Cartoline di Bruno Lucchi: La Murgia e la calda estate 2020
Uscire e rientrare velocemente dalla vettura per fare qualche scatto è lo sport di questa giornata
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Climatizzatore acceso e via per stradine di campagna anche se il caldo è torrido, siamo in Puglia più precisamente nel parco nazionale Alta Murgia PaAM la steppa mediterranea, un territorio unico popolato da olivi millenari.
Il sole è accecante, il frinire delle cicale è assordante, i campi di grano sono pronti per la mietitura e la trebbiatura per ottenere quel grano duro, ingrediente unico per le tipiche pagnotte, croccanti fuori e morbide dentro.
È una natura potente percepita anche da noi turisti, ma è anche meraviglia e senso di bellezza ispirato proprio dall’armonia circostante.
Attraversiamo fitti boschi con muschi, licheni e vaste distese steppiche, pascoli brulli, ma che nelle stagioni più fresche sono ricche di orchidee e rose canine, sui pali più alti il falco grillaio è in cerca di prede.
Tutto il possibile è coltivato o destinato all’allevamento, pecore raggruppate si proteggono dalla calura, le mucche cercano l’ombra sotto i pochi alberi, mentre splendidi cavalli neri incuranti del sole pascolano assieme a piccoli puledri.
La parola «Murgia» significa terra rocciosa (da murex). Le colline di tanto in tanto sono ferite dalle gravine, incisioni erosive con grotte e buchi profondi anche più di centro metri, scavate dalle acque meteoriche nella roccia calcarea.
Il suo patrimonio architettonico, archeologico e culturale vive e sopravvive in stretto legame con il territorio. Non bisogna dimenticare, infatti, che le Murge sono terra di masserie, di jazzi (recinti in pietra a secco ricovero per ovini), di tratturi (larghe vie erbose che fornivano alimento durante la transumanza di milioni di pecore dall’Abruzzo in Puglia e viceversa), terra di trulli (le antiche abitazioni di origine quattrocentesca edificate con muri a secco e sormontate dai tipici tetti conici ricoperti di lastre in pietra calcarea), di muretti a secco, di uliveti e di vigneti, di folklore e tradizioni.
Uscire e rientrare velocemente dalla vettura per fare qualche scatto è lo sport di questa giornata, fotografare questa natura completamente diversa a più di mille chilometri da casa e condividere poi le immagini di questa nostra meravigliosa penisola è il mio sport da sempre.
Bruno Lucchi
Bruno Lucchi Via Marconi, 87 - 38056 Levico Terme - Trento - [email protected] +39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737 - www.brunolucchi.it https://www.facebook.com/Bruno-Lucchi-1758717671122775/ https://www.instagam.com/lucchibruno/ |