Sabato 27 aprile alla biblioteca civica di Riva del Garda

Tea Vergani presenta il suo libro «Delitti nel monastero di Arco: crimini sulle tracce dell'eresia medievale»

Sabato 27 aprile è ospite della biblioteca civica di Riva del Garda Tea Vergani (foto) con il suo libro «Delitti nel monastero di Arco: crimini sulle tracce dell'eresia medievale» (Reverdito, 2023).
L’incontro, a ingresso libero, inizia alle ore 10.30; dialoga con l’autrice Graziano Riccadonna.
L’appuntamento apre «Donne e uomini in cammino: eretici, soldati, filantropi, migranti», un nuovo ciclo di incontri con l'autore nato dalla collaborazione tra la biblioteca civica di Riva del Garda e l’associazione Riccardo Pinter.
Una nuova rassegna che nasce dalla volontà di proporre a ogni appuntamento un tema originale e stimolante, allietato da un piacevole accompagnamento musicale a opera degli allievi del Conservatorio di musica F. A. Bonporti di Riva del Garda e dalle letture dei volontari della biblioteca che, di volta in volta, proporranno dei passaggi tratti dal libro protagonista dell'incontro.
 
 Delitti nel monastero di Arco  
Si tratta d’un romanzo ibrido, composto dall’intreccio di un racconto storico ambientato nel Basso Medioevo e di un giallo investigativo collocato ai giorni nostri, entrambi nella stessa località: Arco.
La prima vicenda, anni 1206 -1210: un gruppo di monaci si stabilisce nella pieve di Arco, tra di loro c’è un giovane bolognese che per redimere la propria gioventù dissoluta si vota alla preghiera e all’isolamento in una grotta.
Per anni, i suoi splendidi codici miniati portano prestigio all’Ordine monastico. Intanto, il conflitto tra imperatore e papa raggiunge il suo picco, mentre la lebbra falcidia la popolazione. I nobili d’Arco proteggono il monastero ma sono divisi tra guelfi e ghibellini e non godono dei favori del Principe Vescovo di Trento.

Il traffico di codici miniati avviato dall’abate viene scoperto e il conflitto politico e religioso nella valle costringe i monaci alla fuga.
La seconda vicenda, ai giorni nostri: il maresciallo dei carabinieri per punizione è stato trasferito ad Arco da Milano.
Annoiato e svogliato, indaga svagatamente ma finisce per sventare un crimine di narcotraffico.
Risolve anche il caso dell’omicidio di un alpinista, ucciso su una falesia di Arco, a cui fa seguito un altro delitto.
Con l’aiuto dei paesani e di una ragazza, con la quale inizia una relazione sentimentale, il maresciallo smaschera il colpevole, scoprendo che tutti i crimini sono in vari modi legati alla grotta, sulla rupe di Arco.
In questo secondo racconto si saldano e si incontrano le due linee narrative storiche del romanzo.