L’ennesima alluvione sta devastando l’Emilia Romagna
È la quarta volta in poco più di un anno: è inutile dar colpe alla Pubblica amministrazione
Foto scattata oggi dalla Polizia di Stato nel Bolognese.
In queste ore l’Emilia-Romagna, come gran parte del Centro-Nord Italia, è letteralmente sott’acqua.
È la quarta alluvione dal maggio 2023.
Inutile chiedrsi perché questi eventi estremi avvengono sempre negli stessi posti.
Le province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena sono state le più colpite, con evacuazioni in alcuni centri abitati.
La piccola frazione di Traversara, a Bagnacavallo, è stata praticamente spazzata via dall’esondazione del fiume Lamone.
Anche le campagne circostanti hanno subito pesanti perdite, con campi e frutteti devastati dalle piene dei fiumi, coperti di fango e detriti.
La Protezione Civile della Provincia autonoma di Trento ha inviato ancora una volta alcune colonne di tecnici, Vigili del fuoco e Volontari per aiutare le popolazioni ad uscire dall’emergenza immediata. E non è la sola. In Italia non si rimane indifferenti di fronte alle calamità che colpiscono i vicini.
Non c’è nulla di nuovo in quello che abbiamo scritto, ma lo abbiamo fatto per spezzare una lancia a favore della Regione Emilia Romagna. Non c’è stato il tempo materiale per porre rimedi alle devastazioni.
Gli argini dei fiumi non si ricostruiscono in un mese.
Di certo va rivisto un po’ tutto l’impianto idrogeologico della regione, e va fatto quando c’è un po’ di tregua tra un fenomeno e l’altro.
Questo è il momento della solidarietà, poi verrà il momento dei lavori.