Esercitazione Alpe Cermis, Protezione Civile: sinergia vincente
Grande risultato nell’ambito dello stress test di 24 ore. Il grazie del presidente Fugatti
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Lo «stress test» di 24 ore sull’Alpe Cermis ha raggiunto l’obiettivo che il Dipartimento protezione civile si era prefissato. Qui è stata messa alla prova la gestione complessiva di diversi scenari simulati nell’ambito di una maxi esercitazione antincendio boschivo.
La più grande mai messa in campo in Trentino.
Sono così emersi punti di forza e aspetti da migliorare ulteriormente, ma anche la conferma della capacità di operare in sinergia durante le grandi emergenze che richiedono il coinvolgimento di diverse strutture operative del Sistema di protezione civile del Trentino.
A monte dell’abitato di Cavalese sono stati oltre 600 gli operatori provinciali e volontari che si sono messi in gioco per accrescere le proprie competenze, ma anche per rafforzare il lavoro di squadra tra le diverse realtà che sono chiamate a collaborare fattivamente in simili situazioni.
A tutte le persone coinvolte è stato rivolto il grazie del presidente della Provincia autonoma di Trento che questa mattina, nel corso della sua visita, si è congratulato con le donne e con gli uomini della protezione civile trentina, riconoscendone capacità tecniche, operative e umane, ma anche entusiasmo e disponibilità in favore di chi si trova ad affrontare situazioni di grave difficoltà.
In occasione del debriefing finale, il dirigente generale Stefano Fait ha evidenziato come questa iniziativa - nata da un’idea del direttore generale Raffaele De Col - servirà ad accrescere la capacità di cooperazione, al di là delle divise.
L’esercitazione ha visto la simulazione di un’allerta scattata ieri pomeriggio per un incendio in quota che, con il passare delle ore e a causa del forte vento, hanno richiesto l’intervento dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari delle valli di Fiemme e Fassa coordinati dall’ispettore distrettuale Stefano Sandri, dapprima con il supporto del Nucleo droni Sarp del Corpo permanente e, questa mattina, con il supporto fondamentale del Nucleo elicotteri e della flotta nazionale con i canadair.
Queste ultime operazioni sono state curate dai Dos (Direttori delle operazioni di spegnimento), figure appartenenti a Corpo forestale trentino e Federazione dei Vigili del fuoco appositamente formate a partire dallo scorso anno che hanno il compito di coordinare l’intervento congiunto delle forze a terra e dei mezzi aerei.
Nell’ambito di questa grande emergenza sono state affiancate tre diverse operazioni di ricerca di persone disperse nei boschi (una delle quali terminata ben oltre la mezzanotte di sabato), con la messa in atto del protocollo relativo alle aree di presenza dei grandi carnivori con il coinvolgimento di Vigili del fuoco volontari e permanenti, Corpo forestale, Soccorso alpino e speleologico, Arma dei carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza e Scuola cani da ricerca e catastrofe.
Gli Psicologi per i popoli hanno assistito i figuranti che interpretavano i familiari dei dispersi. Sono state inoltre evacuate strutture ricettive, case e ovovia, mentre la Croce rossa ha allestito il campo sfollati e il Nucleo volontari alpini ha preparato i pasti per tutti i presenti.
Un ruolo di primo piano è stato assunto da Excon (Exercise control), con il ruolo di inserire degli imprevisti sulla scena di intervento: una novità assoluta per il Trentino che ha accresciuto le difficoltà che gli operatori di Protezione civile dovevano gestire.