazie al motore solido del P120 sviluppato da Avio a Colleferro e di derivazione dal P80. Passaggio, questo, fondamentale, per garantire l'accesso europeo alla spazio in modo competitivo e adatto alla situazione di evoluzione mondiale in rapido cambiamento.
«Abbiamo visto L'ESA al lavoro per rappresentare l'Europa che vogliamo e per mantenere tutte le potenzialità del vecchio continente alla frontiera della tecnologia.Lo sviluppo dei lanciatori è stato uno dei tre temi su cui i paesi membri hanno trovato, oggi, la definizione di un accordo strategico.
«Sul tavolo la continuazione della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2017 con la prospettiva della continuità fino al 2020 e insieme al finanziamento della missione 2018 del programma ExoMars. Un elemento, questo, che garantisce lo sviluppo delle strumentazioni senza ritardi sui piani previsti per lamissione europea su Marte, un programma di cui l'Italia è leader.»
 
Il secondo traguardo raggiunto dall’Italia riguarda il programma di esplorazione di Marte Exomars che è la prosecuzione naturale dell’esplorazione lontana, dopo il programma Rosetta.
Con le sottoscrizioni di oggi, in particolare da parte della Gran Bretagna con la quale abbiamo registrato una forte condivisione di obiettivi e responsabilità, il programma raggiunge la soglia necessaria per proseguire. Molto importanti sono anche stati gli impegni di Francia, Spagna e Germania.
Un altro importante impegno italiano ha riguardato la prosecuzione delle attività relative alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
L’Italia ha, infatti, deciso di aumentare il proprio contributo ritenendo importante sostenere la Stazione Spaziale Internazionale come infrastruttura unica per le attività di ricerca che potranno essere realizzate in particolare anche da astronauti italiani.
Proprio in questo momento un’astronauta italiana dell’ESA, Samantha Cristoforetti, è a bordo della ISS per realizzare importanti esperimenti scientifici italiani grazie ad un accordo bilaterale tra l’ASI e la NASA.
 
Da sottolineare anche la sottoscrizione italiana alla seconda fase del periodo 3 del programma Copernicus space component per garantire la partecipazione del nostro paese alle missioni Sentinella 5 e Jason CS e agli studi della futura generazione di Copernicus.
Un ultimo significativo passo fondamentale per l’Italia è stata la sottoscrizione da parte di importanti paesi (Francia, Spagna, UK e Svezia) del Programma PRIDE, che prevede lo sviluppo di tecnologie per i veicoli spaziali automatici con capacità di rientro sulla terra.
Questo programma,fortemente voluto da parte italiana, raccoglie l’heritage del progetto IXV a guida italiana che sarà lanciato a febbraio 2015 con il lanciatore Vega.
 
 Da un punto di vista politico sono state approvate tre importanti Risoluzioni
Resolution on access to space.
La Risoluzione prevede di dotare l’Europa di una nuova famiglia di lanciatori di nuova generazione più affidabili e competitivi sul mercato per lanci istituzionali e commerciali. I Paesi partecipanti al programma dei lanciatori hanno individuato nella realizzazione deilanciatori Ariane 6 (primo lancio nel 2020) e Vega C(primo lancio nel 2018) gli obiettivi del prossimo decennio.
 
Resolution on Europe’s space exploration strategy.
La Risoluzione evidenzia il valore scientifico, tecnologico e strategico delle attività di esplorazioneper l’Europa ed identifica tre destinazioni privilegiate per i programmi futuri: Esplorazione in orbite basse, incluso ISS; Luna; Marte.
 
Resolution ESA evolution.
La Risoluzione sull’evoluzione dell’ESA valorizza i rapporti con l’Unione Europea riconoscendolo un partner privilegiato, ma ribadisce l’interesse degli Stati Membri ad un’agenzia per lo spazio indipendente ed autonoma che operi nel rispetto dell’attuale Framework Agreement valorizzando le competenze del settore spaziale, garantendo importanti ricadute economiche e sociali per i cittadini europei e realizzando programmi di rilevanza internazionale e missioni con obiettivi scientifici di eccellenza.
La Risoluzione prevede inoltre la valorizzazione della cooperazione internazionale conPaesi che non fanno parte dell’Unione Europea, sia per massimizzare le sinergie scientifiche e tecnologiche a livello globale sia come strumento di carattere strategico e politico.