«Aiutami a fare da solo» – Di Nadia Clementi
Il dottor Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta, incontra docenti e genitori a Trento
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Lo scorso 5 settembre, presso l’Auditorium Santa Chiara di Trento, si è tenuto un incontro formativo dal titolo «Aiutami a fare da solo», condotto dal dottor Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e scrittore di riferimento nel campo dell’educazione.
L’evento, organizzato dalla rete degli Istituti Comprensivi di Trento con il supporto del Comune, è stato pensato per genitori, docenti ed educatori, con l’obiettivo di creare un dialogo costruttivo su come affrontare le sfide educative moderne.
L'incontro ha evidenziato il crescente bisogno di collaborazione tra genitori, docenti e educatori per far fronte comune alle difficoltà e alle fragilità che emergono nel contesto giovanile odierno. In una società caratterizzata da incertezze e rapide trasformazioni, genitori e insegnanti devono lavorare insieme per accompagnare i bambini e i ragazzi in un percorso di crescita che permetta loro di diventare autonomi e capaci di affrontare le sfide della vita.
Chi è il dottor Alberto Pellai.
I saluti istituzionali della vicesindaca E. Bozzarelli e dei dirigenti degli Istituti Comprensivi di Trento.
Il dott. Pellai con il suo intervento ha sottolineato come, negli ultimi anni, la fragilità percepita dai genitori stia aumentando. Il senso di responsabilità nel voler garantire una vita priva di sofferenze ai figli li porta spesso a scelte iperprotettive, ostacolando la naturale crescita dell’autonomia.
Uno dei temi centrali affrontati da Pellai riguarda i cosiddetti «genitori elicottero» e «genitori spazzaneve», due figure che, pur animate dalle migliori intenzioni, rischiano di limitare la crescita autonoma dei figli.
Genitori elicottero: questi genitori sono costantemente «in volo» sopra i figli, monitorando ogni mossa e intervenendo tempestivamente in qualsiasi situazione di difficoltà.
Tuttavia, questa modalità impedisce ai ragazzi di imparare a gestire in autonomia i problemi quotidiani, rendendoli meno capaci di affrontare l'incertezza e di sviluppare la resilienza necessaria.
Genitori spazzaneve: similmente, questi genitori si dedicano a spazzare via ogni ostacolo dalla strada dei figli, eliminando ogni difficoltà dal loro percorso.
Questo approccio, che mira a proteggere i giovani da qualsiasi frustrazione o dolore, rischia di impedire loro di sviluppare la forza interiore necessaria a superare le difficoltà che inevitabilmente incontreranno.
Pellai ha spiegato che, sebbene queste pratiche nascano da una comprensibile preoccupazione, esse possono avere conseguenze negative.
È essenziale che i bambini siano messi nelle condizioni di sperimentare e fallire, poiché solo così possono acquisire le competenze emotive e sociali necessarie per affrontare il mondo reale.
Piper: cliccando l'immagine si avvia il filmato.
Durante il suo intervento, Pellai ha utilizzato il cortometraggio animato «Piper» (2016) della Pixar come metafora visiva per illustrare i concetti discussi.
Piper, il piccolo uccellino protagonista, deve imparare a procurarsi il cibo da solo affrontando la paura delle onde.
All'inizio evita il pericolo, ma, grazie all’esperienza, impara ad affrontarlo e, con il tempo, acquisisce fiducia e competenza.
Questo racconto riflette il percorso che i bambini devono intraprendere per sviluppare autonomia. I genitori, anziché cercare di «geolocalizzare» continuamente i figli – un modo simbolico per indicare il costante controllo – dovrebbero dare loro gli strumenti necessari per affrontare le sfide.
Il ruolo educativo ideale, secondo Pellai, è quello di accompagnare i figli nel percorso, senza sostituirsi a loro o eliminare ogni difficoltà dal loro cammino.
Un altro tema centrale dell’incontro è stato il passaggio dalla dimensione dell’io a quella del noi, un concetto fondamentale nel contesto scolastico e nella crescita personale dei bambini.
Nell’inizio di ogni anno scolastico, i bambini tendono a concentrarsi sulle proprie paure e bisogni, spesso con una visione individualista. Tuttavia, attraverso il confronto con insegnanti e compagni, imparano a far parte di una comunità dove il contributo di ciascuno è prezioso.
Pellai ha definito questo processo come una danza della gratitudine: la scuola non è solo un luogo di apprendimento individuale, ma una comunità in cui ogni bambino può riconoscere il valore del supporto reciproco.
La gratitudine nasce dal riconoscimento di quanto ogni esperienza condivisa arricchisca il cammino di crescita.
L’auspicio rivolto ai numerosi docenti presenti in teatro è che la scuola diventi un luogo di scoperte, incontri e gratitudine, in cui ogni sfida possa essere vista come un’opportunità per crescere, e che i bambini possano imparare a collaborare, riconoscendo il valore del gruppo.
Solo così potranno sviluppare una fiducia in sé stessi, costruita non sull’assenza di difficoltà, ma sulla capacità di affrontarle con resilienza e il giusto supporto.
In definitiva, l'incontro ha lasciato un messaggio chiaro e profondo: il compito dei genitori e degli educatori non è quello di eliminare i rischi, ma di aiutare i ragazzi a diventare protagonisti della propria crescita.
Inoltre, prendendo spunto dal cortometraggio «Piper» e dalle sue riflessioni, Pellai ha chiuso l’incontro con un augurio per un buon inizio del nuovo anno scolastico: «che ogni bambino possa scoprire, come Piper, la gioia e la forza che derivano dal superare le proprie paure e dall’aprirsi agli altri».
Nadia Clementi – [email protected]
Alberto Pellai - https://albertopellailibri.it/