Mercoledì 20 luglio sarà il giorno più lungo per l’Italia
Draghi deciderà se restare alla guida del Paese o se si andrà ad elezioni anticipate
Non è la prima volta che il mondo intero ci invidia un Presidente del Consiglio, ma non vogliamo fare paragoni irriverenti del tutto dannosi in questo momento.
Ma possiamo certamente dire che è difficile trovare nella storia del mondo moderno un personaggio come Mario Draghi, le cui dimissioni hanno sollevato le preoccupazioni del Mondo Occidentale e - va da sé – la gioia degli antagonisti orientali.
Perfino la Casa Bianca ha esortato Draghi a rimanere alla guida dell’Italia, facendo capire che la sua dimensione di Uomo di Stato è europea.
E l’Europa, che per tradizione non commenta mai le situaizoni interne degli stati che la compongono, ha invitato Draghi a restare alla Guida del Bel Paese.
Con Ursula von der Leyen si sono espressi il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz.
In Italia le posizioni sono diverse, partito per partito.
Ovviamente in testa ai detrattori troviamo Giuseppe Conte che, non solo non fa marcia indietro, ma minaccia l’uscita dalla maggioranza. Insomma getta benzina sul fuoco.
Il PD si trova in forte imbarazzo perché è nettamente contrario alla crisi, ma allora deve porre fine al matrimonio con i 5 Stelle.
Renzi, che ha fatto cadere il Governo Conte, ovviamente ha usato parole dure contro i pentastellati.
Dal Centrodestra troviamo Lega e Forza Italia che – pur non temendo il ricorso al voto anticipato – ritiene utile per il Paese che Draghi porti a termine la legislatura. In questa maniera Draghi concluderebbe il PNRR e costruirebbe la Legge di Stabilità con cognizione di causa, avendo sott’occhio l’intera situazione.
Giorgia Meloni, che i sondaggi la danno vincente in caso di elezioni, invoca le elezioni anticipate.
Da tutta Italia giungono appelli affinché Draghi rimanga alla guida del Paese. Lo vogliono gli imprenditori, le regoni, i sindaci, i camionisti e i medici.
Questi ultimi meritano un approfondimento. Quando Draghi ha fatto appello ai sanitari di tener duro e resistere nella lotta contro il Covid, hanno risposto positivamente. Adesso vogliono che anche Draghi faccia uno sforzo e rimanga Presidente del Consiglio dei Ministri.
Quindi tutto dipende da Mario Draghi. Cosa deciderà di fare?
Difficile da dire. Da una parte, essendo sempre stato coerente, dovrebbe confermare le dimissioni. Dall’altra non può restare indifferente al grido di dolore del Paese.
Anche Mattarella non voleva accettare un secondo mandato alla presidenza della Repubblica. Ma poi, di fronte al bene dell'Italia ha rinunciato ai suoi programmi e ha accettato: «Se serve…» erano state le sue parole.
Speriamo che anche Draghi si esprima come Mattarella e mercoledì in Parlamento accetti un secondo incarico.
Diciamo «secondo» perché sarebbe comunque un governo diverso dal primo: nessuno vuole più i 5 Stelle. E semmai lo farà con il resto della maggioranza, che abbiamo visto che c’è.
E il nostro parere è che le cose andranno così. Speriamo di non sbagliarci.
Il problema sorgerà con la prossima legislatura. Con ogni probabilità Mattarella si dimetterà e al suo posto verrà eletto Mario Draghi, il quale è al di fuori delle logiche dei partiti. E allora come si andrà avanti?
Non ci preoccupa che vinca il Centrodestra, ci preoccupa invece che non ci siano uomini in grado di gestire il Paese. Anche facendo un atto di fede sulle capacità della Meloni, chi sarebbero i ministri di un suo governo?
Un padre della Patria è emerso nella persona di Mario Draghi. Ma ce n'è bisogno di altri. E alla svelta.
GdM