Successo per «il bosco amico» degli studenti di Predazzo
Messo a dimora un tiglio in ricordo della tempesta Vaia del 29 ottobre 2018
Lunedì 3 giugno è stata una giornata di sole, intensa, ricca di stimoli e sollecitazioni, per i 200 studenti della scuola primaria di Predazzo che hanno partecipato all’evento conclusivo della manifestazione «Di ramo in ramo» promossa dal Comune e dalla biblioteca comunale di Predazzo nel corso del mese di maggio.
Una sorta di festa degli alberi dal titolo «il bosco amico» che ha visto i ragazzi partire dalla scuola per raggiungere i prati di Zaluna di fronte a quella grande ferita al bosco sopra la zona di Boscampo, dove i boscaioli stanno alacremente lavorando per recuperare le decine di migliaia di alberi abbattuti lo scorso ottobre dal ciclone Vaia.
Una festa in 5 tappe che ha visto all’inizio Bruno e Paolo Dellantonio, titolari dell’unica segheria rimasta a Predazzo, spiegare di fronte ad una lunga teoria di cataste di «bore», qual è il lavoro del segantino e dell’imballaggista: dalla misurazione dei tondoni con la «canaola», fino ad una gara di velocità nella costruzione di un pallet, un oggetto dalla «vita» avventurosa, un giramondo che finisce bruciato come «biomassa legnosa».
Nel frattempo, lì accanto, in un prato, Elsa Piazzi nota micologa e conoscitrice di erbe ha incuriosito i ragazzi di un’altra classe con ciò che questa primavera ritardata offre: fiori e piante, da quelle velenose a quelle commestibili.
Più in alto, nei prati di Zaluna, c’era la postazione «gli alberi nelle storie» con l’attrice Laura Mirone e una borsa di libri per raccontare come i libri parlano degli alberi.
Lungo la strada verso Bellamonte accanto ad una baita Ivo Brigadoi ha accolto i bambini con il suo violoncello, xilofoni e altri strumenti in legno, spiegando loro cos’è la risonanza e cos’è l’abete di risonanza, molti dei quali caduti lo scorso ottobre.
In fondo alla strada per Sottosassa, dove il transito s’interrompe in corrispondenza di una teleferica, c’era l’ultima postazione dove il forestale Andrea Felicetti, ha spiegato «il bosco ferito»: cosa è successo il 29 ottobre, cosa si sta facendo, come si recupera il legname. Insomma, una piccola lezione, molto suggestiva, anche perché di fronte (oltre non si poteva andare e nessuno, è bene ricordarlo, può farlo dove si stanno recuperando gli alberi caduti) c’erano i boscaioli, i camion, ma non la teleferica attiva.
«Stanno facendo altri lavori» ha spiegato il forestale di fronte alla delusione dei bambini.
Una delusione temporanea perché, le storie, la musica, i giochi col legno, insomma la magia del bosco e della natura, li ha affascinati. Soddisfatte le insegnanti (anche se per i più piccoli è stata un po’ dura).
La festa si è conclusa verso l’una dopo il pranzo al sacco nel tendone e nel parco del minigolf dove a ricordo di questa giornata è stato messo a dimora un tiglio (nel luogo dov’era caduta una betulla) con una targa «come monito e segno di rinascita e speranza, in occasione della giornata “Il bosco amico” voluta dal Comune, dalla biblioteca e dalla scuola primaria di Predazzo all’interno della manifestazione “Di ramo in ramo” per ricordare, insieme ai bambini, le profonde ferite inferte al bosco dall’uragano Vaia del 29 ottobre 2018.»
Soddisfatto anche l’assessore alle foreste e alla cultura Giovanni Aderenti che ha annunciato per il prossimo anno il ripristino di una vera e propria festa degli alberi con la messa a dimora di un albero per ogni bambino.
In mattinata, alla partenza dalla scuola c’è stato anche il saluto della sindaca Maria Bosin.