Storie di donne, letteratura di genere/ 356 – Di Luciana Grillo
Isa Grassano: «Un giorno sì, un altro no» – Solleticata da un oroscopo in cui di solito non crede, Arabella si muove alla ricerca di questa felicità
Titolo: Un giorno sì un altro no
Autrice: Isa Grassano
Editore: Giraldi Editore 2020
Genere: Narrativa rosa
Pagine: 358 p., Brossura
Prezzo di copertina: € 15,90
Arabella è la deliziosa protagonista di questo romanzo, è buffa, frizzante, autoironica («Io sembro un’ubriaca che deve appoggiarsi ai muri per non cadere. Lenta, goffa e traballante come un tricheco… Io più che una woman in red sembro una bomboniera»), un po’ pasticciona, creativa… soprattutto nel lavoro, quando si sostituisce ai parenti di un defunto e scrive un bel necrologio.
Ha quarant’anni, qualche delusione alle spalle, il desiderio di un amore.
Non pretende che sia «sempreepersempre», si accontenterebbe anche di un «perora». Legge l’oroscopo, con scarsa fiducia, ma finisce con l’abituarsi a questi consigli «stellari», li cerca, conosce gli astrologi, li cita, si augura che anche da loro possa arrivarle un aiuto.
Quando incontra Ludovico, è amore a prima vista, o forse attrazione, fascinazione immediata… ma Ludo è una persona complicata, misteriosa, ad Arabella sembra che voglia giocare con i suoi sentimenti, e non è un caso se Ludo evoca il ludus.
È una donna intelligente e curiosa, Arabella, ama l’arte, vive a Roma e gode della vista dei suoi monumenti, che descrive con leggerezza mai banale: «La fontana del Bernini mi sembra più bella. Il Tritone si erge imponente… Roma è talmente bella da sembrare sempre “nuova”, mentre le luci saltellano sui mattoni antichi e sembrano lanciare messaggi affettuosi da un monumento e l’altro, tra un palazzo rinascimentale e la cupola di una basilica… Ci sono bellezze che sfuggono all’occhio meno attento o ricevono appena uno sguardo fugace da parte dei passanti. L’obelisco di piazza Montecitorio è una di queste bellezze e s’innalza maestoso come indicatore solare…».
E dopo Roma, che Arabella considera la sua patria adottiva, il suo interesse si sposta su New York, dove non c’è Ludo, ma incontra Ricky, al quale racconta ogni particolare, anche piccante, della sua strana e intensa relazione con Ludovico.
Osserva lo «skyline di grattacieli filanti sullo sfondo azzurro di Manhattan», si trascina da un albergo all’altro «come il gobbo di Notre Dame», visita il MoMA e si incanta davanti alla Notte stellata di Van Gogh, si siede davanti alla Bethesda Fountain di Central Park, guarda le statue di bronzo dei personaggi di Alice nel Paese delle Meraviglie, mangia un panino con cheeseburger comprato dopo lunga attesa.
Altri paesaggi attendono Arabella, e sono quelli della sua terra di origine, la Lucania: la morte del padre la spinge laggiù, fra «pinnacoli erosi dal tempo, ai quali la fantasticheria popolare ha dato nomi curiosi come l’Incudine, la Grande Madre, il Becco della Civetta», dove ritrova don Ricky, dove prova l’emozionante Volo dell’Angelo che collega due piccoli borghi, Castelmezzano e Pietrapertosa, il cui «cuore segreto è il quartiere arabo, l’Arabata, una piccola casbah accudita in un grembo di arenaria».
E intanto, Ludo appare e scompare, gli oroscopi suggeriscono comportamenti e formulano ipotesi, Fausto («l’opposto di Ludo. Attento, premuroso, lasciava a me ogni scelta. Sapeva sorprendermi, viziarmi. Assecondare ogni mio desiderio») la corteggia, si elettrizza come un bambino, si mette a sua disposizione.
La piccola eredità che le ha lasciato suo padre aiuta Arabella a cambiare vita, casa e lavoro, a diventare diversa… ma sempre in attesa di Ludo, di un suo squillo, di un cenno qualsiasi.
Infine, il misterioso Ludovico riappare, ma per svelare, senza retropensieri, tutta la sua fragilità e per prometterle che tornerà… un giorno sì.
Così si chiude il romanzo, di cui ho rivelato poco per lasciare alle lettrici e ai lettori il gusto di scoprire questi protagonisti. Devo però aggiungere che, di capitolo in capitolo, si susseguono proverbi africani, arabi, siamesi ecc, mentre ogni capitolo inizia con i versi di cantautori famosi, primi fra tutti il grande Gino Paoli di Senza fine, Vasco Rossi, Pino Daniele e Lucio Dalla.
Luciana Grillo – [email protected]
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