L’UNICEF presenta la situazione dell’emergenza in Siria
A quattro anni dall’inizio delle violenze in Siria, 14 milioni di bambini sono vittime delle sue conseguenze nella regione colpita dalla crisi
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A 4 anni dal suo inizio, la guerra civile in Siria prosegue senza sosta in tutto il paese. Il conflitto in diverse aree del nordest della Siria ed in Iraq con l’autoproclamatosi «Stato Islamico» - conosciuto anche come ISIS, o «Stato Islamico di Iraq e Siria» - acuisce gravemente la situazione, determinando ripetuti spostamenti di popolazioni tra i 2 confini e verso il Kurdistan iracheno.
L’accresciuta complessità delle emergenze legate alla guerra siriana fa del conflitto in Siria una delle più gravi crisi umanitarie al mondo.
Più di 12,1 milioni di persone ne risultano colpite all’interno dei confini nazionali, di cui 5,6 milioni sono bambini e adolescenti.
Oltre 3,8 milioni di siriani sono fuggiti dal paese, rifugiati in Libano, Giordania, Iraq, Turchia ed Egitto: 1,9 milioni sono bambini o adolescenti.
Al dramma dei bambini colpiti dalla crisi all’interno della Siria e dei bambini siriani rifugiati nei paesi limitrofi si aggiunge quello dei bambini iracheni vittime del conflitto lungo il confine – oltre 2,8 milioni – e dei 3,6 milioni di bambini che, nei paesi limitrofi, vivono in comunità d’accoglienza che ospitano i rifugiati in condizioni di grave vulnerabilità.
Nel complesso, a 4 anni dall’inizio delle violenze in Siria, 14 milioni di bambini sono vittime delle sue conseguenze nella regione colpita dalla crisi, dove il flusso crescente di profughi sta dando luogo ad un’emergenza drammatica.
Come i bambini vittime delle violenze in Siria, anche i bambini rifugiati sono vittime di traumi psicologici, esposti al rischio di malattie e malnutrizione, sfruttamento sessuale e lavoro minorile, matrimoni precoci e traffico di minori.
Questi i profughi registrati dall'UNHCR o in attesa di registrazione
1.173.552 in Libano
1.622.839 in Turchia
622.586 in Giordania
136.717 in Egitto
242.468 in Iraq
Se si considerano anche i profughi rifugiati in Nord Africa, le persone in fuga dal conflitto sono oltre 3,8 milioni, di cui 1.941.584 bambini o adolescenti. Il numero dei rifugiati continua costantemente a crescere e tali cifre non comprendono migliaia di rifugiati siriani non registrati, i palestinesi fuggiti dalla Siria e le famiglie presso cui sono accolti.
Bilancio di 4 anni di guerra
Nei 4 anni di violenze,il dramma dei bambini è andato costantemente aggravandosi: il numero dei bambini bisognosi di assistenza umanitaria è passato dai 500.000 del marzo 2012 ai 14 milioni di marzo 2015; il numero dei bambini sfollati all’interno della Siria è più che triplicato - da 920.000 a 3,5milioni - e quello dei bambini rifugiati cresciuto di quasi 8 volte, passando da 260.000 a 1,9 milioni.
Su 4,8milioni di persone che in Siria vivono in aree difficili da raggiungere con aiuti umanitari, 2 milioni sono bambini: più di 212.000 persone vivono in aree sotto assedio.
Dall’inizio della crisi siriana,114.000 bambini sono nati come rifugiati, 8.000 hanno varcato i confini nazionali da soli, in fuga dalla guerra.
Più di 2,6 milioni di bambini non hanno oggi accesso alla scuola, di cui 2 milioni all’interno della Siria.
Nei 4 anni di guerra in Siria, un milione di persone sono rimaste ferite, più di 200.000 hanno perso la vita: almeno 10.000 erano bambini.
Programmi di emergenza dell’UNICEF
L’UNICEF è impegnato in una delle più vaste operazioni umanitarie mai intraprese,fornendo assistenza e aiuti salvavita tanto in Siria quanto in Giordania, Libano, Iraq, Turchia ed Egitto, la regione colpita dalla crisi dei rifugiati.
