La diversità intergenerazionale come motore di un’impresa
Industriali e artigiani a confronto sul ricambio generazionale sul posto di lavoro
Tra conflitti e opportunità, l’incontro-scontro fra generazioni in azienda. Velocità, pluralità di canali, voglia di innovare e confidenza con le nuove tecnologie: ecco il patrimonio di competenze che i giovani portano in dote alle aziende.
Ivan Bonvecchio (Giovani artigiani del Trentino): «La contaminazione, anche se difficile è fondamentale per superare l’omologazione. Sulle spalle delle precedenti generazioni, i giovani possono lanciare le aziende».
Carlo Odorizzi (Giovani imprenditori): «Allenarsi ad andare d’accordo va a tutto beneficio dell’azienda».
Come si trasmettono i saperi che l’impresa produce attraverso le generazioni di lavoratori che si susseguono? Come si fa a dare una continuità nel tempo a queste generazioni di lavoratori? L’impatto tra le generazioni sul posto di lavoro ha animato oggi il dibattito del primo dei Caffè scientifique, promossi dalla Scuola in Scienze sociali dell’Università di Trento nell’ambito del Festival dell’Economia al bar Pasi di Trento.
«Nel mercato del lavoro si entra oggi molto più tardi e si tende ad uscire in modo abbastanza diluito nel tempo – ha spiegato il professor Luigi Mittone della Facoltà di Economia di Trento introducendo la discussione. – Questo favorisce l’incontro tra generazioni diverse ma anche l’insorgere di una sorta di tensione fra il fare qualcosa di utile per l’azienda, favorendo lo scambio di conoscenze, e la volontà di conservare lo spirito originario e la tradizione».
«Il passaggio intergenerazionale, così come la differenza di genere o quella etnica, è uno dei tanti tipi di diversità che si incontrano sui luoghi di lavoro – gli ha fatto eco Marco Zamarian, docente dell’Università di Trento. Ma la diversità generazionale è legata all’idea di appartenenza e non è un fenomeno nuovo. È sempre esistita all’interno dell’impresa, anche se il mescolamento sul posto di lavoro è favorito oggi da una maggiore mobilità all’interno del mondo imprenditoriale. La diversità anagrafica è uno dei motori attorno a cui si muove lo sviluppo di un’azienda. Se, da un lato, è solo attraverso la diversità che si può alimentare uno scambio tra persone che fanno parte in un gruppo; dall’altro, però questo può essere fonte di potenziale conflitto».
Ma quali sono le opportunità che questa diversità genera?
«Nella nostra esperienza – commenta Carlo Odorizzi, presidente dell’Associazione giovani imprenditori di Confindustria Trento – osserviamo che le nuove leve all’interno di un’azienda si presentano oggi con un approccio molto positivo, non sono intimoriti dalla tecnologia e reagiscono con un approccio proattivo. A questo si unisce la voglia di lavorare in team, a cui i giovani sono più abituati e un forte orientamento alla soddisfazione del cliente. D’altra parte l’esperienza e un approccio più riflessivo sono senz’altro ingredienti fondamentali per lo sviluppo di un’impresa. Ci vuole una sorta di allenamento a capire le modalità di approccio ma è uno sforzo che vale la pena di compiere».
«Il passaggio generazionale è fondamentale – precisa Ivan Bonvecchio, presidente giovani artigiani del Trentino – soprattutto alla luce del drastico cambiamento delle modalità comunicative a cui oggi assistiamo. Le regole del gioco infatti sono cambiate. Avere un’attrezzatura all’avanguardia non basta più, occorrono connessioni e un maggiore impegno sulla valorizzazione del brand. Come dei nani sulle spalle dei giganti, abbiamo l’opportunità di tenerci saldi sulla base dell’esperienza delle precedenti generazioni. Ma occorre mantenersi costantemente aggiornati. La contaminazione, anche se difficile, è fondamentale per superare l’omologazione. Una resistenza al cambiamento può però essere anche uno stimolo per i giovani ad affrontare le sfide imprenditoriali con maggiore coraggio e convinzione».
I giovani possono essere veicolo per l’introduzione di nuove tecnologie, hanno confermato i rappresentanti delle categorie produttive.
Ma non solo, un beneficio si può avere anche nell’introduzione di una nuova mentalità, di un approccio innovativo, che ha maggiore abitudine alle sfide competitive.
Velocità, pluralità di canali e confidenza con le nuove tecnologie sono alleati dei giovani che entrano in azienda.
Ne sono un esempio la facilità e l’efficacia con cui le nuove generazioni sanno usare i canali di comunicazione all’avanguardia per presentarsi e convincere i potenziali clienti.