Cosa si sa del mondo delle criptovalute? – Di Nadia Clementi
Intervista a Donatella Maisto, Blockchain consultant e R&D director di Blockchain revolution
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In questi ultimi anni continuano a fare notizia le criptovalute, monete virtuali, ma si incomincia anche a parlare molto più frequentemente di «Blockchain», la tecnologia che supporta le transazioni di criptovalute. Con la sua trasversalità applicativa e i valori di cui è portatrice, la Blockchain garantisce tracciabilità, marcatura temporale, sicurezza, immutabilità del dato e decentralizzazione.
Lo scopo di questo articolo è comprendere cosa sono le criptovalute e, in particolar modo, i campi di impiego della Blockchain al di là delle monete virtuali.
Tra le criptovalute più conosciute vi è il «Bitcoin», sviluppato nel 2009, come strumento decentralizzato per le transazioni finanziarie.
Il creatore del bitcoin è noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.
Le teorie sulla sua vera identità sono numerose, nessuno sa chi sia, oppure se si tratti di più persone.
In giapponese «satoshi» significa «pensiero chiaro, veloce e saggio».
«Naka» può significare «medium», «dentro» o «relazione».
«Moto» può significare «origine» o «fondamento».
Ma non è certo se questi significati siano utili a ricondurre alla persona o al gruppo di persone che ha inventato il sistema Bitcoin (vedi).
Siamo in un momento storico in cui la blockchain sta catalizzando moltissimo le attenzioni del grande pubblico, ma troppo spesso si rimane confusi data la poca dimestichezza con concetti e parole chiave ancora un po’ desuete, come Smart Contract, NFT, token.
Noi abbiamo chiesto aiuto a Donatella Maisto – Blockchain Consultant e R&D Director di Blockchain Revolution di comprendere questo ecosistema.
Chi è Donatella Maisto Dopo quasi 20 di esperienza nel legal e nel mondo hr le parole chiave della sua evoluzione sono: Informazione, formazione e dissemination tecnologica Un incontro casuale, quello con la Blockchain, poi diventato il principale focus della sua attività professionale, declinato in un interesse più ampio per la digital transformation e per l’impatto delle tecnologie sulla soddisfazione dei bisogni umani e sulla sostenibilità nella sua accezione più ampia e contemporanea. La sua costante attenzione è rivolta alla comunicazione e alla cultura digitale, alla ricerca e sviluppo per creare sinergie tra aziende e dar vita ad hub tecnologici, che non siano semplici generatori di nuovi prodotti e soluzioni, ma siano il risultato delle necessità espresse dai cittadini, la rappresentazione di una società 5.0 attiva e proattiva, ricca di smart mind. In Confindustria Digitale partecipa allo Steering Committee Competenze e Capitale Umano e al subgroup Blockchain afferente allo Steering Committee Strumenti a supporto della digitalizzazione delle PMI, in quanto membro di ABIE (Associazione Blockchain Industrie ed Enti). Certified MIT Professional Education Program - Digital Transformation. È Research and Development Director del Progetto Blockchain Revolution, nonché’ Responsabile della Comunicazione e Relazioni con i Media per il Blockchain Revolution Summit e specialist writer. |
Donatella, cosa sono le criptovalute?
«Nel momento in cui si parla di criptovalute è necessario contestualizzare il momento storico in cui sono nate.
«Il progetto bitcoin viene presentato via internet a fine del 2008 e il 2008 è stato l’anno della crisi finanziaria che ha devastato l’economia mondiale.
«Il risultato è il periodo conosciuto come la Grande Recessione, che ha portato al crollo dei prezzi degli immobili e a forti aumenti della disoccupazione.
«Anche se la vera causa della crisi finanziaria del 2008 è molto complessa ed è in primo luogo riconducibile al mercato immobiliare americano, che ha avviato la reazione a catena, a questo fece seguito la bancarotta della società Lehman Brothers, evento che ebbe un effetto paralizzante sull’economia americana ed europea.
«Questo episodio sensibilizzò l’opinione pubblica sulle potenziali lacune delle banche.
«È in questo contesto di totale sfiducia che nasce il bitcoin, rappresentazione digitale di valore che non è emessa o garantita da una banca centrale o da un ente pubblico, percepito come mezzo alternativo, ma, soprattutto, decentralizzato di scambio, senza intermediari, e, al contempo, sicuro.»
Ci spiega in parole semplici le definizioni dei termini «Smart contract», «NFT», «token»?
«Parlando di smart contract ci vengono subito in mente i… contratti intelligenti. In realtà non possiamo assimilarli a delle forme contrattuali tradizionali. Si tratta piuttosto di un programma informatico progettato e realizzato secondo regole sintattiche e semantiche proprie di un linguaggio di programmazione di alto livello, che implementa un generico algoritmo. Una volta compilato e memorizzato all’interno di un blocco sarà replicato nel DLT.
«L’NFT, acronimo di Non Fungible Token è un asset, sempre basato su tecnologia blockchain, che, al contrario di una criptovaluta come bitcoin o Ether, non può essere in alcun modo replicato, ma può essere comunque comprato per un ammontare specifico di valuta come qualsiasi altro bene.