Il «Livello 3 di Emergenza» per la Siria e i Paesi colpiti dalla crisi dei rifugiati siriani comporta che l’UNICEF mobiliti l’intera organizzazione,ad ogni suo livello, con tutte le risorse possibili e semplifichi ogni procedura per fornire supporto immediato e dedicato alla risposta umanitaria, distaccando personale e risorse in modo flessibile sì da potenziare al massimo gli interventi di emergenza.
Nonostante le difficoltà nell’accedere alle zone di conflitto, le crescenti violenze, i pericoli legati alle condizioni di sicurezza e gli ostacoli nel raggiungere le popolazioni colpite,l’UNICEF ha potenziato la risposta umanitaria all’interno della Siria – incluse Damasco, Homs, Aleppo, Tartous, Al-Hasakehele altre aree colpite dal conflitto - raggiungendo centinaia di migliaia di bambini con assistenza e aiuti umanitari, anche nelle aree controllate dall’opposizione.
Al contempo,l’UNICEF ha potenziato i propri interventi nei Paesi della regione colpiti dalla crisi dei rifugiati siriani, per portare soccorso e aiuti ai bambini rifugiati e alle comunità colpite dalla crisi.
Per rispondere alla grave emergenza umanitaria in atto, l'UNICEF opera attraverso settori prioritari d’intervento - sanità, nutrizione, acqua e igiene, istruzione, protezione dell'infanzia, fornitura di generi di primo soccorso - sia in Siria sia nei paesi limitrofi che accolgono i profughi in fuga dal conflitto.
Un totale di568 operatori UNICEF - locali e internazionali, uomini e donne - sono coinvolti nel coordinamento e attuazione degli interventi d’emergenza nella regione, impegnati nel supporto e raccordo con le controparti istituzionali, nel sostegno e orientamento delle Ong partner per la fornitura di aiuti di emergenza e servizi di assistenza, nelle missioni sul campo, incluse quelle nelle zone di conflitto e tra le linee nemiche.
Un totale di 166 operatori locali operano come facilitatori degli interventi sul campo.
Il contributo dell’UNICEF Italia
Grazie alla generosità dei donatori italiani, nel 2012- 2015 l'UNICEF Italia ha trasferito più di 3.619.000 euro per l'emergenza in Siria e nei paesi limitrofi, inclusi 500.000 euro trasferiti a settembre 2013 specificamente per l’istruzione dei bambini rifugiati in Giordania e 140.650 utilizzati per l’invio di scuole prefabbricate.
A tali fondi si sommano ulteriori 529.700 euro trasferiti tra ottobre 2014 e marzo 2015 specificamente all’UNICEF Iraq, per la risposta alla crisi interna causata dall’IS nel paese.
Il 23 luglio 2014 il Ministero degli Affari Esteri italiano ha annunciato lo stanziamento di 2 milioni di euro per programmi UNICEF in Libano, Giordania e Iraq, per la risposta all’emergenza causata dalla crisi siriana.
In Libano i fondi supportano interventi nel settore acqua e igiene nella Valle della Bekaa - nel nord del paese - di protezione e assistenza psicosociale e per attività educative per i bambini palestinesi fuggiti dalla Siria.
In Giordania i fondi sono destinati a programmi UNICEF di protezione, istruzione, attività socio-ricreative e di assistenza medica di base.
In Iraq i fondi sono destinati a interventi UNICEF per migliorare le condizioni igieniche dei rifugiati, per misure di protezione e per attività socio-ricreative e di sostegno psicosociale negli Spazi a misura di bambino.
Il 4 settembre 2013, il Ministero degli Affari Esteri italiano aveva deciso lo stanziamento di 500.000 euro per i programmi di emergenza dell’UNICEF in Iraq, per fornire ai bambini rifugiati nel Kurdistan iracheno assistenza umanitaria nel settore acqua e igiene.
Nel 2012, il Ministero degli Affari Esteri italiano aveva devoluto 500.000 euro dei fondi d’emergenza della Cooperazione italiana per il piano di emergenza regionale dell'UNICEF, in particolare a sostegno dei bambini e adolescenti siriani rifugiati in Libano.