Cartoline di Bruno Lucchi: Il mercato della Vucciria di Palermo

I colori, gli odori, le usanze. Le città vengono sommerse di tendoni variopinti strade e piazze affollate di banchi, cesti e manufatti tipici dei tradizionali mercati mussulmani

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La terza domenica del mese di luglio si festeggia il Santo Patrono di Levico Terme, Santissimo Redentore. Nelle vie centrali da sempre la Città si riempie di bancarelle colorate frequentate soprattutto da turisti ma anche dagli abitanti che come un rito annuale curiosano fra vestiti, cibo, nuovi attrezzi strampalati per tagliuzzare la verdura piuttosto che un nuovo oggetto per cucinare dolci.
Un mercato che ricordo esercitava un fascino incredibile su noi bambini. Aspettavamo quel giorno in cui la fortuna era mangiare una caramella diversa, un dolcetto zuccherato che appagava l'attesa di un anno intero.
Poi c'erano le giostre, le poche di allora pur sempre fantastiche coloravano la nostra «giornata speciale».
 
I mercati, quanto sono belli i mercati?
Luoghi ideali per chi ama come me la fotografia. Un susseguirsi di prodotti, colori, tradizioni.
Ne abbiamo frequentati molti io e Graziella nel tempo, sia in Italia che nei viaggi all’estero.
Ti guidano a conoscere e amare le diversità dei vari paesi.
Ricordo i mercati di quarantacinque anni fa in Sardegna, dove, si poteva acquistare di tutto un po’ ma soprattutto frutta, verdura, pesce, carne, pane e la pasta fresca.

La sensazione era di stare in uno dei «Suk» di una qualsiasi città nordafricana.

Il mercato coperto è ancora oggi una struttura con all’interno, separati per merceologia, i piccoli banchi di vendita sia di commercianti che di produttori, coltivatori e anche di pescatori ma molto più piccolo.
Un po’ come alla «Boqueria» a Barcellona e nei mercati coperti di tutta la Francia nati a fine ottocento.
 
Alcuni di questi sorprendenti luoghi, soprattutto in Sicilia, sono stati realizzati durante la dominazione araba ed ancora oggi si possono notare i vari aspetti del mercanteggiare, i colori, gli odori, le usanze.
Le città vengono sommerse di tendoni variopinti strade e piazze affollate di banchi, cesti e manufatti il tutto tipico appunto dei tradizionali mercati mussulmani.
Sistemando le fotografie ho ritrovato le nostre vacanze fatte a Palermo nel 2007 e la passeggiata nel mercato della Vucciria, un luogo dipinto splendidamente dal pittore Renato Guttuso nel 1974, probabilmente il quadro più noto dell’artista romano.

Diversa dal quadro, ma ancora abbiamo percepito l'atmosfera rappresentata mentre ci si addentra fra le bancarelle, si viene costantemente accompagnati da richiami fatti ad alta voce, spesso in modo piuttosto colorito, dei vari ambulanti che invitano a comprare la propria merce. Profumi che incantano, allestimenti fatti in modo magistrale con le gradazioni di colore della frutta e della verdura dal rosso al giallo al verde.

Artisticamente perfette.
Si può perdere l’orientamento in quest' atmosfera. Come un vortice ti avvolge portandoti in un luogo dove non riconosci più la realtà dalla fantasia.
Quante vite si incrociano in un mercato. Quante storie da raccontare e noi non sapremo mai come andranno a finire.
 
Gratificati dalle molteplici emozioni, ringraziamo tutti uno ad uno questi splendidi piccoli momenti di vita.
 
Bruno Lucchi























 Bruno Lucchi 
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