«Mentre un bitcoin può essere scambiato con qualsiasi altro bitcoin, un NFT è unico e funziona esattamente come un oggetto da collezione e un certificato di proprietà allo stesso tempo, e quindi può essere acquistato, archiviato, scambiato e venduto. Utilizzo criptovalute per acquistare NFT.
«I token, per semplificare, possono essere considerati un insieme di informazioni digitali all’interno di una blockchain che conferiscono un diritto a un determinato soggetto.»
Come si acquistano le criptovalute?
«L'acquisto e la vendita di criptovalute avvengono su una piattaforma Exchange di criptovalute. Il trader [operatore finanziario – NdR] deve aprire un conto su exchange.
«L'acquisto e la vendita di criptovalute si basa essenzialmente sull'utilizzo di una criptovaluta per scambiarla con un'altra criptovaluta, su base di acquisto o vendita. Il processo prevede uno scambio criptovaluta su criptovaluta o uno scambio di criptovaluta con valuta fiat (euro, dollaro per esempio) o valuta fiat con criptovaluta.
«Altra cosa è il trading [l’intermediazione finanziaria - NdR] di criptovalute che può essere fatto di solito negoziando i prezzi delle criptovalute tramite contratti per differenza (CFD).
«Attenzione alla volatilità del sistema che ne costituisce una delle caratteristiche.»
Quali sono le più conosciute?
«Le più conosciute, ma soprattutto le più scambiate sono sicuramente Bitcoin e Ether, che è la criptovaluta associata ad Ethereum.
«Poi da evidenziare tra le cripto emergenti o appena listate dagli exchange, secondo gli esperti in materia, Decentraland, Dogecoin, Ripple, Shiba Inu, Avalanche.»
Chi sono i principali acquirenti di criptovalute in Italia, oggi?
«Le Criptovalute e le nuove tecnologie, anche basate su blockchain, catturano l’attenzione dei Millennial e della Generazione Z.
«Uno dei motivi per cui si rivolgono a investimenti alternativi come le criptovalute è che non si fidano degli investimenti tradizionali.
«Si fidano della blockchain, dei suoi valori.»
Cosa si può acquistare oggi in criptovalute?
«Il 22 maggio del 2010 si verificò il primo acquisto realizzato con bitcoin. Il programmatore Laszlo Hanyecz pubblicò sul forum di BitcoinTalk il suo desiderio di acquistare due pizze, pagando in bitcoin, ed offrì 10.000 BTC, allora equivalenti a circa 30 dollari.
«Il beneficiario della transazione fu la catena Papa John’s.
«Questo esempio serve un po’ per tracciare la storia delle cripto, ma, soprattutto, per affermare che non ci sono sostanzialmente vincoli di acquisto. Con i bitcoin o Altcoin, ovvero le criptovalute alternative al bitcoin, è possibile acquistare sia beni che servizi. Naturalmente, questa possibilità è collegata all’accettazione di questa tipologia di pagamento da parte dei venditori.
«Negli ultimi anni, anche in Italia, sta aumentando il numero delle attività commerciali che accettano di ricevere pagamenti in bitcoin.»
Quali sono i rischi principali di frode?
«Le attività fraudolente legate alle criptovalute hanno un’incidenza molto piccola rispetto alla totalità dei volumi dell’intero mercato cripto.
«La più rilevante delle attività illecite nel settore delle criptovalute è da attribuire a quello che viene chiamato scam. Queste truffe vengono realizzate tramite piattaforme web con lo scopo di convincere gli utenti a depositare i propri soldi con la promessa di un profitto sicuro.
«I pagamenti agli investitori vengono coperti tramite i fondi depositati dai nuovi arrivati e il gioco continua finché le entrate non diventano inferiori alle uscite e poi l’artefatto crolla. Una evoluzione dello schema Ponzi.
«Oppure si potrebbe cadere nell’esca lanciata dalle cosiddette whales. Le balene sono grandi investitori, che acquistano quantità rilevanti di una o più criptovalute per aumentarne il prezzo. Tale aumento di valore attira indirettamente investitori più piccoli, provocando un ulteriore rialzo.
«Da citare anche la presenza di numerosi wallet, portafogli digitali, dove depositare le proprie cripto, finti e piattaforme di trading che possono letteralmente svanire nel nulla da un giorno all’altro.
«Queste le tipologie più diffuse di frode.»
Come difendersi?
«Con conoscenza, consapevolezza e formazione. Sono queste le uniche vere armi che il consumatore possiede.
«E poi controllare con attenzione la credibilità di una piattaforma prima di iniziare qualsiasi tipo di operazione e diffidare di profitti troppo facili.»
Secondo lei le criptovalute saranno le monete del futuro?
«Diventeranno sicuramente una modalità diffusa di pagamento, che attua i suoi scambi parallelamente agli altri mercati, non in maniera residuale, chiusa, ma sicuramente sussidiaria, almeno in uno scenario a medio termine. Questa è la prospettiva per l’Italia.
