Carne Artificiale, Coldiretti: opposizione alla legge

Per Coldiretti è necessario un miglioramento della legislazione europea che garantisca il principio di precauzione e la tutela della salute dei cittadini

L’opposizione alla legge italiana che vieta la coltivazione e commercializzazione di cibi a base cellulare prodotti in laboratorio va contro la salute dei cittadini, la scienza e il principio di precauzione. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla presentazione di un’interrogazione parlamentare sull’argomento da parte di singoli esponenti di alcuni partiti.
«Si tratta -afferma il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi- di un chiaro attacco da parte di un pugno di oligarchi all’agroalimentare italiano e non solo, con intenti di evidente speculazione finanziaria e di omologazione del cibo. Un attacco a una legge sostenuta da due milioni di firme a livello nazionale con un contributo importante della nostra Regione in cui, oltre a migliaia di cittadini, abbiamo avuto una fortissima adesione dei consigli comunali e il sostegno dei rappresentanti delle istituzioni locali e dei rappresentanti politici».
 
Per Coldiretti è necessario un miglioramento della legislazione europea che garantisca il principio di precauzione e la tutela della salute dei cittadini che dovrebbe essere considerata patrimonio comune da tutti i partiti.
A rischio c’è una filiera, quella agroalimentare, che vale 620 miliardi di euro con 4 milioni di occupati, che Coldiretti intende difendere ad ogni costo.
«Coldiretti -aggiunge Barbacovi- non lascerà passare i tentativi di chi sta muovendo i suoi uomini in Parlamento per realizzare il proprio disegno di mettere le mani sul cibo Made in Italy. Una trama che vedrà l’argine fermo e deciso della scienza libera e da un forte supporto popolare, come dimostra l’ampio consenso riscontrato dalla petizione della Coldiretti dalla quale è poi scaturita la legge nazionale».
 
Oltre a cittadini e associazioni, hanno aderito alla raccolta di firme, tra gli altri, il premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, il vicepremier Antonio Tajani di Forza Italia, il vicepremier Matteo Salvini della Lega, il leader di Azione Carlo Calenda, il capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi, il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli ma anche tantissimi parlamentari come Luca Pastorino di +Europa o Elena Bonetti di Italia Viva.
 
Tra i firmatari della petizione promossa Coldiretti ci sono anche i presidenti delle Regioni della Basilicata (Vito Bardi) Calabria (Roberto Occhiuto), Campania (Vincenzo De Luca), Emilia Romagna (Stefano Bonaccini), Friuli-Venezia Giulia (Massimiliano Fedriga), Lombardia (Attilio Fontana), Marche (Francesco Acquaroli), Molise (Donato Toma), Piemonte (Alberto Cirio), Puglia (Michele Emiliano), Sardegna (Christian Solinas), Sicilia (Renato Schifani), Toscana (Eugenio Giani), Umbria (Tesei Donatella), Veneto (Luca Zaia) e il Presidente della Provincia Autonoma di Trento (Maurizio Fugatti). E tra i sindaci – rileva la Coldiretti – hanno firmato, tra gli altri, quelli di Firenze, Bari, Napoli, Venezia, Verona, Aosta, Ancona, Catanzaro, Cagliari e Perugia.
 
Uno schieramento che rafforza la volontà di Coldiretti di opporsi a questo gioco al massacro messo in atto da «magnati» o sedicenti filantropi pur di creare contesti per una evidente destabilizzazione dei mercati agroalimentari europei, spinti da una famelica ricerca di speculazioni finanziarie.