Verso le elezioni politiche del 25 settembre
La logica delle istanze di concorrenza tra Meloni di FdI e Salvini della Lega
Forse è bene fare chiarezza su un paio di argomenti che stanno riempiendo i giornali a discapito del centrodestra, o meglio della Lega e di Fratelli d’Italia.
Per l’ennesima volta precisiamo che il nostro giornale non sta da nessuna parte. Ovviamente ognuno dei nostri collaboratori ha le sue idee, ma ne potrà parlare - se vorrà - solo dopo le elezioni.
Il nostro giornale non è soggetto alla Par condicio, ma la prossima volta parleremo anche degli altri partiti candidati alle elezioni del 25 settembre,
Il primo dubbio che viene mosso nei confronti del Centrodestra è di natura istituzionale, anzi costituzionale.
Più d’uno si è domandato se Mattarella potrebbe rifiutarsi di affidare l’incarico a Giorgia Meloni, nel caso il suo partito dovesse vincere le elezioni.
Beh, la Costituzione non precisa assolutamente come il presidente della Repubblica dovrebbe scegliere il presidente del Consiglio. Ma la sua logica c'è ed è matematica.
Secondo gli accordi Di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, chi dei tre prtiti prenderà un solo voto in più potrà assumere l’incarico di presiedere il prossimo governo.
Quando Mattarella avvierà le consultazioni, farà due conti. Se la maggioranza sarà del Centrodestra e i tre partiti indicheranno il candidato, il presidente non avrà altre possibilità che affidare l'incarico a questo. Questo perché sa che il Parlamento (che è sovrano) non darebbe la fiducia ad altri.
Il secondo argomento è legato al primo.
I giornali danno risalto a presunte istanze di concorrenza tra Meloni e Salvini.
Ma, viste le premesse per cui dovrebbe diventare presidente chi prende un solo voto in più dei tre partiti della coalizione, ci pare nella natura delle cose che Meloni e Salvini si diano da fare affinché gli elettori scelgano l'uno piuttosto che l’altro.
Non solo. È dimostrato dal punto di vista elettorale che la concorrenza tra due candidati della stessa forza politica sia foriera di ottimi risultati per l’intera coalizione, perché trascinerà molti elettori a schierarsi da una parte o dall’altra, anche di fedi politiche diverse.
I più anziani ricorderanno i risultati generati una trentina d'anni fa dalla concorrenza tra Angeli e Malossini, entrambi candidati della DC alla presidenza della Provincia autonoma di Trento. Vinse Malossini, ma la DC prese allora il massimo numero di preferenze mai registrate nella sua storia.
Noi non sappiamo se Salvini e Meloni stiano seguendo questo sottile disegno elettorale, ma i risultati ci sarebbero lo stesso, anche senza la loro volontà.
GdM