Il 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro – Di Luciana Grillo
Lo scopo della Giornata è promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del diritto d’autore
Nel 1996, su richiesta dell’UNESCO, è stata proclamata ufficialmente la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore.
Si è scelto come giorno il 23 aprile perché in questa data morirono Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega.
Lo scopo della Giornata è promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del diritto d’autore.
In tempi di pandemia, i libri possono rivelarsi particolarmente adatti a far passare il tempo in casa in modo costruttivo: se si sceglie un romanzo, o un saggio o una silloge poetica, se ci si appassiona ai temi trattati, se ci si immedesima nelle vicende… il libro diventa davvero un compagno prezioso.
Come ha scritto Fernando Savater, «Noi esseri civilizzati siamo il prodotto di molti libri… Scrivere e leggere è l’esercizio più antico che separa la civiltà dalla barbarie».
Per invitare all’acquisto dei libri e dunque alla lettura, si organizzano in tutto il mondo festival ed eventi; quest’anno, tutto dovrà svolgersi – se l’evento non sarà stato annullato – in digitale, e così accadrà da oggi 23 aprile al 25, in Irlanda, dove si organizza da anni il Cùirt, Festival Internazionale di grande prestigio, considerato uno dei più importanti appuntamenti letterari del mondo anglofono.
Si incontreranno i principali intellettuali irlandesi contemporanei, si succederanno vari eventi dedicati sia alla prosa che alla poesia.
La trasmissione dell’intero Festival sarà realizzata sulla piattaforma Youtube del Cùirt.
Per una persona come me, che legge avidamente da quando era una bambina, il libro è l’accessorio indispensabile da mettere in valigia quando parto, è il compagno fedele in vacanza (le letture in barca, accompagnate dal silenzio del mare, sono straordinariamente efficaci!), mi segue in cucina o in camera da letto, perché neanche un minuto libero sia sottratto al piacere della lettura.
La collaborazione all’Adigetto.it ha incentivato la mia passione, tanto che sono arrivata, proprio oggi, alla recensione numero 320.
Se guardo indietro e ripenso ai tanti libri che ho letto, sottolineato, stropicciato, amato, mi vengono in mente subito storie e personaggi che non dimenticherò, come i migranti di Lesbo (Cartoline da Lesbo), la Micòl (proprio la Micòl del Giardino dei Finzi-Contini) adulta sopravvissuta al lager di Waltraud Mittich, Lalla Romano, adorabile nonna de L’ospite, Il giudice delle donne di Maria Rosa Cutrufelli, la famiglia basca di Edurne Portela (Meglio l’assenza), i figli incontrati in due memorabili romanzi, Il figlio prediletto, di Angela Nanetti, e Il figlio perfetto di Catherine Chidgey, la vicenda di Svegliare i leoni che si tinge di giallo, le donne che di generazione in generazione sono protagoniste di Miss Jerusalem, la Memoria negli alberi di Ugo Foscolo evocati da Alessandra Jesi Soligoni, le appassionanti storie sudamericane e cubane di Edda Fabbri, Wendy Guerra, Raquel Robles, Liliana Bellone, Maria Rosa Lojo, Gina Picart, Ruth Behar, Mirta Yanez che ripercorrono la storia recente…, le autrici straniere che hanno scalato a grandi passi le classifiche dei best seller come Atwood, Dunne, Woodson, la nostra nota e misteriosa Ferrante, la giovane Carmen Pellegrino, Carla Cerati con le sue storie familiari, Gaia de Beaumont e i suoi Bambini beneducati, Marinella Savino e la sua indimenticabile Sartoria di via Chiatamone, le storie legate all’Istria e alla Dalmazia perdute di Carla Carloni Mocavero, le autrici trentine che mi hanno fatto aprire gli occhi su persone e fatti di questa terra, Antonella Bragagna e Luisa Gretter Adamoli, eccetera eccetera.
Due parole vorrei dedicarle a saggi che mi hanno insegnato molto, i Manifesti Femministi e il Magnificat per solisti e coro (1950-1980), le Donne nel '68 e la storia delle Soroptimiste - colte, impegnate, generose: donne nella Milano del ‘900, gli Amori comunisti e le vicende delle donne saudite raccontate da Michela Fontana (Nonostante il velo), i 50 anni non sono bastati, le storie di medichesse, erbe e streghe di Erika Maderna, le indicazioni di Luoghi e libri - Spunti letterari per viaggiare in Italia e in Europa, le parole della Lipperini in Non è un paese per vecchi…
E, per concludere, ricordo La libreria della rue Charras, una testimonianza coinvolgente di amore per i libri, scritta da Kaouther Adimi, letta e recensita con autentica emozione.