Referendum sulla giustizia del 12 giugno 2022
Quesito N. 5: Riforma del Consiglio Superiore della Magistratura – Scheda VERDE
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Che cos’è e come funziona il CSM?
Il Consiglio superiore della magistratura (CSM) è l’organo di autogoverno dei magistrati e ne regola la carriera.
Per due terzi è composto da magistrati eletti.
È presieduto dal Presidente della Repubblica che è membro di diritto al pari del presidente della Suprema Corte di Cassazione e del Procuratore Generale presso la stessa corte.
Gli altri 24 componenti sono eletti per due terzi dai magistrati, scelti tra i magistrati, mentre il restante terzo viene eletto dal Parlamento in seduta comune.
Un magistrato che oggi voglia candidarsi a far parte del CSM deve raccogliere dalle 25 alle 50 firme e, pertanto, nei fatti deve avere il sostegno di una delle correnti.
Tra le più note vi sono Magistratura indipendente, Unicost e Area.
Cosa succede se si vota SÌ
Viene abrogato l’obbligo, per un magistrato che voglia essere eletto, di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura.
L’attuale obbligo impone a coloro che si vogliano candidare di ottenere il beneplacito delle correnti o, il più delle volte, di essere ad esse iscritti.
Con il sì, si tornerebbe alla legge originale del 1958, che prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri del CSM presentando semplicemente la propria candidatura.
Avremmo così votazioni che mettono al centro il magistrato e le sue qualità personali e professionali, non gli interessi delle correnti o il loro orientamento politico.
Secondo i sostenitori del sì, il successo di questo quesito è un altro tassello per attenuare il potere delle correnti all’interno del Csm.
Cosa succede se si vota NO
Ovviamente tutto resta come prima e spetterà semmai al Parlamento provvedere a eventuali modifiche.