«Naturalmente nel resto del mondo l’uso delle cripto è molto più evoluto e di uso più comune. Attenzione anche ad un altro dato. Cripto come bitcoin e bitcoin cash hanno una disponibilità limitata pari 21 milioni di unità.»
Questo mercato di scambio valuta verrà regolamentato?
«In tutto il mondo stanno proliferando iniziative di regolamentazione tese a creare un ambiente ordinato per lo sviluppo dei mercati cripto. Il regime normativo relativo alle criptovalute va dai divieti assoluti in alcune giurisdizioni, mentre altri Paesi ne sono forti sostenitori, uno fra tutti El Salvador, balzato alle cronache per aver, ad ottobre, legalizzato l’uso del bitcoin. Il 2022 potrebbe fornirci uno scenario rappresentativo molto significativo in termini di regulation.»
Ci spiega cos’è la tecnologia Blockchain e in quali ambiti viene applicata?
«Al di là delle definizioni tecniche che poco interessano a chi non è del mestiere. A me piace trasmettere il valore della Blockchain, parlando di questa tecnologia come l’Internet delle Persone che va a generare l’Internet del Valore.
«Rivoluziona il concetto di fiducia, dando vita ad una nuova forma di rapporto sociale: la partecipazione di tutti garantisce a tutti la possibilità di verificare, di tracciare, grazie ad una totale trasparenza sugli atti e sulle decisioni, che vengono registrati in archivi inalterabili, immutabili, immodificabili La Blockchain è un convalidatore di responsabilità.
«Siamo di fronte ad una tecnologia trasversale nell’ambito applicativo. Solo per citare alcuni campi di applicazione, che consentono al grande pubblico di percepirne la portata, abbiamo l’applicazione della Blockchain nell’agri-food, per tracciare tutta la filiera alimentare anche in termini di supply chain; nella gestione delle risorse umane per controllare la veridicità delle precedenti esperienze lavorative, il percorso formativo e verificare i curricula; l’e-voting, per evitare falsificazioni ed errori delle votazioni.
«E poi assicurazioni, sistema moda, gestione degli immobili, sanità, gestione dell’energia anche in un contesto di smart grid e tanto altro ancora.»
La tecnologia blockchain quale impatto avrà sugli aspetti socioeconomici del nostro futuro.
«Per garantire futuro e forza alla Blockchain, che ha un potenziale applicativo altissimo e capacità di problem solving, non dobbiamo vederla come una tecnologia che si muove isolatamente, in maniera autonoma, ma amplifica la sua portata valoriale e di azione nel momento in cui va a supportare anche altre tecnologie, in particolare l’Internet of Things, i Big Data e l’Intelligenza Artificiale.
«In questa sinergia continua vive e si alimenta il presente per far sì che il futuro prossimo attribuisca alla tecnologia tout court il ruolo di reale supporto alla quotidianità di ognuno di noi, senza discriminazioni.»
Cosa offre il Blockchain Revolution Italian Summit e a chi è rivolto?
«Blockchain Revolution Italian Summit è il Summit dell’informazione, formazione, diffusione della Blockchain. La seconda edizione, rimodulata solo in digitale, si è svolta, con grande successo, di presenze e contenuti, il 29 e il 30 Novembre.
«Il Blockchain Revolution Italian Summit è un evento on the road, che prevederà, nel corso dei prossimi anni, tante tappe in giro per l’Italia e non solo. Saremo a Trento, il 24 e il 25 Maggio 2022, e a Verona, l’11 e il 12 Ottobre 2022.
«Deve essere il Summit di tutta l’Italia, per tutta l’Italia, per tutti gli italiani. Perché tutte le aziende devono conoscere questa tecnologia; come implementarla; quali problemi può risolvere; su quali costi può incidere con determinazione; quale peso può avere sulla reputation aziendale; l’impatto che questa tecnologia ha nel raggiungimento dei 17 goal dell’agenda 2030 e tanto altro ancora. Perché ognuno di noi deve comprendere il valore della Blockchain e i benefici che si possono trarre nella vita di ogni giorno.
«Parallelamente al Summit si è svolto, anche, un corso per avvocati accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Bolzano, dal titolo Blockchain e cryptoasset al servizio di imprese e giuristi: criptovalute, notarizzazione e non fungible tokens (NFT).»
«Blockchain Revolution Italian Summit è, è stato nelle precedenti due edizioni e sarà un momento di incontro, di confronto, di condivisione per comprendere le evoluzioni applicative e tecnologiche della Blockchain, gli sviluppi nazionali e internazionali, economici e sociali di questa tecnologia, che, durante l’edizione di Novembre 2021, è stata declinata in tutti i suoi aspetti, focalizzando, in particolar modo l’attenzione su PNRR, partenariato pubblico e privato, sostenibilità e il ruolo sociale che la Blockchain sta svolgendo in merito alle donne e i gruppi emarginati.»
Nadia Clementi – [email protected]
Donatella Maisto - [email protected]
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