Iraq, ucciso dagli USA il generale Qassem Soleimani

È la reazione che Trump aveva annunciato dopo l’assalto all’ambasciata Usa – Teheran minaccia dure reazioni – Al momento nessun problema per i nostri soldati

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Trump ha mantenuto la promessa: ucciso il generale Soleimani e il suo vice.
In seguito all’assalto all’ambasciata USA a Baghdad, un presidente americano aveva annunciato che l’Iran l’avrebbe pagata cara, precisando che non si trattava un avvertimento, ma una minaccia.
E così è stato.
Stanotte sono stati lanciati dei missili contro le auto del gruppo sciita che ha disposto l’assalto, uccidendo otto persone, delle quali cinque erano membri del movimento iracheno e due emissari di Teheran.
Tra questi, il generale Qassem Soleimani, responsabile delle operazioni coperte di Teheran e uomo chiave del regime degli ayatollah. Il suo cadavere è stato riconosciuto grazie all’anello che portava al dito.
 
Trump aveva informato Tel Aviv pochi minuti prima che l’azione prendesse il via, per consentire alle Forze armate di allertarsi nel caso di reazioni da parte dell’Iran
E la reazione, quantomeno verbale, da Teheran non si è fatta attendere e il regime ha tuonato «Preparate le vostre bare».
Sicuramente l’area del Medio Oriente sta prendendo una piega pericolosa, lo dimostra il prezzo del petrolio che, pur restando entro parametri accettabili, ha avuto una brusca impennata.
Noi abbiamo fatto un giro di telefonate per sapere se il nostro contingente militare in Iraq stia correndo pericoli e ci è stato risposto che al momento non si prevedono reazioni mirate ai nostri danni.
Tuttavia è stata predisposta un'allerta non solo in Iraq, dove abbiamo 600 uomini, ma in tutti i teatri dove sono operativi i nostri soldati.